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CHIARA VALERIO racconta CHI DICE E CHI TACE (Sellerio)

Chi dice e chi tace - Chiara Valerio - copertinaCome nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: CHIARA VALERIO racconta il suo romanzo “Chi dice e chi tace” (Sellerio)

Libro presentato da Matteo Motolese nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.

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di Chiara Valerio

Ammesso che questo non sia solo un altro racconto e valga la pena fare la differenza tra fatti e rappresentazioni, il personaggio di Vittoria, che sta saldamente al centro di Chi dice e chi tace (Sellerio, 2024), nasce quando Mina Monroy, in Così per sempre (Einaudi, 2022) decide che non vedrà mai più la signora-della-gondola, nonostante la-signora-della-gondola le abbia restituito la sensualità di tutto il corpo e non solo dei denti. Mina è un vampiro infatti e Così per sempre racconta la storia d’amore infinita tra il Conte Dracula e Mina.

Sulla pelle della signora della gondola Mina scorgeva il senno, la ragionevolezza e la ragione di molti, e forse anche la propria. Cosí aveva avvicinato la bocca a quel bianco, affilato i denti e morso. Le teneva una mano dietro al collo e un’altra intorno alla vita. L’idea di tenerle la vita l’aveva entusiasmata e l’entusiasmo le aveva svegliato la fame cosí aveva succhiato piú forte. La donna aveva cominciato a tremare, il fiato le si era fatto spesso, e aveva chiuso gli occhi. Mina aveva fatto salire la mano dalla vita al seno che riempiva e svuotava il corsetto al ritmo sempre piú sostenuto del respiro e forse avrebbe fatto saltare i lacci che lo stringevano e mugolavano come cime di bar che ormeggiate. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 26 febbraio al 3 marzo 2024 – questa settimana segnaliamo “Chi dice e chi tace” di Chiara Valerio (Sellerio)

Chi dice e chi taceCLASSIFICA: dal 26 febbraio al 3 marzo 2024 – questa settimana segnaliamo “Chi dice e chi tace” di Chiara Valerio (Sellerio)

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In prima posizione: “L’orizzonte della notte” di Gianrico Carofiglio (Einaudi)

In seconda posizione: Tra il silenzio e il tuono” di Roberto Vecchioni (Einaudi)

In terza posizione: “Tutti su questo treno sono sospetti” di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “Chi dice e chi tace” di Chiara Valerio (Sellerio)

Un golfo dalla linea morbida, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d’Oro e il Monte d’Argento. Un lungomare pieno di oleandri scandito da stabilimenti colorati e a volte sbiaditi, ognuno diverso dall’altro: la Tintarella, il Lido Delfini, il Lido del Pino, il Lido Maria, e molti altri. E poi la pizzeria Lu Rusticone, il bar Luccioletta, due chiese, una sola vera piazza. Poco più a sud scorre il fiume Garigliano e inizia la Campania. Subito a nord ci sono Formia, Gaeta, Sperlonga; in meno di due ore si arriva a Napoli e a Roma. Scauri, nel Lazio, sul Tirreno, seimila residenti nei mesi invernali e centomila nei mesi estivi. Un paese né bello né brutto, ma con una sua grazia scomposta. Qui ha scelto di vivere Vittoria, che è morta nella sua vasca da bagno. È stato uno stupido incidente. L’avvocato Lea Russo, un marito e due figlie, è sempre stata affascinata da Vittoria. Una donna distante ma curiosa, accogliente ed evasiva; nel parlare ha un fatalismo che lascia sgomenti. Era arrivata a Scauri con la sua risata che cominciava bassa e finiva acuta, aveva comprato una casa nella quale tutti potevano entrare e uscire, non aveva mai litigato con nessuno, non aveva mai cambiato taglio di capelli. Viveva con Mara, forse l’aveva adottata, forse l’aveva rapita, si dicevano tante cose. Ora Vittoria è morta per uno stupido incidente in una vasca da bagno, e Lea Russo non ne è convinta. Lea non vuole più accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Il primo romanzo per Sellerio di Chiara Valerio segna una traiettoria narrativa inedita. Storia nera di personaggi, indagine su una provincia insolita, ritratto di donne in costante mutazione. Niente è fermo, in “Chi dice e chi tace”, le emozioni, gli amori, le verità e gli enigmi, i silenzi del presente e il frastuono della memoria: tutto si muove, tutto si trasforma, tutto può sempre cambiare.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

