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Posts Tagged ‘feltrinelli’

DA PARTE DI MADRE di Federica De Paolis (Feltrinelli)

Da parte di madre - Federica De Paolis - copertina“Da parte di madre” di Federica De Paolis (Feltrinelli)

Uscirà il 26 marzo, per Feltrinelli, il nuovo romanzo di Federica De Paolis

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«Sono quasi vent’anni che provo a scrivere questa storia», ha dichiarato Federica De Paolis. «Ancora non mi è chiaro perché ma che somigliasse a un’urgenza, è certo. Le stesure di questo romanzo sono rimaste invariate dal punto di vista dei fatti: la voce è cambiata negli anni. Ci voleva una data distanza, un’elaborazione temporale per costruire un mosaico personale. Questo libro (questa stesura) ha preso corpo due stagioni fa, un giorno in cui con Maria Grazia abbiamo pranzato in via Merulana, e rievocando le sue madri (lei ne ha due), le ho raccontato della mia e della voce che non trovavo. Maria Grazia mi ha guardato negli occhi e ha detto: “Parti da un oggetto”. Questa frase si è materializzata come la rivelazione che ti sventola nelle orecchie uno psicanalista dopo centinaia di sedute. Leggi tutto…

PAOLO DI PAOLO racconta la genesi di “Romanzo senza umani” (Feltrinelli)

Paolo Di Paolo racconta a Massimo Maugeri la genesi del suo nuovo romanzo intitolato “Romanzo senza umani” (Feltrinelli, 2023)

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Paolo Di Paolo ha discusso di “Romanzo senza umani” (Feltrinelli) – in conversazione con Massimo Maugeri – nel programma radiofonico di Letteratitudine. L’intero podcast della puntata è disponibile cliccando qui. Leggi tutto…

ABEL di Alessandro Baricco (Feltrinelli) – recensione

Abel - Alessandro Baricco - copertina“Abel” di Alessandro Baricco (Feltrinelli)

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di Daniela Sessa

Capita che, per scrivere una recensione, venga voglia di saltare tutte le regole. Quelle che impongono almeno un approccio analitico. Ma come si fa a essere analitici, distaccatamente analitici, quando si ha tra le mani un libro di Alessandro Baricco? Se quel libro è un romanzo che arriva dopo otto anni, se “Abel” arriva non tanto spiazzando tutti (un libro di Baricco spiazza per DNA) quanto portando i lettori dentro un luogo che non c’è, con personaggi evanescenti e un ossimoro come trama? Vabbè, ci sta: la letteratura non dà né chiede certezze. Però, a tutto ci sarebbe un limite; ma si può tirare in causa il limite se il limite lo pone Baricco? Domanda retorica, perciò meglio andare avanti e porne un’altra, che suonerà anch’essa retorica, ma tant’è. Che senso ha scrivere una recensione se già Baricco ha raccontato tutto del romanzo: genesi, scelte, obiettivi? Nessuno, se non che, riflettendoci un po’, c’è un campo che Baricco ha lasciato alla critica, forse per vedere l’effetto che fa, forse per celia: trovare la chiave di lettura. Compito arduo, ambizioso e, diciamo pure, un tantino pericoloso. Leggi tutto…

PREMIO ASTI D’APPELLO 2023: vince Rosella Postorino

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)Rosella Postorino vince la quindicesima edizione del Premio Asti d’Appello con il romanzo “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli)

[Ascolta la puntata radiofonica di Letteratitudine dedicata a “Mi limitavo ad amare te” con ospite Rosella Postorino]

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A vincere la quindicesima edizione del Premio Asti d’Appello è il romanzo “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (Feltrinelli). Questa la motivazione della giuria: “Nello sfondo della prima drammatica guerra nel cuore dell’Europa dopo il Secondo Conflitto Mondiale, si dipana il vivido racconto delle guerre nei Balcani, delle loro crudeltà e delle loro drammatiche conseguenze sugli individui e sulle famiglie. La narrazione, nel linguaggio efficace e a tratti immaginifico, si intreccia con le storie intime di chi ha patito sulla sua pelle la deportazione negli orfanotrofi italiani, portandone i segni per il resto della vita”. All’autrice un assegno da 10 mila euro. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dall’11 al 17 settembre 2023 – questa settimana segnaliamo “Il vento conosce il mio nome” di Isabel Allende (Feltrinelli)

Il vento conosce il mio nomeCLASSIFICA: dall’11 al 17 settembre 2023 – questa settimana segnaliamo “Il vento conosce il mio nome” di Isabel Allende (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Il vento conosce il mio nome” di Isabel Allende (Feltrinelli)

In seconda posizione: “Una ragazza d’altri tempi” di Felicia Kingsley (Newton Compton)

In terza posizione: “Accabadora” di Michela Murgia (Einaudi)

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “Il vento conosce il mio nome” di Isabel Allende (Feltrinelli)

Vienna, 1938. Samuel Adler è un bambino ebreo di sei anni il cui padre scompare durante la Notte dei cristalli, quando la sua famiglia perde tutto. La madre, per salvarlo, lo mette su un treno che lo porterà dall’Austria all’Inghilterra. Per Samuel inizia così una nuova fase della sua lunga vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell’incertezza e della solitudine. Arizona, 2019. Anita Díaz, sette anni, sale su un altro treno con sua madre per sfuggire a un pericolo imminente nel Salvador e cercare rifugio negli Stati Uniti. Ma il loro arrivo coincide con la nuova politica di separazione famigliare, e Anita si ritrova sola e spaventata in un centro di accoglienza a Nogales. Lontana dai suoi affetti e senza certezze, si rifugia su Azabahar, una magica stella che esiste solo nella sua immaginazione. Nel frattempo Selena Durán, una giovane assistente sociale, chiede aiuto a un avvocato di successo nella speranza di rintracciare la madre di Anita. Intrecciando passato e presente, Il vento conosce il mio nome racconta la storia di due personaggi indimenticabili, entrambi alla ricerca di una famiglia. È una testimonianza delle scelte estreme a cui i genitori sono costretti, una lettera d’amore ai bambini che sopravvivono ai traumi più devastanti senza mai smettere di sognare. Dall’autrice di “Violeta”, un nuovo romanzo in cui passato e presente si intrecciano: la fuga dalla tragedia del nazismo in Austria e quella dalla violenza nel Salvador, tra amore, sradicamento e speranza.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

1

Il vento conosce il mio nome
Allende Isabel
Feltrinelli, 2023

2

Una ragazza d’altri tempi
Kingsley Felicia
Newton Compton Editori, 2023

3

Accabadora
Murgia Michela
Einaudi, 2014

4

Holly
King Stephen
Sperling & Kupfer, 2023

5

La versione di Giorgia
Sallusti Alessandro, Meloni Giorgia
Rizzoli, 2023

6

Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi
Murgia Michela
Mondadori, 2023

7

La portalettere
Giannone Francesca
Nord, 2023

8

Il magico studio fotografico di Hirasaka
Hiiragi Sanaka
Feltrinelli, 2023

9

Una piccola formalità
Gazzola Alessia
Longanesi, 2023

10

Proposta pastorale 2023-2024. Per un esercizio di discernimento delle priorità. Viviamo di una vita ricevuta. «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (Gen 1,31)
Delpini Mario
Centro Ambrosiano, 2023

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 17 al 23 luglio 2023 – questa settimana segnaliamo “Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio (Feltrinelli)

Il cognome delle donneCLASSIFICA: dal 17 al 23 luglio 2023 – questa settimana segnaliamo “Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Come d’aria” di Ada D’Adamo (Elliot), libro vincitore dell’edizione 2023 del Premio Strega

In seconda posizione: “Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio (Feltrinelli)

In terza posizione: “La banda dei carusi” di Cristina Cassar Scalia (Einaudi)

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio (Feltrinelli)

All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno. A breve distanza nascono il bel Fernando, Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. Semplice e mite, Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all’estero. Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

1

Come d’aria
D’Adamo Ada
Elliot, 2023

2

Il cognome delle donne
Tamigio Aurora
Feltrinelli, 2023

3

La banda dei carusi
Cassar Scalia Cristina
Einaudi, 2023
4
ELP
Manzini Antonio
Sellerio Editore Palermo, 2023

5

La portalettere
Giannone Francesca
Nord, 2023

6

L’insostenibile leggerezza dell’essere
Kundera Milan
Adelphi, 1989

7

Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi
Murgia Michela
Mondadori, 2023

8

Il santo
Travaglio Marco
PaperFIRST, 2023

9

Un buon posto in cui fermarsi
Bussola Matteo
Einaudi, 2023

10

È colpa mia? Ediz. film tie-in
Ron Mercedes
Salani, 2023

 

 

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 29 maggio al 4 giugno 2023 – questa settimana segnaliamo “Le regole dello Shangai” di Erri De Luca (Feltrinelli)

Le regole dello ShangaiCLASSIFICA: dal 29 maggio al 4 giugno 2023 – questa settimana segnaliamo “Le regole dello Shangai” di Erri De Luca (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi” di Michela Murgia (Mondadori)

In seconda posizione: “Il figlio sbagliato” di Camilla Läckberg (Marsilio)

In terza posizione: “Divertimenti” di Toons Pera (Tunué)

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “Le regole dello Shangai” di Erri De Luca (Feltrinelli)

Lei è una giovane gitana in fuga dalla famiglia per sottrarsi al matrimonio combinato con un uomo anziano, lui è un orologiaio che sta campeggiando sul confine e la accoglie nella propria tenda. L’incontro inaugura un’intesa fatta di dialoghi notturni sugli uomini e sulla vita, uno scambio di saperi e di visioni – lei che crede nel destino, nei segni, nel dio delle cose, lei che addestrava un orso e lo amava come il migliore degli amici; lui che si sente un ingranaggio dentro la macchina del mondo e che quel mondo interpreta secondo le regole dello Shangai, come se giocare fosse un modo per mettere ordine nel caos. Un’intesa che durerà a lungo, anche da lontano, e finirà per modificare l’esistenza di entrambi: uno scarto nel gioco, un bastoncino che si muove. Erri De Luca si mette su piste poco battute, su vite che si annodano e si sciolgono. Lo fa con una storia densa e lieve, dove ogni parola schiude significati più profondi, ogni frase è una porta di accesso prima di tutto a sé stessi, e nel farlo ci invita a un gioco calmo, paziente e lucido, nel quale anche una mossa impercettibile può cambiare il corso della partita.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

1

Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi
Murgia Michela
Mondadori, 2023

2

Il figlio sbagliato
Läckberg Camilla
Marsilio, 2023

3

Divertimenti
Pera Toons
Tunué, 2023

4

Stigma
Doom Erin
Magazzini Salani, 2023

5

Sorelle. Una storia di Sara
de Giovanni Maurizio
Rizzoli, 2023

6

Atlas. La storia di Pa’ Salt. Le sette sorelle
Riley Lucinda, Whittaker Harry
Giunti Editore, 2023

7

Guerra
Céline Louis-Ferdinand
Adelphi, 2023

8

Dammi mille baci
Cole Tillie
Always Publishing, 2018

9

Love me love me. Cuori magnetici. 1
Stefania S.
Sperling & Kupfer, 2023

10

Luna rossa
Nesbø Jo
Einaudi, 2023

 

 

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

PICCOLE COSE CONNESSE AL PECCATO di Lorena Spampinato (Feltrinelli)

Piccole cose connesse al peccato - Lorena Spampinato - copertina“Piccole cose connesse al peccato” di Lorena Spampinato (Feltrinelli): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Lorena Spampinato è nata a Catania nel 1990. Ha vissuto a Londra e a Roma e si è laureata in Scienze politiche. Il suo romanzo più recente, Il silenzio dell’acciuga (Nutrimenti, 2020), è stato proposto per il premio Strega 2020 da Lidia Ravera.

