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Posts Tagged ‘consuelo consoli articoli’

SCUOLA DI SOLITUDINE di Crocifisso Dentello (La nave di Teseo)

Scuola di solitudine - Crocifisso Dentello - copertina“Scuola di solitudine” di Crocifisso Dentello (La nave di Teseo)

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di Consuelo Consoli

Ci sono libri che affidano alla scrittura il potere catartico della guarigione: “Scuola di solitudine” è uno di questi.
L’innesco da cui trae spunto il romanzo è un incontro apparentemente fortuito tra lo scrittore e un uomo che si presenta al termine di una sua presentazione. Infastidito dall’invadenza dello sconosciuto e convinto che si tratti del solito mitomane che si sente in diritto di raccontare i fatti propri, lo scrittore prova a eluderlo fino a quando il riferimento a certi dettagli non glielo fanno riconoscere come Walter, un ex compagno della scuola media. Sono trascorsi più di trent’anni da allora ed entrambi gli uomini sono profondamente cambiati: Crocifisso è diventato uno scrittore di successo, mentre Walter si definisce un fallito sotto il profilo lavorativo e sentimentale.
Per Crocifisso sarebbe facile, anzi facile e giusto, cercare rivalsa da tutta una serie di soprusi, derisioni, scherzi crudeli – il sordido repertorio che costituisce il fenomeno del bullismo – che ha subito ai tempi della scuola, e a cui ha concorso pure Walter, eppure non lo fa. Leggi tutto…

JAZZ CAFÈ di Raffaele Simone (La nave di Teseo) – recensione

Jazz Café - Raffaele Simone - copertina“Jazz Café” di Raffaele Simone (La nave di Teseo)

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di Consuelo Consoli

Con una scrittura spericolata che alterna alla limpidezza della lingua italiana l’idioma della località nella quale è ambientato ogni singolo racconto- dal romanaccio verace, allo squisito francese, al piemontese  o al rude americano- e senza esitare a ricorrere a quei suoni onomatopeici che ben rendono l’incalzare delle infinite sollecitazioni acustiche che tormentano l’udito, Simone dipinge affreschi paradossali e al tempo stesso realissimi, nel quale è possibile riconoscersi come in un rimando infinito di specchi. La scelta stilistica è il divertissement, quella narrazione leggera che strappa sorrisi ma che di superficiale non ha nulla se non l’intenzione deliberata di puntare su un tono lieve per rendere la complessità della vita e presentare un’umanità che, nonostante si favoleggi anelare alla felicità, sia invece afflitta cronicamente da ossessioni e solitudine.
I protagonisti sono uomini e donne – più uomini che donne – tutti ugualmente smarriti e alle prese con lo spauracchio di scomparire o retrocedere al rango di perfetti sconosciuti dopo l’immane fatica spesa per affermarsi.  C’è così l’avvocato Cesare Stanti, il protagonista del racconto che dà titolo all’intera raccolta, Jazz Cafè, in combutta con un manipolo di adolescenti che attenta alla sua quiete giocando a palla nello spazio antistante dello stabile nel quale l’uomo risiede. Leggi tutto…

LA GUERRA DI OLGA di Mavie Carolina Parisi (Ianieri)

La guerra di Olga - Mavie Carolina Parisi - copertina“La guerra di Olga” di Mavie Carolina Parisi (Ianieri)

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di Consuelo Consoli

Ambientato nell’arco temporale che segnò i sanguinosi eccidi del periodo nazista, La guerra di Olga, ultima fatica letteraria di Mavie Carolina Parisi, è un’opera di fantasia e di rigore storico insieme, che mostra i retroscena raccapriccianti dell’olocausto. Protagonista è Olga, ultima rampolla del principe Alberghera di Valcastello che, poco più che ventenne giunge a Berlino al braccio del suo novello sposo, Dieter. La trepidazione della ragazza nel ritrovarsi nella fastosa ma opprimente dimora dei von Beurst, viene stemperata dall’affettuosa accoglienza della suocera, la contessa Brunhilde e del conte Helmut. È il febbraio del 1933 e nell’aria si addensano le scellerate ideologie nazionalsocialiste, Olga ne ha un primo sentore la sera stessa, durante la quale Rudolph, il fratello maggiore del marito si scontra con il padre.  Il motivo sono le discordanti idee politiche che infiammano i due e che vedono da una parte il conte padre convinto sostenitore di Hitler, dall’altra il figlio con il suo deciso dissenso e la certezza che l’affermazione del regime causerà rovina e distruzione.
Presa dalla nuova condizione di sposa e ansiosa di compiacere il marito, Olga, preferisce disconoscere quei segnali e dedicarsi allo studio del tedesco, così come desidera Dieter, e omologarsi al clima che si respira nella dimora dei von Beurst. Leggi tutto…