1
L’orizzonte della notte

Carofiglio Gianrico
Einaudi, 2024

2
Tra il silenzio e il tuono

Vecchioni Roberto
Einaudi, 2024


3
Tutti su questo treno sono sospetti

Stevenson Benjamin
Feltrinelli, 2024

4
Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Marzo-aprile 2024
Tognetti Serafino

Editrice Shalom, 2023

5
Cuore nero

Avallone Silvia
Rizzoli, 2024

6
Germanico

Manfredi Valerio Massimo
Mondadori, 2024

7
Gli occhi di Monna Lisa

Schlesser Thomas
Longanesi, 2024

8
Chi dice e chi tace

Valerio Chiara
Sellerio Editore Palermo, 2024

9
La meraviglia del tutto. Conversazioni con Massimo Polidoro

Angela Piero, Polidoro Massimo
Mondadori, 2024

10
La portalettere

Giannone Francesca
Nord, 2023

 

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 28 settembre al 4 ottobre 2020 – questa settimana segnaliamo “La matematica è politica” di Chiara Valerio (Einaudi)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana 21 al 27 settembre 2020

Questa settimana segnaliamo: “La matematica è politica” di Chiara Valerio (Einaudi), al 29° posto in classifica generale

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In prima posizione: “M. L’uomo della provvidenza” di Antonio Scurati (Bompiani)

In seconda posizione: “Fu sera e fu mattina” di Ken Follet (Mondadori)

In terza posizione: “Midnight sun” di Stephenie Meyer (Fazi)

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La scheda del libro: “La matematica è politica” di Chiara Valerio (Einaudi)

La matematica rivista come prassi politica, e non solo come teoria, è un formidabile esercizio di democrazia: come la democrazia si fonda su un sistema di regole, crea comunità e lavora sulle relazioni. Come la democrazia, la matematica amplia ma non nega. Studiando matematica si capiscono molte cose sulla verità. Per esempio che le verità sono partecipate e pertanto i principî di autorità non esistono; che le verità sono tutte assolute ma tutte transitorie perché dipendono dall’insieme di definizione e dalle condizioni al contorno. Svolgere un problema matematico è un esercizio di democrazia perché chi non accetta l’errore e non si esercita nell’intenzione di capire il mondo non riesce né a cambiarlo né a governarlo.

Chiara Valerio tesse in un pamphlet polemico un parallelo tra matematica e democrazia, due aree che non subiscono la dittatura dell’urgenza.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 M. L’uomo della provvidenza Antonio Scurati Bompiani 23,00
2 Fu sera e fu mattina Ken Follett Mondadori 27,00
3 Midnight sun Stephenie Meyer Fazi 20,00 *
4 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00
5 Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose Gianrico Carofiglio Feltrinelli 14,00
6 Troppo freddo per Settembre Maurizio De Giovanni Einaudi 18,50
7 Helgoland Carlo Rovelli Adelphi 15,00
8 A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia Aldo Cazzullo Mondadori 18,00
9 Il dizionario dell’anima. Le 25 parole per riscoprire se stessi e tornare ad essere felici Nicolò Govoni; Riccardo Geminiani Trigono Edizioni 12,70 *
10 La morte è il mio mestiere Michael Connelly Piemme 19,90

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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PREMIO MONDELLO 2020: vincono Giorgio Fontana, Ginevra Lamberti, Chiara Valerio per l’Opera Italiana e Giulio Ferroni per l’Opera Critica

I VINCITORI DEL PREMIO MONDELLO 2020

Premio Letterario Internazionale Mondello 46a edizione: vincono Giorgio Fontana, Ginevra Lamberti, Chiara Valerio per l’Opera Italiana – Giulio Ferroni per l’Opera Critica

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Sono stati proclamati i vincitori della quarantaseiesima edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello: sono Giorgio Fontana con Prima di noi (Sellerio), Ginevra Lamberti con Perché comincio dalla fine (Marsilio), Chiara Valerio con Il cuore non si vede (Einaudi), per la sezione Opera Italiana; Giulio Ferroni con L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia (La Nave di Teseo), per la sezione Opera Critica.

