Il Premio internazionale storico-letterario “Emilio e Janja Conti Auersperg” è conferito a Elisabetta Sgarbi
Oggi, 16 novembre, Elisabetta Sgarbi riceverà il Premio internazionale storico-letterario “Emilio e Janja Conti Auersperg”.
La curatrice del premio Patrizia Cutrupi, assieme al comitato d’onore, ha decretato Elisabetta Sgarbi vincitrice di questa edizione per la sua opera “Trieste“, che comprende una pubblicazione e due film, Il viaggio della signorina Vila e Trieste la contesa. A svolgere la laudatio nella serata di consegna sarà Mario Andreose, traduttore, redattore, direttore editoriale, storico editore di Umberto Eco e attuale presidente della casa editrice La Nave di Teseo.
La cerimonia si svolgerà a Milano, a Palazzo Spinola.
Nato a Cormons, in Friuli, per onorare la memoria della contessa di origini slovene Janja Auersperg, il premio viene assegnato annualmente all’autore di una pubblicazione che valorizzi la cultura di quella parte della Mitteleuropa di cui era originaria la contessa, nata a Maribor, in Slovenia, è vissuta tra Milano, Trieste e Cormons.
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APPROFONDIMENTI
TRIESTE di Elisabetta Sgarbi
2016 / 1
- produzione a cura di Betty Wrong/Rai Cinema
- regia di Elisabetta Sgarbi
- attori: Eugenio Lio, Mauro Covacich, Giuseppe Dell’Acqua, Gillo Dorfles, Claudio Magris
- fotografia di Elio Bisignani, Andres Arce Maldonado
Due film (presentati alla Festa del Cinema di Roma: “Il Viaggio della Signorina Vila” e “Trieste: la contesa”) e un libro ricco di testimonianze e immagini formano questa piccola enciclopedia di Trieste.
Un viaggio nella storia e nella geografia di una città misteriosa e solare.
Trieste incrocio di culture, lingue e religioni; ma anche di odi, violenze e vendette.
Dalla Trieste florida del Porto Franco – ad un tempo greca, slovena, tedesca, serba, italiana, profondamente ebraica – alla Trieste fascista; dalla occupazione nazista alla breve dominazione titina, alla Trieste porta verso il mondo comunista, fino alla Trieste di oggi, aperta ad est e all’immigrazione cinese e africana. Tanti i volti della città di Trieste, dunque: la letteratura, la storia, la scienza, la psichiatria; ma anche la natura, il Carso e il mare, e molto altro ancora.
Una Trieste raccontata dai triestini, ma anche dai suoi più autorevoli rappresentanti, che ne svelano gli aspetti e gli aneddoti meno noti: tra gli altri, a colloquio con Eugenio Lio, Mauro Covacich, Giuseppe Dell’Acqua, Gillo Dorfles, Claudio Magris, Boris Pahor, Giorgio Pressburger, Raul Pupo, Paolo Rossi, Pino Roveredo, Primo Rovis, Vittorio Sgarbi, Susanna Tamaro…
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