LA PROFESSORESSA AGLIETTI NON ERA ROBERT CAPA di Gabriella Vergari (Nonsolopoesie)

La professoressa Aglietti non era Robert Capa - Gabriella Vergari - copertina“La professoressa Aglietti non era Robert Capa” di Gabriella Vergari (Nonsolopoesie)

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di Consuelo Consoli

Liceo classico Muzio Scevola, ore 8:00 del mattino: dalla sala professori riecheggiano altissime le grida della collaboratrice Patrizia Messineo, detta Patti, scatenate dal rinvenimento del corpo senza vita della professoressa Aglietti. Così si apre il sipario dell’ultima fatica letteraria di Gabriella Vergari dal titolo, La professoressa Aglietti non era Robert Capa. La professoressa è stata strangolata con una funicella per il salto della corda le cui manopole verdi, recita l’autrice nell’incipit, sbucavano all’altezza dei lobi come giganteschi, mostruosi, orecchini. Quello appena citato è forse l’unico dettaglio che desti un certo raccapriccio, poiché nel resto del romanzo non sono contenute altre descrizioni cruente, così come invece avviene normalmente.
Ma quello di Gabriella è un giallo particolare che, anche se costruito secondo l’architettura tipica dei romanzi di genere, si discosta dai cliché abituali. Leggi tutto…

DOVE NON MI HAI PORTATA di Maria Grazia Calandrone (Einaudi)

Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca - Maria Grazia Calandrone - copertina“Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca” di Maria Grazia Calandrone (Einaudi)

Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2023

Libro finalista del Premio Alassio Centolibri, un Autore per l’Europa 2023

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di Consuelo Consoli

La memoria filogenetica rimanda al ventre che ci ha ospitato durante la vita intrauterina, a quell’amnios nel quale abbiamo galleggiato ignari di cosa la vita ci riserverà. Ognuno di noi sa intimamente se durante l’attesa di venire al mondo è stato amato e voluto, lo sa con il sangue e non con la ragione, che si formerà dopo, a contatto con la madre.
È grazie a lei, alla sua accoglienza, al suo nutrimento, ai suoi sorrisi e amore che diventiamo esseri senzienti e consapevoli in grado di affrontare quell’avventura chiamata vita. Ma se la madre ci abbandona proprio nel momento in cui scopriamo di essere fisicamente separati da lei, come potremo costruire una nostra identità?
Questo è il punto di partenza dal quale Maria Grazia Calandrone intraprende il suo viaggio a ritroso per capire chi sia stata Lucia Galante, la donna che l’ha data alla luce e che l’ha abbandonata ad appena otto mesi nel prato di villa Borghese, poco oltre i monumentali propilei d’ingresso.
È il gennaio del 2021 quando Maria Grazia, a distanza di cinquantasette anni, si mette in viaggio insieme alla figlia tredicenne, Anna. La meta è Palata, in provincia di Campobasso, il paese che ha dato i natali alla sua madre biologica quando ancora l’Abruzzo era incluso al Molise. Leggi tutto…

COME D’ARIA di Ada D’Adamo (Elliot) – recensione

Come d'aria - Ada D'Adamo - copertina“Come d’aria” di Ada D’Adamo (Elliot): romanzo tra i dodici candidati al Premio Strega 2023