I vincitori sono stati eletti da un Comitato di Selezione presieduto dal Professor Giovanni Puglisi e composto da Mario Desiati, scrittore e curatore editoriale, Andrea Marcolongo, scrittrice e traduttrice ed Evelina Santangelo, scrittrice e editor.

Le scelte del Comitato di Selezione per la sezione Opera Italiana premiano romanzi molto diversi per stili e contenuti e testimoniano la vivacità e la varietà della narrativa italiana contemporanea. Leggi tutto…

CHIARA VALERIO racconta IL CUORE NON SI VEDE

Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: CHIARA VALERIO racconta il suo romanzo IL CUORE NON SI VEDE (Einaudi)

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di Chiara Valerio

Il cuore non si vede comincia in fondo molto tempo fa. O comunque di questo mi sono convinta adesso che da scrittrice ne sono diventata lettrice.
E in realtà non è un romanzo che comincia, è un romanzo che continua.
Nella prima pagina Andrea e Laura infatti si svegliano seminudi nel letto, come succede quasi ogni mattina da molti anni, e, inoltre, nel corso del romanzo, continueranno a stare insieme, non si lasceranno. Non come pensano loro.
Sono adulti, sono sopravvissuti all’adolescenza, agli studi e pure all’inizio, sempre incerto, della vita lavorativa.
Sì, vita lavorativa, nessuno di loro utilizzerebbe la parola carriera.
Dicevo che comincia tempo fa perché i cartoni animati preferiti della mia infanzia erano Jeeg Robot d’acciaio e La principessa Sapphire.
E in entrambi, il determinante narrativo, la ragione e l’origine della storia, era un malfunzionamento cardiaco.
Forse, dovrei dire che nella prima pagina del libro Andrea Dileva, il protagonista di queste vicende, si sveglia senza il cuore, però è vivo. Leggi tutto…

LE NUOVE EROIDI di AA.VV. (recensione)

LE NUOVE EROIDI di AA.VV. (HarperCollins Italia): Ilaria Bernardini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Antonella Lattanzi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Veronica Raimo, Chiara Valerio

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di Eva Luna Mascolino

C’è un motivo se una storia diventa un classico, c’è un motivo se una leggenda viene considerata un mito. C’è un motivo se, a distanza di secoli, se ne continua a parlare come di un archetipo che ci riguarda da vicino. E il motivo è che, nonostante le differenze sociali, geopolitiche, etniche e linguistiche, certe vicende parlano ancora degli esseri umani che siamo, che potremmo essere o che abbiamo paura di divenire. Lo sanno bene le otto autrici del volume Le nuove eroidi, edito nell’ottobre 2019 da HarperCollins. Al suo interno, infatti, in un perenne e vivissimo dialogo con il passato, a riprendere celebri episodi del Pantheon greco è la penna talentuosa di Ilaria Bernardini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Antonella Lattanzi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Veronica Raimo e Chiara Valerio.
In una rivisitazione originale e che non scade mai nella retorica, le otto scrittrici italiane hanno ricreato nomi e atmosfere del mondo antico avvicinandolo allo stesso tempo al mondo contemporaneo. Leggi tutto…

SUPERNOVA – Nuovi Argomenti

SupernovaPubblichiamo il testo di “Supernova”, firmato da Carlo Carabba e Chiara Valerio, che introduce il numero 61 (GENNAIO – MARZO 2013) di NUOVI ARGOMENTI