Il suo nuovo romanzo si intitola Piccole cose connesse al peccatoe lo pubblica Feltrinelli.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«Volevo scrivere un libro in cui ci fosse dentro la vita delle ragazze», ha detto Lorena Spampinato a Letteratitudine, «raccontare la leggerezza che ogni tanto sprofonda nel buio e raccontare anche il buio. Un libro che partisse da queste domande: Cosa vuol dire vivere tra l’infanzia e l’adultità? C’è, in questo passaggio, un territorio femminile a cui si viene ammessi o al quale si deve dimostrare di appartenere? Leggi tutto…

STORIELLE PER GRANCHI E PER SCORPIONI di Luigi Lo Cascio (Feltrinelli)

Storielle per granchi e per scorpioni - Luigi Lo Cascio - copertina“Storielle per granchi e per scorpioni” di Luigi Lo Cascio (Feltrinelli)

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di Daniela Sessa

Storielle per granchi e per scorpioni” è una magnifica prova d’attore. L’attore è Luigi Lo Cascio e definire magnifica la sua prova è pleonastico. Senonché qui Lo Cascio non recita ma scrive. Non è la prima volta che Luigi Lo Cascio si misura con la scrittura e anche in “Storielle per granchi e scorpioni” lo fa con la modalità del corpo dell’attore prestato al corpo dello scrittore. Perché Lo Cascio è uno di quei rari attori cui la natura ha tatuato la maschera sulla pelle, negando al trucco l’ausilio metamorfico. Versatile e materica, la sua recitazione tracima nella scrittura, regalando al fortunato lettore trentadue più uno raccontini impermeabili al genere e nello stesso tempo comprensivi di tanta bella letteratura. Ovvero innalzando la citazione a scommessa letteraria. Trentadue storielle, le chiama Lo Cascio per imprimere alle sue prose – che poi chiamarle prose e basta è fargli un torto, visto che alcune hanno il ritmo della poesia e la misura di settenari ed endecasillabi – quel carattere drammatico e ironico di leopardiana memoria. Tanto che se si volesse mandare un “ciack, di gira!” avremmo una scena con Lo Cascio alla scrivania e alle sue spalle due impensabili sodali: Giacomo Leopardi e Tommaso Landolfi. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 27 marzo al 2 aprile 2023 – questa settimana segnaliamo “Capolinea Malaussène” di Daniel Pennac (Feltrinelli)

Capolinea MalaussèneCLASSIFICA: dal 27 marzo al 2 aprile 2023 – questa settimana segnaliamo “Capolinea Malaussène” di Daniel Pennac (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Perfetti o felici. Diventare adulti in un’epoca di smarrimento” di Stefania Andreoli (Rizzoli)

In seconda posizione: “Innamorati pazzi” di Felicia Kingsley (Newton Compton)

In terza posizione: “Capolinea Malaussène” di Daniel Pennac (Feltrinelli)

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “Capolinea Malaussène” di Daniel Pennac (Feltrinelli)

“Non sapevo che i miei ragazzi avessero rischiato di farsi ammazzare nel caso Lapietà. Quando ho scoperto che c’era di mezzo Nonnino, ho capito una cosa: chi non conosce Nonnino non sa di cosa è capace l’essere umano.” – Benjamin Malaussène

La tribù Malaussène è tornata.

“Fuochi d’artificio per dire addio a Benjamin e alla sua tribù.” Le Temps

Daniel Pennac, nato a Casablanca nel 1944, già insegnante di lettere in un liceo parigino, dopo un’infanzia vissuta in giro per il mondo, tra l’Africa, l’Europa e l’Asia, si è definitivamente stabilito a Parigi. Quando comincia a scrivere scopre una particolare propensione per storie comiche, surreali ma ben radicate nelle contraddizioni del nostro tempo. Ha raggiunto il successo dopo i quarant’anni con la serie di Belleville, i romanzi editi in Italia da Feltrinelli tra il 1991 e il 1995 (Il paradiso degli orchiLa fata carabinaLa prosivendolaSignor Malaussène e La passione secondo Thérèse, oltre a Ultime notizie dalla famiglia), incentrati sul personaggio di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, e relativa famiglia. Nel 2017 è uscito: Il caso Malaussène. Mi hanno mentito. Claudio Bisio ha portato in scena con grande successo la pièce che Pennac ha tratto dalla sua saga Signor Malaussène, prodotta dal Teatro dell’Archivolto con la regia di Giorgio Gallione. Daniel Pennac ha pubblicato tanti altri libri.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

Perfetti o felici. Diventare adulti in un’epoca di smarrimento
Andreoli Stefania
Rizzoli, 2023

2

Innamorati pazzi
Kingsley Felicia
Newton Compton Editori, 2023

3

Capolinea Malaussène
Pennac Daniel
Feltrinelli, 2023

4

Buchi bianchi. Dentro l’orizzonte
Rovelli Carlo
Adelphi, 2023

5

Pioggia. Blackwater. 6
McDowell Michael
BEAT, 2023

6

V13. Cronaca giudiziaria
Carrère Emmanuel
Adelphi, 2023

7

La Malnata
Salvioni Beatrice
Einaudi, 2023

8

Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo
Vecce Carlo
Giunti Editore, 2023

9

La vita intima
Ammaniti Niccolò
Einaudi, 2023

10

Brick for stone
Barbero Alessandro
Sellerio Editore Palermo, 2023

 

 

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

MI LIMITAVO AD AMARE TE di Rosella Postorino (Feltrinelli) – recensione

Mi limitavo ad amare te - Rosella Postorino - copertina“Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (Feltrinelli)

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di Grazia Pulvirenti

Mi limitavo ad amare te di Rosella Postorino è un romanzo che azzanna il cuore. E strazia la mente con una scrittura, spietata e struggente, che non esita a raffigurare il dolore in tutte le sue declinazioni, né a stemperare le contraddizioni e le abiezioni dell’essere umano. Quelle della guerra, in primo luogo, poiché il conflitto nella ex-Jugoslavia, da cui muove la narrazione, è il palinsesto di ogni guerra, di quella attuale in Ucraina, come di tutte quelle che da tempi antichissimi hanno macchiato di sangue la crosta terrestre. La descrizione di Sarajevo, tormentata da bombardamenti e spari di cecchini, le case ormai macerie, fra cui rubacchiare qualche avanzo di vita, assurge ad archetipo di ogni luogo bestialmente sconvolto dalla violenza, mentre l’interno dell’orfanatrofio Ljubica Ivezìc è il non-luogo dell’abbandono, dell’amore perduto o negato, o forse rinviato a tempi di là a venire.
Tutto deflagra in questo contesto estremo, eppure così reale, paradossalmente quotidiano, in cui è palese, come «all’origine del creato» sia «la mancanza di amore» (p. 167). E proprio intorno a questo vuoto, a questa assenza, Postorino intreccia la ragnatela delle vicende dei bambini protagonisti, fragile e precaria, come le loro esistenze. Perché l’errore del mondo, la negazione primordiale dell’amore, non può che essere risarcito dalla vita stessa che, pur nelle più infime atrocità, procede e avanza nel perenne rinnovarsi di affetti ed empatiche relazioni. Al di là di ogni difetto originario, di ogni stortura, di ogni privazione. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 30 gennaio al 5 febbraio 2023 – questa settimana segnaliamo “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (Feltrinelli)

Mi limitavo ad amare teI primi 20 titoli in classifica nella settimana dal 30 gennaio al 5 febbraio 2023. Questa settimana segnaliamo: “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Spare. Il minore” di Prince Harry (Mondadori)

In seconda posizione: “La vita intima” di Niccolò Ammaniti (Einaudi)

In terza posizione: “Dammi mille baci” di Tillie Cole (Always Publishing)

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (Feltrinelli)

Si esiste interi solo prima di nascere. Ma quello strappo è la vita. Omar ha dieci anni e passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni: da troppi giorni non viene, e lui non sa più nemmeno se è viva. Suo fratello gli strofina il naso sulla guancia per fargli il solletico, ma non riesce a consolarlo. Senza la madre il mondo svapora. Solo Nada lo calma, tenendolo per mano: soltanto lei, con i suoi occhi celesti, è per Omar un desiderio. Ha undici anni, sulla fronte una vena che pulsa se qualcuno la fa arrabbiare, e un fratello, Ivo, grande abbastanza da essere arruolato. Nada e Omar sono bambini nella primavera del 1992, a Sarajevo. Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio un pullman li porta via contro la loro volontà. Se la madre di Omar è ancora viva, come farà a ritrovarlo? E se Ivo morisse combattendo? In viaggio per l’Italia, lungo strade ridotte in macerie, Nada conosce Danilo, che ha mani calde e una famiglia, al contrario di lei, e che un giorno le fa una promessa. Nessuna infanzia è spensierata, ciascuno di noi porta con sé le sue ferite, ma anche quando ogni certezza sembra venire meno, possiamo trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto. Mi limitavo ad amare te entra nelle fibre del lettore colpendo quel punto come una freccia. Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore, che si colloca a pieno titolo nella tradizione del grande romanzo europeo. Con la sua scrittura precisa e toccante, Rosella Postorino torna a indagare le nostre questioni private, quelle che finiscono per occupare il centro dei pensieri e delle azioni degli esseri umani anche nel mezzo dei rivolgimenti storici più scioccanti. Così, mentre infuria il conflitto che per primo in Europa ha spezzato una lunga pace, ecco che ci interroghiamo sull’“inconveniente di essere nati”. Come si diventa grandi quando da piccoli si è stati amati malamente? E chi può mai dire di essere stato amato come e quanto avrebbe voluto? Nada, Omar e Danilo scoprono presto nel legame che li unisce, e che li spinge a giurarsi fedeltà eterna oppure a tradirsi, la più grande risorsa per una possibile salvezza.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

1

Spare. Il minore
Prince Harry
Mondadori, 2023

2

La vita intima
Ammaniti Niccolò
Einaudi, 2023

3

Dammi mille baci
Cole Tillie
Always Publishing, 2018

4

Mi limitavo ad amare te
Postorino Rosella
Feltrinelli, 2023

5

La corona di ossa. Blood and Ash. 3
Armentrout Jennifer L.
HarperCollins Italia,2023

6

It starts with us. Siamo noi l’inizio di tutto
Hoover Colleen
Sperling & Kupfer,2023