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di Consuelo Consoli

Ci sono libri che scardinano tabù e pregiudizi, credenze e miscredenze, che irrompono come folgore e assordano come tuoni, e Come D’aria appartiene a questa categoria.
Sei Daria – esordisce nell’incipit Ada – Sei D’aria – continua sancendo, con l’aggiunta della virgola, la consistenza lieve e impalpabile della sua creatura.
Bisogna leggere per intero il libro per comprendere appieno il significato che Ada attribuisce a queste due semplici affermazioni. Al di là dell’apparente gioco di assonanze – Daria, d’aria – con Sei Daria, Ada certifica al mondo intero l’esistenza della figlia, partorisce una seconda volta, rivendicando per lei il diritto di occupare uno spazio in una società affatto accogliente e inclusiva nei confronti di chi non rispecchia i canoni classici della cosiddetta normalità. Ma l’aria è anche l’elemento del quale ogni essere vivente necessita. È grazie all’aria che nostri alveoli ricevano ossigeno, è grazie all’aria che ogni cellula si nutre, accresce, moltiplica. Senza aria non si vive. Senza Daria, Ada non vive.
Eppure questa donna, nonostante una dichiarazione così appassionata d’amore, afferma di non essere una madre coraggio, rivela con sincerità disarmante che avrebbe ricorso all’aborto terapeutico se, dopo essersi sottoposta a tutte le indagini previste, avesse saputo in tempo la diagnosi di grave malformazione della figlia, l’oloprosencefalia (HPE). Leggi tutto…

D’AMORE E DI RABBIA di Giusy Sciacca (Neri Pozza) – recensione

D'amore e di rabbia - Giusy Sciacca - copertina“D’amore e di rabbia” di Giusy Sciacca (Neri Pozza)

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di Consuelo Consoli

In un’Italia squassata dalla prima guerra mondiale, la Sicilia conosce uno dei suoi periodi più nefasti.
La disperazione e la fame causati dalla carenza di materie prime e di uomini che sono impegnati a combattere al fronte, costringe le donne ad arrabattarsi come possono per sfamare i figli. A questo si aggiunge il voltafaccia dei latifondisti i quali, allettati dalla possibilità di maggiori guadagni decidono di convertire le terre in pascoli, sottraendo, quindi, lavoro ai braccianti. Una pagina nera, quella del primo conflitto mondiale che, alla Sicilia, tra morti e dispersi, costò la vita a 50.000 uomini, il settanta per cento dei quali erano appena ventenni e che venne definita “strage inutile “da Papa Benedetto XV. È in questo contesto storico che Giusy Sciacca nel suo romanzo “D’amore e di rabbia” dà vita a un personaggio di incredibile carisma: Amelia Di Stefano. Nata in una nobile famiglia catanese, Amelia rivela subito una natura ribelle. La sua è un’indole che non obbedisce alle regole di un titolo che le impone il matrimonio con un blasonato suo pari, in grado di assicurarle rispettabilità e agio, ma si piega unicamente alle leggi dell’amore autentico. Leggi tutto…

L’AVVENTURA TERRESTRE di Mauro Covacich (La nave di Teseo) – recensione

L'avventura terrestre - Mauro Covacich - copertina“L’avventura terrestre” di Mauro Covacich (La nave di Teseo)

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di Consuelo Consoli

Un acufene, il fastidioso sintomo che altera la percezione dei suoni e che si mantiene persistente, assordando chi ne è affetto, è l’innesco de L’avventura terrestre.
Generalmente riconducibile alla presenza di un tappo di cerume ostruente il canale uditivo, il fastidio, a un consulto con l’otorino, si rivela essere un problema molto più serio, che necessita di opportuni approfondimenti diagnostici per stabilirne l’origine. Per il protagonista dell’ultimo romanzo di Covacich, uno scrittore cinquantenne che conduce una vita dai meccanismi ben oleati, è l’inizio dell’incubo.
Senza saltare nessuna delle tappe in cui inciampa chi avverte il pericolo incombente alitargli sul collo, lo scrittore inizia la sua ricerca su internet, solidarizza mentalmente con sconosciuti – Claudia che ha trentotto anni e ha un medulloblastoma, Filippo con un tumore della guaina dei nervi periferici – , tenta, in sostanza, di fraternizzare con termini sconosciuti come proliferazione neoplastica delle cellule di Schwann, radioterapia stereotassica, mettendo in atto il più ingenuo dei trucchi esorcizzanti: conoscere per padroneggiare. Leggi tutto…

