“Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca” di Maria Grazia Calandrone (Einaudi)
Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2023
Libro finalista del Premio Alassio Centolibri, un Autore per l’Europa 2023
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di Consuelo Consoli
La memoria filogenetica rimanda al ventre che ci ha ospitato durante la vita intrauterina, a quell’amnios nel quale abbiamo galleggiato ignari di cosa la vita ci riserverà. Ognuno di noi sa intimamente se durante l’attesa di venire al mondo è stato amato e voluto, lo sa con il sangue e non con la ragione, che si formerà dopo, a contatto con la madre.
È grazie a lei, alla sua accoglienza, al suo nutrimento, ai suoi sorrisi e amore che diventiamo esseri senzienti e consapevoli in grado di affrontare quell’avventura chiamata vita. Ma se la madre ci abbandona proprio nel momento in cui scopriamo di essere fisicamente separati da lei, come potremo costruire una nostra identità?
Questo è il punto di partenza dal quale Maria Grazia Calandrone intraprende il suo viaggio a ritroso per capire chi sia stata Lucia Galante, la donna che l’ha data alla luce e che l’ha abbandonata ad appena otto mesi nel prato di villa Borghese, poco oltre i monumentali propilei d’ingresso.
È il gennaio del 2021 quando Maria Grazia, a distanza di cinquantasette anni, si mette in viaggio insieme alla figlia tredicenne, Anna. La meta è Palata, in provincia di Campobasso, il paese che ha dato i natali alla sua madre biologica quando ancora l’Abruzzo era incluso al Molise. Leggi tutto…