7

Le otto montagne
Cognetti Paolo
Einaudi,2018

8

La presidente
Giménez-Bartlett Alicia
Sellerio Editore Palermo, 2023

9

My Hero Academia

35

Horikoshi Kohei
Star Comics, 2023

10

Che cos’è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale
Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
Mondadori, 2023

 

 

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 9 al 15 gennaio 2023 – questa settimana segnaliamo “La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa” di David Sassoli (Feltrinelli)

La saggezza e l'audacia. Discorsi per l’Italia e per l’EuropaI primi 20 titoli in classifica nella settimana dal 9 al 15 gennaio 2023. Questa settimana segnaliamo: “La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa” di David Sassoli – a cura di Claudio Sardo (Feltrinelli, 2023)

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In prima posizione: “Spare. Il minore” di Prince Harry (Mondadori)

In seconda posizione: “It starts with us. Siamo noi l’inizio di tutto” di Colleen Hoover (Sperling & Kupfer)

In terza posizione: La presidente” di Alicia Giménez-Bartlett (Sellerio)

 

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La scheda del libro della settimana tra i più venduti: “La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa” di David Sassoli – a cura di Claudio Sardo (Feltrinelli, 2023)

Il Green Deal, la transizione digitale, un’Europa più forte e democratica, una maggiore giustizia sociale sono progetti indispensabili e di grande portata che l’Europa sta portando avanti, e dobbiamo riuscirci per lealtà verso i nostri concittadini. Ma l’Europa ha anche e soprattutto bisogno di un nuovo progetto di speranza, un progetto che ci accomuni, un progetto che possa incarnare la nostra Unione, i nostri valori e la nostra civiltà, un progetto che sia ovvio per tutti gli europei e che ci permetta di unirci. Penso che questo progetto possa essere costruito intorno a tre assi forti, a un triplice desiderio di Europa che sia unanimemente condiviso da tutti gli europei: quello di un’Europa che innova, di un’Europa che protegge e di un’Europa che sia faro.” Esistono diverse idee di Europa. La raccolta dei discorsi di David Sassoli nella stagione della sua presidenza del Parlamento europeo ci indica una strada: abbiamo bisogno di innovazione, non solo nella tecnologia, ma nelle istituzioni, nelle politiche, negli stili di vita, nel nostro essere comunità. La transizione ecologica, di cui l’Europa può farsi motore nel mondo, sarà possibile solo se verrà assicurata una vera equità sociale. Per far questo è necessario riaffermare la centralità della persona, la tutela dei diritti, il rispetto delle differenze e della pluralità. E, insieme, l’orgoglio del modello democratico europeo. È questo il senso dell’eredità di Sassoli: la svolta nelle politiche economiche e sociali di cui l’Europa è stata capace per affrontare la terribile pandemia può diventare un esempio per il tempo a venire. Pur fra contrasti e difficoltà, i principi di solidarietà e la ricerca di uno sviluppo sostenibile hanno prevalso sulle linee rigoriste che avevano prodotto politiche regressive. Ma ora nuove crisi e nuovi squilibri sono davanti a noi: per fronteggiarli l’Europa deve scongiurare passi indietro. I cittadini europei sentiranno di appartenere all’Europa se il suo modello di democrazia, di libertà e di prosperità si rafforzerà e sarà in grado di diffondersi, anche al di là delle nostre frontiere. Prefazione di Sergio Mattarella.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10  

1

Spare. Il minore
Prince Harry
Mondadori, 2023

2

It starts with us. Siamo noi l’inizio di tutto
Hoover Colleen
Sperling & Kupfer, 2023

3

La presidente
Giménez-Bartlett Alicia
Sellerio Editore Palermo, 2023

4

Le otto montagne
Cognetti Paolo
Einaudi, 2018

5

Fabbricante di lacrime
Doom Erin
Magazzini Salani, 2021

6

Caminito. Un aprile del commissario Ricciardi
De Giovanni Maurizio
Einaudi, 2022

7

La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia
Recalcati Massimo
Feltrinelli, 2022

8

Strangely mine. Stranamente mio
Foster A.J.
Magazzini Salani, 2023

9

La tribù degli alberi
Mancuso Stefano
Einaudi, 2022

10

La libreria dei gatti neri
Pulixi Piergiorgio
Marsilio, 2023

 

Posizioni dal n. 11 al n. 20 Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 14 al 20 novembre – questa settimana segnaliamo “La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia” di Massimo Recalcati (Feltrinelli)

La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgiaI primi 20 titoli in classifica nella settimana dal 14 al 20 novembre 2022

Questa settimana segnaliamo: “La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia” di Massimo Recalcati (Feltrinelli)

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In prima posizione: “La casa delle luci” di Donato Carrisi (Longanesi)

In seconda posizione: Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo” di Aldo Cazzullo (Mondadori)

In terza posizione: “La disperata ricerca d’amore di un povero idiota” di Pif (Feltrinelli)

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La scheda del libro: “La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia” di Massimo Recalcati (Feltrinelli)

Al centro di questo libro c’è il rapporto della vita umana con l’esperienza traumatica della perdita. Cosa accade dentro di noi quando perdiamo chi abbiamo profondamente amato? Quale vuoto si spalanca? Quale lavoro ci attende per ritornare a vivere? E cosa avviene quando questo lavoro risulta impossibile e ci sentiamo persi insieme a chi abbiamo perduto? Il lavoro del lutto e la nostalgia sono due esempi di come possiamo restare vicini a ciò che abbiamo perduto senza però farci inghiottire dal dolore. Mentre il nostro tempo esalta il futuro, il progetto, l’intraprendenza, il lutto e la nostalgia ci ricordano che lo sguardo rivolto all’indietro non è sempre segno di impotenza, ma può anche alimentare le risorse che servono per essere davvero capaci di non smettere mai di nascere. Può la luce arrivare dal passato? Può esserci luce nella polvere?

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

1

La casa delle luci
Carrisi Donato
Longanesi

2

Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo
Cazzullo Aldo
Mondadori

3

La disperata ricerca d’amore di un povero idiota
Pif
Feltrinelli

4

La stella del deserto
Connelly Michael
Piemme

5

Tasmania
Giordano Paolo
Einaudi

6

Benvenuti in casa mia! Tante ricette facili e consigli semplici per risparmiare in cucina e in casa
Rossi Benedetta
Mondadori Electa

7

La scienza delle pulizie. La chimica del detersivo e della candeggina, e le bufale sul bicarbonato
Bressanini Dario
Gribaudo

8

Ferite ancora aperte. Guerre, aggressioni e congiure
Mieli Paolo
Rizzoli

9

Silicon Europe. La grande avventura della microelettronica e di un’azienda italofrancese che fa girare il mondo
Bardazzi Marco
Rizzoli
10

La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia
Recalcati Massimo
Feltrinelli
***
**

Posizioni dal n. 11 al n. 20

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CLASSIFICA: dal 31 ottobre al 6 novembre – questa settimana segnaliamo “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)

Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcunoI primi 20 titoli in classifica nella settimana dal 31 ottobre al 6 novembre 2022

Questa settimana segnaliamo: “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)

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In prima posizione:”Tasmania” di Paolo Giordano (Einaudi)

In seconda posizione: “Brave ragazze, cattivo sangue” di Holly Jackson (Rizzoli)

In terza posizione: “Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo” di Aldo Cazzullo (Mondadori)

* * *

La scheda del libro: “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)

A Ernie Cunningham le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che tre anni prima ha visto suo fratello Michael sparare a un uomo e lo ha denunciato, un oltraggio che non gli è ancora stato perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è solo una cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora hanno deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale: trascorreranno un fine settimana in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma i Cunningham non sono tipi da stare in pantofole davanti al caminetto. Il giorno dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio, ma non ha ustioni sul corpo. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern capire se il colpevole è uno dei suoi familiari, prima che vengano uccisi tutti.

* * *

Posizioni dal n. 1 al n. 10

1

Tasmania
Giordano Paolo
Einaudi
2

Brave ragazze, cattivo sangue
Jackson Holly
Rizzoli
3

Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo
Cazzullo Aldo
Mondadori

4

Benvenuti in casa mia! Tante ricette facili e consigli semplici per risparmiare in cucina e in casa
Rossi Benedetta
Mondadori Electa

5

La scienza delle pulizie. La chimica del detersivo e della candeggina, e le bufale sul bicarbonato
Bressanini Dario
Gribaudo

6

Diario di una schiappa. Bel colpo!
Kinney Jeff
Il Castoro

7

Chi si ferma è perduto
Malvaldi Marco, Bruzzone Samantha
Sellerio

8

No sleep till Shengal
Zerocalcare,
Bao Publishing

9

Ridi a CreepyPelle
Pera Toons
Tunué

10

M. Gli ultimi giorni dell’Europa
Scurati Antonio
Bompiani

***

**

Posizioni dal n. 11 al n. 20

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CLASSIFICA: dal 13 al 19 giugno – questa settimana segnaliamo “I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa (Feltrinelli)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 13 al 19 giugno 2022

Questa settimana segnaliamo: “I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Il caso Alaska Sanders” di Joël Dicker (La nave di Teseo)

In seconda posizione: “La carrozza della Santa” di Cristina Cassar Scalia (Einaudi)

In terza posizione: “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom (Magazzini Salani)

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La scheda del libro: “I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa (Feltrinelli)

Jinbōchō, Tōkyō: il quartiere delle librerie, paradiso dei lettori. Benché si trovi a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni, è un angolo tranquillo, un po’ fuori dal tempo, con file di vetrine stipate di volumi, nuovi e di seconda mano. Non tutti lo conoscono, i più vengono attratti dalle mille luci di Shibuya o dal lusso di Ginza, e neppure Takako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – lo frequenta, anche se proprio a Jinbōchō si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni: un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza adibita a magazzino al piano superiore. È il regno dello zio Satoru, che ai libri e alla Morisaki ha dedicato la vita, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato.
Entusiasta e un po’ squinternato, Satoru è l’opposto di Takako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha annunciato che sposerà un’altra. Ed è proprio lui, l’eccentrico zio, a lanciarle un’imprevista ancora di salvezza proponendole di trasferirsi al piano di sopra della libreria in cambio di qualche ora di lavoro.
Takako non è certo una gran lettrice ma, quasi suo malgrado, si lascia sorprendere e conquistare dal piccolo mondo di Jinbōchō.
Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con uno sconosciuto ossessionato da un misterioso romanzo e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.

Comincia tutto a Tōkyō, nel più grande quartiere di librerie del mondo.

“Iniziai a leggere un libro dopo l’altro. Quei vecchi libri nascondevano storie per me inimmaginabili. E non mi riferisco solo a ciò che raccontavano. Dentro ognuno trovai tracce del passato: sottolineature, segnalibri, fiori secchi… Erano incontri che superavano le barriere temporali, possibili solo attraverso i vecchi libri. E così cominciai ad affezionarmi alla libreria Morisaki.”