SUPERNOVA
di Carlo Carabba e Chiara Valerio

Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky

OASIS

Se l’attenzione a scrittori esordienti e emergenti è stata una costante della storia di Nuovi Argomenti, ci è sembrato giusto dedicare la sezione monografica di questo numero di anniversario (il sessantesimo), rinnovamento (con le copertine di Julian Opie e la nuova impostazione grafica) e innovazione (il nuovo sito web http://www.nuoviargomenti.net) a una ricognizione dei narratori nati dopo il 1985.
Il criterio anagrafico, nella sua sbandierata oggettività e pretesa neutralità, è innanzitutto un criterio debole. Che, tuttavia, se intercetta qualcosa di simile a ciò che abitualmente si definisce «spirito del tempo», si trasforma in ipotesi critica forte.
Dal punto di vista della sociologia e della storia sembra che i nati dopo il 1985 abbiano qualcosa di epocalmente diverso da chi li ha preceduti, sia pure di pochi anni.
Gli autori qui antologizzati appartengono alla prima generazione che non ha nessuna memoria viva della Guerra Fredda. Non possono ricordare (alcuni non erano nati) il crollo del Muro di Berlino. Né, per venire in ambito italiano, lo sconvolgimento giuridico-politico che ha portato alla fine della cosiddetta «Prima Repubblica». Sono i primi che hanno vissuto un’adolescenza (o addirittura un’infanzia) condizionata dalla disponibilità di internet e telefono cellulare.
In una parola sono la prima generazione che non appartiene a quello che Eric Hobsbawm ha definito, con un sintagma felice e fortunatissimo, «secolo breve».
Il dubbio è se sia possibile trovare una comunanza letteraria che corrisponda a questa unità sociopolitica.
Molti di questi autori devono ancora esordire, altri hanno pubblicato il loro primo libro. Definire costanti generazionali universali in modo apodittico può apparire esercizio presuntuoso e affrettato. Ma leggendo in sequenza i nove narratori abbiamo notato delle linee di tendenza, una specie di denominatore comune.
In questa breve introduzione ci limiteremo a indicare due tratti comuni che, allo stato attuale, possono valere da ipotesi critiche dotate di valore euristico che la produzione successiva dei nove autori (e di altri nuovi) potrà verificare o falsificare.
Il primo di questi tratti (in qualche modo condizione logica necessaria al secondo) è che il rapporto con la tradizione cessa di essere collettivo e condiviso e si fa individuale, atomico.
La tradizione cessa di essere, come la legge, uguale per tutti e si fa proteiforme, un prisma da cui ogni autore può attingere il proprio colore. È dunque in qualche modo paradossale che il primo tratto in comune sia l’assenza di un paradigma generazionale, di un canone comune. Che però non si traduce in una brusca frattura con il canone stesso, quanto in un rapporto personale (customized?) con le infinite possibili fonti. È macroscopica la differenza di tono e approccio dall’uno all’altro dei nove racconti: si passa dall’orfismo lirico di Viola Di Grado, all’approccio descrittivo fenomenologico di Niccolò Contessa, dallo sfondo storico (novecentesco) del racconto di Michela Monferrini, al racconto di formazione di Cubeddu e Ghiotti (lo fa sotto forma di pastiche digressivo il primo, di narrazione pura il secondo, appena diciottenne). E dal primo al secondo tratto comune il passo è breve. Nel tracciare ognuno la mappa della propria ispirazione e delle proprie influenze la letteratura non occupa più un luogo privilegiato.
Forse non è la prima generazione ad avere riferimenti culturali di provenienza miscellanea, ma è la prima a non vergognarsi dei suoi riferimenti culturali.
I Supernova non accolgono più ciò che amano con una scrollatina di spalle che davanti al mondo suona come l’occhiolino dell’attore rivolto al pubblico o l’atteggiamento «non è vero però lo leggo» di chi consulta avidamente gli oroscopi.
Si assumono – forse inconsapevolmente, di certo con naturalezza – la responsabilità dei propri gusti. Leggi tutto…