MONDI À LE CARTE di Gabriella Vergari (Libeccio)

Mondi à la carte - Gabriella Vergari - copertina“Mondi à le carte” di Gabriella Vergari (Libeccio)

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di Consuelo Consoli

Se ogni uomo desidera sfuggire alle costrizioni inflitte dalla realtà con la fantasia, Gabriella Vergari ci riesce con il suo “Mondi à le carte”, una raccolta di ventitré racconti di diversa lunghezza, alcuni dei quali brevissimi, pubblicata da Libeccio Edizioni. Ma classificare queste narrazioni come meri esercizi di evasione e svago sarebbe riduttivo, perché in esse è contenuto molto altro.
Con il racconto di ouverture “Un’estate con Frida”, l’autrice stringe quel classico patto con il lettore che permette a quest’ultimo di valicare un confine – quello che separa la vita ordinaria dalla straordinaria – e addentrarsi nell’antro oscuro, ricettacolo dell’ignoto, forse meraviglioso, o forse orrifico, in ogni caso misterioso. Leggi tutto…

SIXTY di Caterina La Rosa (Algra)

Sixty - Caterina La Rosa La Rocca - copertina“Sixty” di Caterina La Rosa (Algra)

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di Consuelo Consoli

L’imprevisto, a volte, si nasconde dietro il vetro di una finestra, in un’inquieta notte di ottobre, mentre i pensieri incalzano e il sonno diviene un miraggio. Questo è quanto accade a Victoria Wilson, la protagonista di “Sixty”, che, alle quattro del mattino, tenta di blandire i suoi dubbi sorseggiando una tisana. Che ne è stato, si chiede la donna, della forza rivoluzionaria che sentiva ardere in corpo e che le faceva credere che sarebbe riuscita a cambiare il mondo? È proprio questa la vita che desiderava?
La gonna a pieghe, a motivi floreali, la camicetta amaranto, il cerchietto con gli strass che ha indossato per spegnere le candeline del suo sessantesimo compleanno, la identificano come una persona matura, tranquilla che ha ottenuto quanto si prefiggeva, ma è davvero così?
Giallista per indole e passione, questa volta Caterina La Rosa, ci regala un thriller che pur obbedendo ai canoni della letteratura di genere, si discosta dai suoi precedenti per i risvolti e l’approfondimento psicologico. Leggi tutto…

COL FUMO NEGLI OCCHI di Daniela Ginex (Kalós)

Col fumo negli occhi - Daniela Ginex - copertina“Col fumo negli occhi” di Daniela Ginex (Kalós)

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di Consuelo Consoli

Può un libro conquistare anche se la protagonista è tutt’altro che apprezzabile? La risposta è sì se il romanzo in questione è “Col fumo negli occhi” di Daniela Ginex.
Matilde Regalbuto è un’anziana signora, anzi signorina come lei stesse tiene a precisare, pregiandosi dell’anglosassone single secondo le più moderne tendenze, che vive nel suo fastoso appartamento in compagnia del fratello Michele, ormai completamente eroso dalla malattia che lo ha anche privato delle facoltà mentali, e della domestica Lina. Su quest’ultima, Matilde riversa puntualmente le sue intemperanze intrise da un disprezzo neppure troppo velato. E come potrebbe essere diversamente per la baronessina Regalbuto che vanta la provenienza da una schiatta nobile, si gloria di essere stata una petite prodige, incantatrice di platee deliziate dalla sua voce d’usignolo e che, proprio per il suo irraggiungibile status sociale ha rifiutato di sposarsi disdegnando di unirsi in matrimonio con un uomo che sarebbe stato certamente indegno di starle al fianco? Leggi tutto…

CINQUECENTO CATENELLE D’ORO di Salvatore Basile (Garzanti) – recensione

Cinquecento catenelle d'oro - Salvatore Basile - copertina“Cinquecento catenelle d’oro” di Salvatore Basile (Garzanti editore)