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Il caso Alaska Sanders Joël Dicker La nave di Teseo 22,00
2 La carrozza della Santa Cristina Cassar Scalia Einaudi 18,00
3 Fabbricante di lacrime Erin Doom Magazzini Salani 15,90
4 I miei giorni alla libreria Morisaki Satoshi Yagisawa Feltrinelli 16,00
5 It ends with us. Siamo noi a dire basta Colleen Hoover Sperling & Kupfer 15,90
6 Let the game begin. Kiss me like you love me. Ediz. italiana. Vol. 1 Kira Shell Sperling & Kupfer 11,00 T
7 La coscienza di Montalbano Andrea Camilleri Sellerio Editore Palermo 14,00
8 Come vento cucito alla terra Ilaria Tuti Longanesi 20,00
9 Delitti a Fleat House Lucinda Riley Giunti Editore 19,80
10 Heartstopper. Vol. 1 Alice Oseman Mondadori 17,00 T

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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ANTONELLA SBUELZ VINCE LA PRIMA EDIZIONE DEL CAMPIELLO JUNIOR

Antonella Sbuelz vince la 1^ edizione del Campiello Junior con il libro “Questa notte non torno” (Feltrinelli)

La scrittrice si è aggiudicata il premio con il libro “Questa notte non torno” (Feltrinelli), che ha ottenuto 62 voti sui 146 inviati dalla Giuria Popolare. L’annuncio è stato fatto oggi nel corso di un evento presso il Campus di H-Farm. Leggi tutto…

DIVORZIO DI VELLUTO di Jana Karšaiová (Feltrinelli): incontro con l’autrice

“Divorzio di velluto” di Jana Karšaiová (Feltrinelli): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo.

Romanzo candidato all’edizione 2022 del Premio Strega da Gad Lerner

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Jana Karšaiová (Bratislava 1978) ha iniziato a imparare l’italiano da autodidatta nel 2002. Ha vissuto a Praga, a Ostia, a Verona dove ha lavorato come attrice. Dopo una lunga assenza, ha ripreso a lavorare in campo teatrale conducendo laboratori e iniziato a frequentare corsi di scrittura. Il suo racconto “Sindrome Italia” è stato pubblicato sulla rivista letteraria “Nuovi Argomenti”. Divorzio di velluto (candidato all’edizione 2022 del Premio Strega da Gad Lerner) è il suo primo romanzo.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«Ogni volta che torno a Bratislava e attraverso la frontiera mi rendo conto quanto sia vicina alla città», ha raccontato Jana Karšaiová a Letteratitudine. «Quando lasci l’Austria, la capitale slovacca è subito lì, dopo cinquanta metri c’è il cartello e si vedono i primi caseggiati di Petržalka. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 28 febbraio al 6 marzo – questa settimana segnaliamo “Una persona alla volta” di Gino Strada (Feltrinelli)

Una persona alla voltaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo 2022

Questa settimana segnaliamo: “Una persona alla volta” di Gino Strada (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom (Magazzini Salani)

In seconda posizione: “Violeta” di Isabel Allende (Feltrinelli)

In terza posizione: “It ends with us. Siamo noi a dire basta” di Colleen Hoover (Sperling & Kupfer)

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La scheda del libro: “Una persona alla volta” di Gino Strada (Feltrinelli)

“Sono un chirurgo. Una scelta fatta tanto tempo fa, da ragazzo. Non c’erano medici in famiglia, ma quel mestiere godeva di grande considerazione in casa mia. Fa il dutur l’è minga un laurà, diceva mia madre, l’è una missiùn. Un’esagerazione? Non so, ma il senso di quella frase me lo porto ancora dentro, forse mia madre era una inconsapevole ippocratica.”
Una missione che parte da Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia con le grandi industrie, gli operai, il partito, il passato partigiano. In fondo, un buon posto per diventare grandi. A Milano, nelle aule dell’Università di Medicina e al Policlinico Strada scopre di essere un chirurgo, perché la chirurgia gli assomiglia: davanti a un problema, bisogna salvare il salvabile. Agendo subito. Una passione che l’ha portato lontanissimo. Gli ha fatto conoscere la guerra, il caos dell’umanità quando non ha più una meta. In Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l’esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti. Poi nel 1994 nasce Emergency, e poco dopo arriva il primo progetto in Ruanda durante il genocidio. Emergency arriva in Iraq, in Cambogia e in Afghanistan, dove ad Anabah, nella Valle del Panshir, viene realizzato il primo Centro chirurgico per vittime di guerra. Questo libro racconta l’emozione e il dolore, la fatica e l’amore di una grande avventura di vita, che ha portato Gino Strada a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime e che è diventata di per se stessa una provocazione. In ognuna di queste pagine risuona una domanda radicale e profondamente politica, che chiede l’abolizione della guerra e il diritto universale alla salute.

Da Kabul a Hiroshima, il racconto di una missione durata tutta la vita: “Non un’autobiografia, un genere che proprio non fa per me, ma le cose più importanti che ho capito guardando il mondo dopo tutti questi anni in giro”.

“Bisogna curare le vittime e rivendicare i diritti. Una persona alla volta.”

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Fabbricante di lacrime Erin Doom Magazzini Salani 15,90
2 Violeta Isabel Allende Feltrinelli 20,00
3 It ends with us. Siamo noi a dire basta Colleen Hoover Sperling & Kupfer 15,90
4 Una persona alla volta Gino Strada Feltrinelli 16,00
5 La crepa e la luce. Sulla strada del perdono. La mia storia Gemma Calabresi Milite Mondadori 17,50
6 Nel modo in cui cade la neve Erin Doom Magazzini Salani 16,90
7 La canzone di Achille Madeline Miller Marsilio 12,00 T
8 Le vie dell’Eden Eshkol Nevo Neri Pozza 18,00
9 Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Marzo aprile (2022) Serafino Tognetti Editrice Shalom 5,00
10 Storia della bambina perduta. L’amica geniale. Vol. 4 Elena Ferrante E/O 19,50

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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CLASSIFICA: dal 31 gennaio al 6 febbraio – questa settimana segnaliamo “Violeta” di Isabel Allende (Feltrinelli)

VioletaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio 2022

Questa settimana segnaliamo: “Violeta” di Isabel Allende (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Violeta” di Isabel Allende (Feltrinelli)

In seconda posizione: “Le ossa parlano” di Antonio Manzini (Sellerio)

In terza posizione:  “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom (Magazzini Salani)

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La scheda del libro: “Violeta” di Isabel Allende (Feltrinelli)

Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l’eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un’altra quando la Grande depressione compromette l’elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente… Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l’impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.

Raccontata attraverso gli occhi di una donna che vive un secolo di sconvolgimenti con passione, determinazione e senso dell’umorismo, Isabel Allende ci consegna ancora una volta una storia epica che esalta ed emoziona.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Violeta Isabel Allende Feltrinelli 20,00 *
2 Le ossa parlano Antonio Manzini Sellerio Editore Palermo 15,00
3 Fabbricante di lacrime Erin Doom Magazzini Salani 15,90
4 L’equazione del cuore Maurizio de Giovanni Mondadori 19,00
5 Le ore più buie Michael Connelly Piemme 19,90
6 La canzone di Achille Madeline Miller Marsilio 12,00 T
7 Harry Potter e la camera dei segreti. Ediz. papercut MinaLima J. K. Rowling; S. Bartezzaghi (cur.) Salani 39,80
8 Circe Madeline Miller Marsilio 12,00 T
9 Autopsia Patricia D. Cornwell Mondadori 22,50
10 Una vita come tante Hanya Yanagihara Sellerio Editore Palermo 22,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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VERSO IL PARADISO di Hanya Yanagihara (Feltrinelli): anticipazione

Verso il paradiso - Hanya Yanagihara - copertina“Verso il paradiso” di Hanya Yanagihara (Feltrinelli – traduzione di Francesco Pacifico)

Esce domani, 13 gennaio, per Feltrinelli, “Verso il paradiso“, romanzo di Hanya Yanagihara (traduzione di Francesco Pacifico), mentre è ancora nella classifica dei libri più venduti un altro romanzo di Yanagihara, “Una vita come tante” (edito da Sellerio).

 * * *

Hanya Yanagihara, scrittrice statunitense di origini hawaiane (nata a Los Angeles, il 20 settembre 1974), ha pubblicato il suo primo romanzo, The People in the Trees, nel 2013. Ha scritto di viaggi per Traveler e collabora con il «New York Times Style Magazine». Una vita come tante, il suo secondo romanzo uscito nel marzo 2015, è stato un successo mondiale, vincitore del Kirkus Prize, finalista al National Book Award e al Booker Prize, tra i migliori libri dell’anno per il «New York Times», «The Guardian», «The Wall Street Journal», «Huffington Post», «The Times». In Italia è stato pubblicato da Sellerio nel 2017. Nel 2020 viene pubblicato da Feltrinelli Il popolo degli alberi.

Domani, come accennato, vedrà la luce in Italia questo nuovo romanzo di Hanya Yanagihara: intitolato Verso il paradiso (Feltrinelli – traduzione di Francesco Pacifico). Viene presentato come un romanzo audace e brillante che abbraccia tre secoli e tre diverse versioni della storia americana. Un racconto di amanti, di famiglia, di perdita e dell’inafferrabile promessa dell’utopia.

Di questo libro Michael Cunningham ha scritto: «”Verso il paradiso” è un romanzo trascendente e visionario, di una profondità e una portata sbalorditive. Un romanzo così stratificato, così ricco, così rilevante, così pieno di gioie e terrori su quel puro mistero che è la vita umana, non è solo raro, è rivoluzionario». Per Edmund White, invece, «Verso il paradiso” di Hanya Yanagihara è bello come “Guerra e pace”»

Di cosa parla questo romanzo? Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 6 al 12 dicembre – questa settimana segnaliamo “La nuova manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli)

La nuova manomissione delle parole - Gianrico Carofiglio - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 6 al 12 dicembre 2021

Questa settimana segnaliamo: “La nuova manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia” di Zerocalcare (Bao Publishing)

In seconda posizione: “La casa senza ricordi” di Donato Carrisi (Longanesi)

In terza posizione: “Adrenalina. My untold stories” di Zlatan Ibrahimovic e Luigi Garlando (Cairo)

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La scheda del libro: “La nuova manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli)

Rosa Luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario. In un’epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere i canali labirintici dei social, l’uso delle parole può produrre trasformazioni drastiche della realtà. Attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. Perciò le parole devono tornare a aderire alle cose.
Manomissione, certo, significa danneggiamento. Ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. Questo libro si misura con tale ambivalenza:
del nostro linguaggio indica le deformazioni, ma anche la possibilità delle parole di ritrovare il loro significato autentico. È la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo.
La manomissione delle parole era apparso nella sua prima edizione undici anni fa. Era un’altra epoca e, allo stesso tempo, era l’inizio di questa epoca. Il linguaggio era quello dell’ascesa di Berlusconi, che è divenuta la premessa di nuove manomissioni. Perciò il testo è stato storicizzato e aggiornato, con le nuove torsioni della lingua prodotte dall’avanzata populista.
Sono sei i pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, popolo. A partire da queste parole chiave Gianrico Carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. In un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell’etica e nella politica, da Aristotele a Bob Marley, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. Salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi.

Le parole, nel loro uso pubblico e privato, sono spesso sfigurate, a volte in modo doloso, altre volte per inconsapevolezza.
Un insostituibile libro politico che segnala le ferite del nostro linguaggio, ma indica anche le strade possibili della sua liberazione.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia Zerocalcare Bao Publishing 18,00
2 La casa senza ricordi Donato Carrisi Longanesi 22,00
3 Adrenalina. My untold stories Zlatan Ibrahimovic; Luigi Garlando Cairo 19,00
4 Per niente al mondo Ken Follett Mondadori 27,00
5 Una vita nuova Fabio Volo Mondadori 19,00
6 Il maialino di Natale J. K. Rowling Salani 18,90
7 La nostra cucina. Fatto in casa da Benedetta. Ricette e storie. Ediz. illustrata Benedetta Rossi Mondadori Electa 19,90
8 Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando) Bruno Vespa Mondadori 20,00
9 La felicità del lupo Paolo Cognetti Einaudi 18,00
10 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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CLASSIFICA: dall’1 al 7 novembre – questa settimana segnaliamo “Il grembo paterno” di Chiara Gamberale (Feltrinelli)

Il grembo paternoI primi 40 titoli in classifica nella settimana dall’1 al 7 novembre 2021

Questa settimana segnaliamo: “Il grembo paterno” di Chiara Gamberale (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Una vita nuova” di Fabio Volo (Mondadori)

In seconda posizione: “Il talento del cappellano” di Cristina Cassar Scalia (Einaudi)

In terza posizione: “La felicità del lupo” di Paolo Cognetti (Einaudi)

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La scheda del libro: “Il grembo paterno” di Chiara Gamberale (Feltrinelli)

Dov’è che impariamo ad amare? Com’è che ci s’ammala dentro, com’è che si guarisce?
Ci sono persone che, quando le incontriamo, “ci bussano al sangue”: e Adele, quando incontra Nicola, è certa di avere trovato la persona con cui sentirsi finalmente intera. Ma Nicola è legato da un patto antico a un’altra donna, con lei ha due figli, mentre Adele cresce sua figlia da sola, dopo una vita di sfide e fughe che pare incastrarla in un’eterna adolescenza.
Quando l’intesa con Nicola comincia a vacillare, proprio quell’adolescenza le chiede, prepotente, ascolto.
Così, in una notte fatale, che segnerà per sempre il destino dell’umanità, Adele torna come in sogno al paese dove è nata, marchiata da un soprannome, Senzaniente, che è pesato sulla sua famiglia perfino dopo che il padre, Rocco, ha sfidato la miseria e conquistato il benessere.
La storia fra Adele e Nicola s’intreccia allora alla storia di Adele e suo padre, in una spola sempre più serrata fra passato e presente, dove quello che ci è stato tolto quand’eravamo bambini rischia di diventare l’unica misura di quello che il mondo ci potrà offrire. Fra medici che dovrebbero curare e invece mettono in pericolo, una donna che guarda dalla finestra il capodanno degli altri e un’altra che danza con uno straccio, nessuno degli indimenticabili personaggi di questo romanzo riesce a tenere stretto quello che è convinto di desiderare, mentre l’intrinseca violenza delle relazioni si mescola alla loro intrinseca dolcezza. E una televisione sempre accesa si prende gioco dello sforzo di tutti di credere alla propria esistenza.
Chiara Gamberale scende all’origine delle nostre domande sull’amore, in quella terra scoscesa dove abbiamo cominciato a essere la persona che siamo, per regalarci le sue pagine più potenti, commosse e ispirate.

Era la nostalgia, ora lo so, per le cose quando non sono ancora successe.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Una vita nuova Fabio Volo Mondadori 19,00
2 Il talento del cappellano Cristina Cassar Scalia Einaudi 18,00
3 La felicità del lupo Paolo Cognetti Einaudi 18,00
4 La nostra cucina. Fatto in casa da Benedetta. Ricette e storie. Ediz. illustrata Benedetta Rossi Mondadori Electa 19,90
5 Il maialino di Natale J. K. Rowling Salani 18,90
6 Il genio non esiste (e a volte è un idiota) Barbascura X Tlön 16,00 *
7 Angeli per i Bastardi di Pizzofalcone Maurizio De Giovanni Einaudi 18,50
8 Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne Jude Ellison Sady Doyle Tlön 18,00 *
9 Billy Summers. Ediz. italiana Stephen King Sperling & Kupfer 21,90
10 L’amore fa miracoli Sveva Casati Modignani Sperling & Kupfer 16,90

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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CLASSIFICA: dall’11 al 17 ottobre – questa settimana segnaliamo “Punto pieno” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dall’11 al 17 ottobre 2021

Questa settimana segnaliamo: “Punto pieno” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Il maialino di Natale” di J. K. Rowling (Salani)

In seconda posizione: “La ragazza del collegio” di Alessia Gazzola (Longanesi)

In terza posizione: “Io mi fido di te. Storia dei miei figli nati dal cuore” di Luciana Littizzetto (Mondadori)

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La scheda del libro: “Punto pieno” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli)

Andrea Sorci, in preda a un accesso di rabbia, uccide la sua domestica “continentale”. L’omicidio viene insabbiato dal figlio illegittimo del barone Sorci, il potentissimo Peppe Vallo, altrimenti noto come l’Americano. Rico, nipote di Andrea, che sa ma non parla, è un uomo tormentato, deluso dalla Sicilia ferita del dopoguerra: vive accanto a Rita, che ama e non può fare a meno di tradire.
Eppure qualcosa si muove: tre donne, le zie che i Sorci hanno ribattezzato “le Tre Sagge”, fondano nella sagrestia della chiesa dei Santi Scalzi il Circolo del Punto Pieno, dove ricamano corredini, tovaglie, lenzuola, asciugamani. Dalla nobildonna alla monaca di casa, alla prostituta, in quel “tripudio febbrile delle dita” si dà forma a una sorta di adunanza femminile dove si discute, si commenta, ci si consola, si offre una speranza di cambiamento e si rammendano traumi sociali e famigliari. È una nuova sorellanza basata su una “separazione dal mondo fuori che solo le donne, quando sono insieme, riescono a creare e a difendere”.
Intanto, però, l’uomo vola sulla Luna, gli studenti si ribellano. E la tensione positiva dei movimenti a cavallo fra gli anni sessanta e settanta si scontra con le contraddizioni dell’isola.
Dal 1955 al 23 maggio del 1992, quando furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Simonetta Agnello Hornby tiene stretto il filo della saga famigliare cominciata con Caffè amaro e proseguita con Piano nobile per consegnarci un appassionante ricamo di omicidi, ossessioni, amori, violenze della Sicilia uscita martoriata dal Secondo conflitto mondiale e pronta a patire, protagonista e vittima, altre guerre.

“Siamo fragili, e siamo imperfetti. Imperfetto è il mondo, non l’amore. E noi ricamiamo, continuiamo a ricamare, con amore.”

CLASSIFICA: dal 20 al 26 settembre – questa settimana segnaliamo “Il libro delle emozioni” di Umberto Galimberti (Feltrinelli)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 20 al 26 settembre 2021

Questa settimana segnaliamo: “Il libro delle emozioni” di Umberto Galimberti (Feltrinelli)

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In prima posizione: “Bolle di sapone” di Marco Malvaldi (Sellerio)

In seconda posizione: “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin (Edizioni E/O)

In terza posizione: “Fermare Pechino. Capire la Cina per salvare l’Occidente” di Federico Rampini (Mondadori)

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La scheda del libro: “Il libro delle emozioni” di Umberto Galimberti (Feltrinelli)

La mente e il cuore. Platone invita a privilegiare la mente razionale, capace di governare le passioni del cuore. Ma noi non possiamo dimenticare che anche il cuore ha le sue ragioni. Anzi, prima che la mente giungesse a guidare la vita dell’uomo, per i nostri antenati la vita era governata dal cuore, che con le sue sensazioni arrivava a capire, come peraltro fanno gli animali, in modo rapido e senza riflettere, che cosa fosse vantaggioso e che cosa fosse pericoloso per il mantenimento della vita. Il cuore, infatti, promuove le azioni più rapidamente della ragione e senza troppo indugiare sul da farsi, perché il mondo non è ospitale e i pericoli, che sono a ogni passo, richiedono decisioni immediate.
Le decisioni del cuore sono promosse da emozioni come la paura di fronte al pericolo o come il desiderio, che approda all’accoppiamento per la preservazione della specie. Tutto questo senza riflettere, perché la luce della ragione ancora non c’è.
La nostra è un’epoca di spaventosa espansione della razionalità tecnica. Da un lato, questa espansione impone la rimozione delle emozioni e, dall’altro, innesca una reazione di ritirata nel proprio sentimento, assunto come unica legge di vita. A ciò si aggiunge la ricerca costante di visibilità e di notorietà, che trasforma le nostre emozioni in merci. Ma allora siamo ancora capaci di riconoscere che cosa sia un’emozione? Umberto Galimberti costruisce un cammino straordinario nelle profondità del nostro vissuto e ci insegna a ritrovare il nostro spazio intimo, cioè lo spazio che si nega al pubblico per concederlo a chi si vuol far entrare nel proprio segreto profondo che è spesso ignoto persino a noi stessi.

Viviamo in un’epoca che tratta le nostre emozioni come merce. La politica, soprattutto quella populista, ne ha fatto il proprio linguaggio. La scuola non educa, perché ignora l’apparato sentimentale dei nativi digitali.

Una guida per esplorare una terra ancora in gran parte sconosciuta e ritrovare il nostro spazio intimo, che da tempo non ci appartiene più.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Bolle di sapone Marco Malvaldi Sellerio Editore Palermo 15,00
2 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00
3 Fermare Pechino. Capire la Cina per salvare l’Occidente Federico Rampini Mondadori 20,00
4 La canzone di Achille Madeline Miller Marsilio 11,00 T
5 Tre Valérie Perrin E/O 19,00
6 Tre piani Eshkol Nevo Neri Pozza 17,00
7 Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti Aldo Cazzullo Mondadori 18,00
8 L’inverno dei Leoni. La saga dei Florio Stefania Auci Nord 20,00
9 L’acqua del lago non è mai dolce Giulia Caminito Bompiani 18,00
10 Circe Madeline Miller Marsilio 12,00 T

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LE FURIE di Valerio Callieri: incontro con l’autore

“Le furie” di Valerio Callieri (Feltrinelli): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Il libro sarà presentato a Taobuk, festival letterario di Taormina, domenica 20 giugno alle h. 15:30, a Palazzo Ciampoli (Taormina, ME)

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Valerio Callieri è nato a Roma nel 1980. Ha scritto e diretto il documentario I nomi del padre. Vive a Ciampino, al margine del raccordo anulare e degli aerei in decollo. Feltrinelli ha pubblicato Teorema dell’incompletezza (2017), vincitore del Premio Italo Calvino.