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di Consuelo Consoli

Cinquecentomila catenelle d’oro
Hanno legato il tuo cuore
Con il mio
L’hanno fatto così stretto il
nodo
Che non lo scioglierà
Né tu, né io
e l’hanno fatto un nodo così
Forte
 che non si scioglierà fino
alla…

Con questa filastrocca, ispirata a una novella del Decamerone di Giovanni Boccaccio, e che ricorre in tutto il romanzo, la baronessa Matilde Carraduro sancisce il legame indissolubile che la unisce alla piccola Maria Pepe.
Come spesso succede nei suoi scritti, Salvatore Basile inizia facendo infrangere alla sua protagonista quel “patto di felicità” al quale l’autore si dichiara fedele, così come viene riportato nella bella intervista del suo primo romanzo “Lo strano viaggio di un oggetto smarrito.”
Nell’opera appena menzionata è l’abbandono a causare la perdita della gioia – quello di Laura, madre di Michele, e quello subito da Elena da parte di Milù, la gemella che muore disattendendo la promessa di stare per sempre insieme che le due sorelle si erano scambiate fin dalla più tenera età- mentre nel caso di Cinquecento catenelle d’oro, l’abbandono, o forse sarebbe giusto definirlo al plurale, ovvero gli abbandoni, avvengono per una serie di circostanze dettate dalla malafede e dall’avidità del barone Arturo Carraduro, fratello di Matilde. Leggi tutto…

CLASSICI ALLO SPECCHIO a cura di Consuelo Consoli e Luigi La Rosa (Algra)

Classici allo specchio - copertina“Classici allo specchio” a cura di Consuelo Consoli e Luigi La Rosa (Algra Editore): l’intervento della co-curatrice del libro

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di Consuelo Consoli

Esistono esperimenti letterari, chiamiamoli impropriamente così, che nascono con l’intento preciso di omaggiare quei grandi esponenti della letteratura che, con la loro scrittura e opere, ci hanno consegnato capolavori destinati a essere eterni.
“Classici allo specchio”, la nuova antologia edita per i tipi di Algra, curata da Consuelo Consoli e Luigi La Rosa, origina proprio da questo intento: tributare perenne gratitudine agli autori che hanno forgiato le nostre scelte letterarie e non solo. La lettura di un’opera, infatti, non è un’azione passiva bensì un processo dinamico, una sorta di transfert che intercorre tra autore e lettore. Chi legge spesso s’identifica con i personaggi, prova la loro stessa rabbia o gioia, gelosia o indifferenza, così come pure intuisce delle risposte ai suoi quesiti esistenziali che finalmente ottengono soluzione. Una soluzione che sarà solo sua, ovviamente, ma che in ogni caso regalerà quella dolce consolazione di non essere l’unico a pensarla in un certo modo. Tutto questo suggerisce una verità incontrovertibile: leggere sconfigge la solitudine. Leggi tutto…

LA FUGA DI ANNA di Mattia Corrente (Sellerio) – recensione

La fuga di Anna - Mattia Corrente - copertina“La fuga di Anna” di Mattia Corrente (Sellerio, 2022)

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di Consuelo Consoli

Ci sono libri che ti chiedi perché non sia stato tu a scriverli, altri che ti rallegri di avere avuto l’opportunità di leggere, e poi ci sono quelli che contemplano entrambi gli aspetti. Il libro di Mattia Corrente appartiene proprio a quest’ultima categoria.
La fuga di Anna” è un viaggio, quello di Ulisse verso Itaca, verso quel nostos costituito dal desiderio lancinante di tornare a casa e ritrovare finalmente le proprie cose ma, soprattutto, se stesso.  È questo il percorso intrapreso da Severino che un mattino si sveglia e scopre la casa disertata dalla presenza più importante della sua vita: la moglie Anna.
A distanza di un anno dalla scomparsa della donna, Severino decide di mettersi sulle sue tracce nella speranza di ritrovarla e riannodare i fili della loro quiete domestica da anziani, e forse, con l’intento segreto di capire chi sia stata colei che gli è stata compagna per quasi tutta l’esistenza e della quale è stato innamorato profondamente. Leggi tutto…