Di recente, ancora per Feltrinelli, è uscito il nuovo romanzo di Callieri. Si intitola Le furie.
Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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Ho scritto questo romanzo per comprendere meglio quello che ho visto accadere a una donna», ha detto Valerio Callieri a Letteratitudine. «E poi, nel tempo, l’ho visto accadere nuovamente ad altre donne – amiche per lo più, con cui avevo un rapporto piuttosto blando -, troppe volte. “Troppe” è ovviamente l’aggettivo ingenuo di un uomo che non immaginava la quantità di violenza subita dalle donne. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 12 al 18 aprile 2021 – questa settimana segnaliamo “Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos” di Guido Tonelli (Feltrinelli)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 12 al 18 aprile 2021

Questa settimana segnaliamo: “Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos” di Guido Tonelli (Feltrinelli), al 23° posto in classifica generale

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In prima posizione: “Gli occhi di Sara” di Maurizio de Giovanni (Rizzoli)

In seconda posizione: “«Più sono poveri più sono nostri». Cento anni al servizio dei bambini. Le Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di mons. Francesco Torta” di Federica Villa (Il Duomo)

In terza posizione: “Il genio non esiste (e a volte è un idiota)” di Barbascura X (Tlön)

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La scheda del libro: “Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos” di Guido Tonelli (Feltrinelli)

Il tempo non è un concetto astratto. È una sostanza materiale che occupa l’universo intero e si deforma, vibra, oscilla. È nato in modo furibondo e poi ha avuto una strana evoluzione. Ma allora scorre o sta fermo? Esiste o non esiste? E noi possiamo farne a meno? Si può uccidere Kronos?

Esiste un tempo delle grandi distanze cosmiche. Esiste un tempo dell’esperienza, scandito dalla memoria e dal desiderio. Esiste un tempo del battito cardiaco. «Il tempo del mondo è fuori dai cardini; ed è un dannato scherzo della sorte ch’io sia nato per riportarlo in sesto,» dice Amleto. Kronos è un mistero e non solo per i fisici. Lo era per i primi uomini e continua a esserlo per noi oggi. Da Newton a Einstein, da Planck all’orologio cosmico, è stato protagonista di metamorfosi vertiginose, affascinanti e mostruose. Il tempo scorre? Oppure sta fermo? E come si misura? Come fa la gravità a rallentarlo? E in che modo i buchi neri riescono a fermarlo? Da sempre viviamo nel tempo, che però non è eterno. La sua è una lunga storia, segnata da un prima e un dopo. Per avventurarci in questa straordinaria vicenda dobbiamo accettare un paradosso e chiederci cosa ci fosse all’inizio, per immaginare il non-luogo del non-tempo da cui scaturì la coppia indissolubile: spazio-tempo e massa-energia. Avremo bisogno della logica e anche della fantasia, dell’arte e della filosofia per vedere la bizzarra relazione che lega il tempo all’energia, alla massa e alla gravità. Guido Tonelli ci conduce lungo la tortuosa via d’accesso alla comprensione di mondi dominati da effetti relativistici, dove esiste un futuro che arriva prima del passato e anzi lo crea. Un viaggio in cui si impara ad ascoltare anche la misura del nostro tempo interiore, per sentire la velocità e la sospensione, l’attesa e l’accelerazione, che alterano le dimensioni del tempo attraverso i nostri ricordi e le nostre aspettative.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Gli occhi di Sara Maurizio De Giovanni Rizzoli 19,00
2 «Più sono poveri più sono nostri». Cento anni al servizio dei bambini. Le Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di mons. Francesco Torta Federica Villa Il Duomo 15,00 *
3 Il genio non esiste (e a volte è un idiota) Barbascura X Tlön 16,00 *
4 Flora Alessandro Robecchi Sellerio Editore Palermo 15,00
5 Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Maggio-giugno 2021 Editrice Shalom 4,00
6 Il gioco della notte Camilla Läckberg Einaudi 14,00
7 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00
8 Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più Michela Murgia Einaudi 13,00
9 Finché il caffè è caldo Toshikazu Kawaguchi Garzanti 16,00
10 Luì e Sofì, la nostra storia. Il fantalibro dei Me contro Te Me contro Te Mondadori Electa 16,90

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LA DONNA DEGLI ALBERI di Lorenzo Marone (recensione)

“La donna degli alberi” di Lorenzo Marone (Feltrinelli)

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di Francesca G. Marone

“Sono uno di quelli che per capire le cose ha assolutamente bisogno di scriverle.” Murakami afferma questo concetto riguardo alle necessità legate alla sua scrittura. Per lui scrivere serve a mettere i pensieri in ordine per capire meglio, e mi sembra di essere molto d’accordo con lui, ma lo scrittore Lorenzo Marone, in questo nuovo lavoro, mi è sembrato più orientato a mettere in ordine le sensazioni oltre le cose. Leggendo La donna degli alberi il lettore è trasportato in una dimensione in cui emergono le sensazioni più intime, quelle che ci legano all’universo, all’unisono con il nostro sentirci parte integrante del Creato ed essere l’elemento vibrante del delicato equilibrio che lo abita. Lorenzo Marone ha abbandonato, o almeno messo da parte, per un momento, la vena ironica e il raccontare leggero tipico delle storie precedenti (sempre attraversate da quel romanticismo carico di un sentimento tipico dello scrittore); in quest’opera singolare sembra attingere a una parte di sé stesso più profonda e delicata, oserei dire al suo femminino. La trama è assai secondaria in questa narrazione, la montagna accoglie come un ventre una donna in fuga dalle disillusioni e da un passato ingombrante, il ritmo della storia è scandito dal mutare delle stagioni e dal susseguirsi dei mesi, l’atmosfera del bosco restituisce una dimensione da sogno. Leggi tutto…

DONNE DELL’ANIMA MIA di Isabel Allende (recensione)

“Donne dell’anima mia” di Isabel Allende (Feltrinelli – traduzione di Elena Liverani)

[Ne approfittiamo per ricordare che oggi, 25 novembre, ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne]

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di Erika Di Giorgio

Isabel Allende è stata e continua a essere punto di riferimento per molte lettrici e molti lettori in tutto il mondo, sia per la bellezza visionaria e ficcante delle storie da lei narrate, sia per il suo ruolo sociale come donna, intellettuale, femminista.
Questo nuovo libro, “Donne dell’anima mia” (dedicato a “A Panchita, Paula, Lori, Mana, Nicole e a tutte le altre straordinarie donne della mia vita”), edito da Feltrinelli e tradotto da Elena Liverani, arriva in un momento storico in cui la voce potente di una donna-simbolo, come è quella della Allende, merita di essere ascoltata e meditata con particolare attenzione.
Siamo di fronte a un memoir in cui l’autrice racconta di sé stessa in relazione alla propria esistenza, al suo stare al mondo e al suo essere donna e femminista: l’infanzia cilena, il rapporto con il giornalismo e la scrittura, le relazioni sentimentali con gli uomini che l’hanno amata e che lei ha amato. E poi il presente, indagato tra le pieghe incerte della nostra contemporaneità.
È interessante ascoltare la Allende nei contesti virtuali, causa pandemia da Covid-19, in cui sta presentando questo libro in giro tra un continente e l’altro. Leggi tutto…

MALINVERNO di Domenico Dara (recensione)

“Malinverno” di Domenico Dara (Feltrinelli): recensione e brani estratti dal libro

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di Maria Zappia

È una lettura lieve e fiabesca quella che si ricava dall’ultimo romanzo di Domenico Dara. L’opera si intitola Malinverno dal cognome del protagonista, un bizzarro bibliotecario esperto di letteratura che si barcamena, con spirito intriso di stoicismo e parecchie inquietudini sentimentali, tra il cimitero comunale e la biblioteca del paese del borgo di Timpamara. Eh sì perché per volontà dell’autore, Astolfo Malinverno, l’io narrante dell’intera fabula, svolge al contempo due funzioni di carattere impiegatizio: quella di custode del cimitero e quella di bibliotecario. In entrambe Astolfo eccelle per doti caratteriali e per spirito di condiscendenza che esprime nell’un caso verso i frequentatori del luogo dedicato alle sepolture, nell’altro verso i lettori. Per la serafica e filosofica predisposizione ad accettare gli eventi della vita assecondando le circostanze Astolfo si trova difronte a esperienze svariate con personaggi dai nomi evocatori di episodi letterari come Malselprù, Ortìs, Armida, Volfango, Victorùgo Achille Serrasanbruno, Abelardo Calanna e così via. Nomi evocativi di storie e di libri che gli abitanti di Timpamara, per una strana vicenda legata ad una cartiera, divorano come pane quotidiano. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 19 al 25 ottobre 2020 – questa settimana segnaliamo “Piano nobile” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 19 al 25 ottobre 2020

Questa settimana segnaliamo: “Piano nobile” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli), al 2° posto in classifica generale

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In prima posizione: “Scheletri” di Zerocalcare (Bao Publishing)

In terza posizione: “Gli ultimi giorni di quiete” di Antonio Manzini (Sellerio)

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La scheda del libro: “Piano nobile” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli)

Palermo, estate 1942. Come in un lucido delirio, il barone Enrico Sorci dal suo letto di morte vede passare davanti agli occhi la storia recente della sua famiglia. Vede la devozione della moglie e i torti che le ha inflitto, vede le figlie Maria Teresa, Anna e Lia, i figli Cola, Ludovico, Filippo e Andrea; e vede Laura, la nuora prediletta, con il figlio Carlino, per il cui futuro si inquieta. Poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga immediatamente annunciata e infatti, ignari, i parenti si radunano intorno alla tavola per un affollatissimo pranzo che si tiene fra silenzi, ammicchi, messaggi in codice, tensioni, battibecchi, antichi veleni, segrete ambizioni. È come se il piano nobile di palazzo Sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta – fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo – e del mondo che sta arrivando, segnato da speranze ma anche da una diversa e più aggressiva criminalità.
Uno dopo l’altro, i protagonisti prendono la parola per portare testimonianze, visioni, memorie che si avviluppano in una spirale di fatti e di passioni, vendette e tradimenti, componendo un quadro privato e collettivo degli eventi che segnano Palermo fino all’aprile del 1955. Offesa dalla guerra e dall’occupazione, la città si apre con sventato entusiasmo a una nuova ricchezza e a nuove alleanze con la politica e la malavita; nelle pieghe della famiglia Sorci si consumano amori, fughe, ribellioni, rovine. E tutto fluisce, incessante.
Agnello Hornby sgomitola storie che sono anche episodi della storia di tutto il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d’insieme e la potenza del dettaglio che i lettori hanno già imparato a riconoscere nei suoi romanzi.
Con Piano nobile prende vita il secondo capitolo della saga familiare cominciata con il fortunatissimo Caffè amaro.

Le famiglie sono famiglie, e chissà ancora per quanto impediranno, nasconderanno, confonderanno.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Scheletri Zerocalcare Bao Publishing 21,00
2 Piano nobile Simonetta Agnello Hornby Feltrinelli 19,00
3 Gli ultimi giorni di quiete Antonio Manzini Sellerio Editore Palermo 14,00
4 Il falco Sveva Casati Modignani Sperling & Kupfer 19,90
5 Dante Alessandro Barbero Laterza 20,00
6 Fu sera e fu mattina Ken Follett Mondadori 27,00
7 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00
8 M. L’uomo della provvidenza Antonio Scurati Bompiani 23,00
9 A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia Aldo Cazzullo Mondadori 18,00
10 Sulla tua parola. Messalino. Santa messa quotidiana e letture commentate per vivere la parola di Dio. Novembre-dicembre 2020 Editrice Shalom 4,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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PREMIO CHIANTI 2020: i vincitori

Mariapia De Conto ed Enrico Iannello vincono il Premio Letterario nazionale Chianti 2020

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Ex aequo a Mariapia De Conto ed Enrico Iannello per il Premio Letterario Chianti con i romanzi ‘Il silenzio di Veronika’ e ‘La compagnia delle illusioni’

 

Il silenzio di Veronika - Mariapia De Conto - copertinaSono La compagnia delle illusioni - Enrico Ianniello - copertinaMariapia De Conto con ‘Il silenzio di Veronika’ (Santi Quaranta ed.) ed Enrico Ianniello con ‘La compagnia delle illusioni’ (Feltrinelli) i vincitori ex aequo della XXXIII edizione del Premio letterario Chianti. La finale si è svolta con la votazione da parte della giuria popolare delle opere dei cinque autori finalisti nel Palazzo comunale di Greve in Chianti, presenti alla cerimonia.

È la prima volta in 33 anni di un ex aequo del Premio. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 7 al 13 settembre 2020 – questa settimana segnaliamo “Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose” di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 7 al 13 settembre 2020

Questa settimana segnaliamo: “Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose” di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli), al 1° posto in classifica generale

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In seconda posizione: “Helgoland” di Carlo Rovelli (Adelphi)

In terza posizione: “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin (E/O)

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La scheda del libro: “Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose” di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli)

Un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del dubbio, del potere. Un grande romanziere racconta la passione civile, l’amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario.

Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.

La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza. In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace. Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell’intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un’attività sovversiva, che dovrà definire l’oggetto della nostra azione, della nostra ribellione.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose Gianrico Carofiglio Feltrinelli 14,00
2 Helgoland Carlo Rovelli Adelphi 15,00
3 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00
4 Come un respiro Ferzan Ozpetek Mondadori 17,00
5 Il colibrì Sandro Veronesi La nave di Teseo 20,00
6 L’enigma della camera 622 Joël Dicker La nave di Teseo 22,00
7 Fratelli per caso. La storia dei Q4 Diego Lazzari; Tancredi Galli; Gianmarco Rottaro Rizzoli 15,90
8 Riccardino Andrea Camilleri Sellerio Editore Palermo 15,00
9 La casa sull’argine. La saga della famiglia Casadio Daniela Raimondi Nord 18,00
10 Il quaderno dell’amore perduto Valérie Perrin Nord 14,90

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LONTANO DAGLI OCCHI di Paolo Di Paolo (recensione)

“Lontano dagli occhi” di Paolo Di Paolo (Feltrinelli)

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di Eliana Camaioni

Se gli anni ‘60 ce li immaginiamo in bianco e nero, gli anni ‘80 hanno la patina arancione delle foto che cominciano a sbiadire. Una patina rassicurante, che racconta un mondo ancora a misura d’uomo, lento in modo fisiologico, che non poteva immaginare la frenesia ipercomunicativa che di lì a un decennio lo avrebbe trasformato in quel tapis roulant su cui oggi siamo tutti costretti a correre. Mi torna in mente una cosa che Paolo Di Paolo disse qualche anno fa: “Quand’è che siamo diventati stronzi?”. Forse la scelta di ambientare negli Eighties (un passato non troppo lontano, ma già sufficientemente distante perché se ne possa avere un occhio distaccato e nostalgico) il suo “Lontano dagli occhi” (Feltrinelli, 2019) è stata determinata dalla ricerca di quel momento fatale, in cui il mondo ha smesso di essere com’era, ed è diventato virtuale. E noi siamo diventati stronzi. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 27 gennaio al 2 febbraio 2020 – questa settimana segnaliamo “La legge del sognatore” di Daniel Pennac (Feltrinelli)

La legge del sognatore - Daniel Pennac - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 27 gennaio al 2 febbraio 2020

Questa settimana segnaliamo: “La legge del sognatore” di Daniel Pennac (Feltrinelli), al 14° posto in classifica generale.

Al 1° posto “Ah l’amore l’amore” di Antonio Manzini (Sellerio)

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Si conferma al 1° posto “Ah l’amore l’amore” di Antonio Manzini (Sellerio)

Entra in top ten al 2° posto, “La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah” di Enrico Mentana e Liliana Segre (Rizzoli)

Al 3° posto, “La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah” di Enrico Mentana e Liliana Segre (BUR – versione tascabile)

Al 4° posto (la settimana precedente era in 3^ posizione) “La signora del martedì” di Massimo Carlotto (Edizioni E/O

Al 5° posto  (la settimana precedente era in 2^ posizione) “La ricamatrice di Winchester” di Tracy Chevalier (Neri Pozza)

Al 6° posto  (la settimana precedente era in 4^ posizione) “La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio (Einaudi)

Al 7° posto  (la settimana precedente era in 10^ posizione) “Le fantafiabe di Luì e Sofì” di Me contro Te (Mondadori Electa)

All’8° posto (la settimana precedente era in 5^ posizione) “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” di Stefania Auci (Nord)

Al 9° posto  (la settimana precedente era in 8^ posizione) “Giulio fa cose”di Paola Deffendi, Claudio Regeni e Alessandra Ballerini (Feltrinelli)

Al 10° posto “Se questo è un uomo” di Primo Levi (Einaudi)

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La legge del sognatore - Daniel Pennac - copertinaQuesta settimana segnaliamo: “La legge del sognatore” di Daniel Pennac (Feltrinelli), al 14° posto in classifica generale.

Tutto è lecito, come di notte, nei sogni. Ma una logica implacabile e finissima regge le architetture oniriche. Un grande omaggio di Pennac a Federico Fellini, un gigante del cinema italiano che con il sogno ha dialogato tutta la vita.

Se solo mia madre mi avesse presentato a Federico Fellini!

Daniel Pennac ha dieci anni, è in vacanza sul massiccio del Vercors con i genitori e l’amico Louis. Sopra il lettino di Daniel troneggia un poster con il disegno di un sogno di Fellini, un regalo del regista quando la madre lavorava a Cinecittà. Forse influenzato da un’intuizione che aveva condiviso poco prima con l’amico, il piccolo Daniel quella notte sogna che la luce è un liquido e che sgorga dalle fonti, e inonda prima l’abitazione e il salotto dove troneggia una statua di san Sebastiano, e poi dilaga per le strade, sommergendo tutta la cittadina, chiesa compresa. Molti anni dopo, ormai due uomini maturi, i due amici si ritrovano nella stessa stanza da letto e Louis propone a Daniel di fare un’escursione e andare a fare il bagno lì vicino, come facevano da bambini. Dopo essersi immerso nell’acqua gelida del lago, sotto il pelo dell’acqua, Daniel riscopre lo stesso paese sommerso del sogno d’infanzia, con la stessa chiesa, la casa con la statua di san Sebastiano, e le due strade dai nomi evocativi, rue du Repos e rue de la Paix. Cosa può aver provocato quel sogno premonitore infantile? Deve essere stata l’influenza di Fellini: allora Daniel decide di mettere in scena al Piccolo di Milano uno spettacolo sui sogni, un omaggio a Fellini, una festa che riunisca tutta la sua famiglia allargata e la popolazione di Milano, in un grande carnevale felliniano che culmina all’Arco di trionfo del Sempione. Ma forse anche questo era un sogno. Infatti, la madre di Daniel amava molto i film di Fellini, ma non ha mai lavorato a Cinecittà. E la città sommersa? E san Sebastiano?
In equilibrio fra sogno e realtà, il libro è un tributo all’amato Fellini e all’amarcord personale dell’autore e della sua tribù immaginaria e reale.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Ah l’amore l’amore Antonio Manzini Sellerio Editore Palermo 15,00
2 La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah Enrico Mentana; Liliana Segre Rizzoli 15,90
3 La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah Enrico Mentana; Liliana Segre BUR Biblioteca Univ. Rizzoli 10,00 T
4 La signora del martedì Massimo Carlotto E/O 16,50
5 La ricamatrice di Winchester Tracy Chevalier Neri Pozza 18,00
6 La misura del tempo Gianrico Carofiglio Einaudi 18,00
7 Le fantafiabe di Luì e Sofì Me contro Te Mondadori Electa 16,90
8 I leoni di Sicilia. La saga dei Florio Stefania Auci Nord 18,00
9 Giulio fa cose Paola Deffendi; Claudio Regeni; Alessandra Ballerini Feltrinelli 16,00
10 Se questo è un uomo Primo Levi Einaudi 12,00 T

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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PREMIO BAGUTTA 2020: vince Enrico Deaglio (a Jonathan Bazzi il Premio Opera Prima)

È Enrico Deaglio il vincitore dell’edizione 2020 del Premio Bagutta, con il volume “La bomba” (Feltrinelli). A Jonathan Bazzi il Premio Opera Prima per “Febbre” (Fandango)

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Enrico DeaglioEnrico Deaglio ha vinto il premio Bagutta con La bomba.C inquant’anni di Piazza Fontana (Feltrinelli), resoconto delle vicende di piazza Fontana scritto in occasione del cinquantesimo anniversario della strage. Il libro è stato scelto a larghissima maggioranza dalla giuria presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti. Il valore del testo di Deaglio, secondo la giuria, è anche didattico: in un’Italia ormai così diversa, dove la storia recente a scuola non viene studiata, “una ricostruzione tanto precisa svela a molti ragazzi un passato di cui sanno poco o nulla”.

Jonathan Bazzi vince il Premio Opera Prima per “Febbre” (Fandango): Un libro importante che racconta “un’esistenza difficile, tra la durezza della periferia, la scoperta dell’omosessualità e l’irrompere dell’HIV”.

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“La bomba. Cinquant’anni di Piazza Fontana” di Enrico Deaglio (Feltrinelli) Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 28 ottobre al 3 novembre 2019 – segnaliamo “Lungo petalo di mare” di  Isabel Allende (Feltrinelli)

Lungo petalo di mare - Isabel Allende - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana 28 ottobre al 3 novembre 2019

Questa settimana segnaliamo: “Lungo petalo di mare” di  Isabel Allende (Feltrinelli – traduzione di Elena Liverani), al 2° posto in classifica generale

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Si conferma al 1° posto “Una gran voglia di vivere” di Fabio Volo (Mondadori)

Al 2° posto (la settimana precedente era in 3^ posizione) “Lungo petalo di mare” di Isabel Allende (Feltrinelli)

Entra in top ten al 3° posto “In cucina con voi! Tutte le nuove ricette di «Fatto in casa da Benedetta»” di Benedetta Rossi (Mondadori Electa)

Entra in top ten al 4° posto “Cercami” di André Aciman (Guanda)

Al 5° posto  (la settimana precedente era in 2^ posizione) “Una mamma lo sa” di Elena Santarelli (Piemme)

Al 6° posto (la settimana precedente era in 5^ posizione) “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” di Stefania Auci (Nord)

Entra in top ten al 7° posto” Non ti scordar di me. #Ops. Vol. 2″ di Elisa Maino (Rizzoli)

All’8° posto  (la settimana precedente era in 4^ posizione) “La scuola di pizze in faccia del professor Calcare” di Zerocalcare (Bao Publishing)

Entra in top ten al 9° posto “Il colibrì” di Sandro Veronesi (La nave di Teseo)

Entra in top ten al 10° posto” Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone” di Lilli Gruber (Solferino)

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Lungo petalo di mare - Isabel Allende - copertinaQuesta settimana segnaliamo: “Lungo petalo di mare” di  Isabel Allende (Feltrinelli – traduzione di Elena Liverani), al 2° posto in classifica generale

Nell’agosto 1939 Pablo Neruda organizzò quello che poi ha definito il “suo poema più bello”: il Winnipeg, una nave che ha portato in Cile 2200 rifugiati spagnoli che fuggivano dalle rappresaglie franchiste. A settant’anni dall’approdo a Santiago del Cile del Winnipeg, la nave equipaggiata da Neruda per mettere in salvo più di duemila esuli della Guerra civile spagnola, la voce narrativa di Isabel Allende ci accompagna in Spagna, durante l’ultimo periodo del conflitto, ci porta in fuga nei Paesi Baschi e in Francia, e da lì in Cile, per raccontarci cinquant’anni di storia del suo paese natale. E insieme a quella dei protagonisti, esuli catalani, la pianista Roser e il medico Víctor, ripercorre l’esistenza di personaggi quali Neruda e Allende, comparse d’eccezione in un libro che fonde la storia con l’immaginazione del possibile, secondo quella formula già sperimentata con cui solo Isabel Allende sa restituire un affresco indimenticabile di solidarietà, di integrazione, di resistenza.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Una gran voglia di vivere Fabio Volo Mondadori 19,00 *
2 Lungo petalo di mare Isabel Allende Feltrinelli 19,50
3 In cucina con voi! Tutte le nuove ricette di «Fatto in casa da Benedetta» Benedetta Rossi Mondadori Electa 19,90
4 Cercami André Aciman Guanda 18,00
5 Una mamma lo sa Elena Santarelli Piemme 16,90
6 I leoni di Sicilia. La saga dei Florio Stefania Auci Nord 18,00
7 Non ti scordar di me. #Ops. Vol. 2 Elisa Maino Rizzoli 16,90 *
8 La scuola di pizze in faccia del professor Calcare Zerocalcare Bao Publishing 22,00
9 Il colibrì Sandro Veronesi La nave di Teseo 20,00
10 Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone Lilli Gruber Solferino 13,90

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LE ASSAGGIATRICI di Rosella Postorino diventa film

Da “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino sarà tratto un film per la regia di Cristina Comencini. Sarà prodotto da Lumière and Co., distribuito da Vision Distribution e potrà avvalersi di un cast internazionale.

Comincia, dunque, una nuova fase per questo romanzo vincitore del Premio Campiello 2018, del Premio Rapallo, del Premio Chianti, del Premio Vigevano Lucio Mastronardi, del Premio Pozzale Luigi Russo e del Premio Wondy (e in corso di traduzione in 32 lingue).In Francia ha appena conquistato anche il prestigioso Prix Jean-Monnet.

“Sono molto curiosa di vedere la mia Rosa Sauer in carne e ossa”, ha dichiarato Rosella Postorino all’Ansa. “È sempre entusiasmante quando una storia prende corpo in una forma diversa. Il progetto di Lumière è ambizioso e non posso che esserne felice”.

Per Cristina Comencini “il romanzo, tratto da una storia vera, racconta forse per la prima volta di come ogni guerra passi sul corpo delle donne. Rosella Postorino ha scritto il romanzo a partire dalla testimonianza di una donna anziana, che ha rivelato prima di morire una storia sconosciuta a tutti. Sono molto felice di fare il film e onorare il suo coraggio”.

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Rosella Postorino al Premio Campiello Leggi tutto…

CACCIATELI di Concetto Vecchio (recensione)

“CACCIATELI! Quando i migranti eravamo noi” di Concetto Vecchio (Feltrinelli)

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“Sia suggellato il ricordo”

di Gabriella Grasso

E’ già alla sua quarta edizione in due mesi il lavoro di Concetto Vecchio, giornalista della Repubblica autore di vari libri-inchiesta su scottanti temi di attualità. “Cacciateli!”, la sua ultima fatica, è da lui stesso definito “un memoriale sui nostri padri, gli ultimi di ieri, pensando agli ultimi di oggi” e si presenta come un coinvolgente (e doloroso) viaggio a ritroso nel tempo, seguendo i percorsi e il vissuto di tanti emigrati italiani nella ricca Svizzera degli anni Sessanta. Tra loro ci sono anche i genitori dell’autore, originari di Linguaglossa, delizioso centro alle falde dell’Etna. Il dettagliato lavoro di ricostruzione storica, condotto con scrupolo quasi filologico, si intreccia così con le vicende e i sentimenti familiari, generando un documento in cui la microstoria ci fornisce spunti e riflessioni per una comprensione più profonda di certe dinamiche e certe reazioni purtroppo frequenti nella “grande storia” e drammaticamente urgenti in questi nostri ultimi tempi. Quegli spettri e quelle paure che oggi si aggirano tra le nostre comunità (anche digitali) sono gli stessi che turbavano la società svizzera negli anni del boom economico, quando la manodopera straniera era più che mai necessaria, ma la cui presenza nelle strade, negli spazi comuni, nel vivere quotidiano destava inquietudine e diffidenza tra gli svizzeri. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 22 al 28 luglio 2019 – segnaliamo “Tutto sarà perfetto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli)

Tutto sarà perfetto - Lorenzo Marone - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 22 al 28 luglio 2019

Questa settimana segnaliamo “Tutto sarà perfetto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli) – al 15° posto nella classifica generale

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Conferma il 1° posto “Il cuoco dell’Alcyon” di Andrea Camilleri (Sellerio)

Al 2° posto (la settimana precedente era in 3^ posizione) “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” di Stefania Auci (Nord)

Al 3° posto (la settimana precedente era in 2^ posizione) “M. Il figlio del secolo” di Antonio Scurati (Bompiani)

Si conferma al 4° posto “Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi” di Maurizio de Giovanni (Einaudi)

Si conferma al 5° posto “Entra nel mondo di Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te” di Me contro Te (Mondadori Electa)

Si conferma al 6° posto “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda” di Andrea Camilleri (Bompiani)

Si conferma al 7° posto “La stanza delle farfalle” di Lucinda Riley (Giunti Editore)

All’8° posto (la settimana precedente era in 10^ posizione) “La versione di Fenoglio” di Gianrico Carofiglio (Einaudi)

Al 9° posto (la settimana precedente era in 8^ posizione) “Cinquanta in blu. Otto racconti gialli” (Sellerio)

Entra in top ten al 10° posto “Il giorno del rimorso” di Colin Dexter (Sellerio)


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Tutto sarà perfetto - Lorenzo Marone - copertinaQuesta settimana segnaliamo “Tutto sarà perfetto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli) – al 15° posto nella classifica generale

Una storia intima e universale, di grande potenza narrativa, che racconta con ironia e dolcezza quel fragile universo “imperfettamente perfetto” che è la famiglia. Un’ambientazione dal forte immaginario letterario: Procida.

La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c’è di mezzo la famiglia. Quarantenne single e ancora ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero Scotto, ex comandante di navi, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due figlie e con un chiaro problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire lasciando il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l’inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di fumare imposto da Marina è solo una delle tante regole che vengono infrante. Tallonato da Cane Pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre ottantenne che non ha affatto intenzione di farsi trattare da infermo, Andrea sbarca a Procida e torna dopo anni sui luoghi dell’infanzia, sulla spiaggia nera vulcanica che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d’amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E in quei contrasti, in quell’imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre o dal brontolio familiare della vecchia Diane gialla della madre, Andrea troverà il suo equilibrio.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Il cuoco dell’Alcyon Andrea Camilleri Sellerio Editore Palermo 14,00
2 I leoni di Sicilia. La saga dei Florio Stefania Auci Nord 18,00
3 M. Il figlio del secolo Antonio Scurati Bompiani 24,00
4 Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi Maurizio De Giovanni Einaudi 19,00
5 Entra nel mondo di Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te Me contro Te Mondadori Electa 16,90
6 Ora dimmi di te. Lettera a Matilda Andrea Camilleri Bompiani 14,00
7 La stanza delle farfalle Lucinda Riley Giunti Editore 17,90
8 La versione di Fenoglio Gianrico Carofiglio Einaudi 16,50
9 Cinquanta in blu. Otto racconti gialli Sellerio Editore Palermo 15,00
10 Il giorno del rimorso Colin Dexter Sellerio Editore Palermo 15,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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CLASSIFICA: dall’1 al 7 luglio 2019 – segnaliamo “Genesi. Il grande racconto delle origini” di Guido Tonelli (Feltrinelli)

Genesi. Il grande racconto delle origini - Guido Tonelli - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dall’1 al 7 luglio 2019

Questa settimana segnaliamo: “Genesi. Il grande racconto delle origini” di Guido Tonelli (Feltrinelli) – al 22° posto nella classifica generale

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Mantiene il 1° posto “Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi” di Maurizio de Giovanni (Einaudi)

Si conferma al 2° posto “Il cuoco dell’Alcyon” di Andrea Camilleri (Sellerio)

Rientra in top ten al 3° posto (effetto del Premio Strega) “M. Il figlio del secolo” di Antonio Scurati (Bompiani)

Al 4° posto (la settimana precedente era in 3^ posizione) “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” di Stefania Auci (Nord)

Al 5° posto (la settimana precedente era in 5^ posizione) “La stanza delle farfalle” di Lucinda Riley (Giunti Editore)

Al 6° posto (la settimana precedente era in 5^ posizione) “L’enigma dell’abate nero” di Marcello Simoni (Newton Compton)

Al 7° posto (la settimana precedente era in 6^ posizione) “Entra nel mondo di Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te” di Me contro Te (Mondadori Electa)

Entra in top ten all’8° posto “Cinquanta in blu. Otto racconti gialli” (Sellerio)

Entra in top ten al 9° posto “Marie la strabica” di Georges Simenon; L. Frausin Guarino (cur.) (Adelphi)

Al 10° posto (la settimana precedente era in 8^ posizione) “Il confine” di Don Winslow (Einaudi)

 

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Genesi. Il grande racconto delle origini - Guido Tonelli - copertinaQuesta settimana segnaliamo: “Genesi. Il grande racconto delle origini” di Guido Tonelli (Feltrinelli) – al 22° posto nella classifica generale

Un viaggio vertiginoso all’indietro, verso il non-luogo e nel non-tempo in cui è nato tutto, per rispondere alla domanda più antica dell’uomo: che origine ha l’universo?

Nessuna civiltà, grande o piccola che sia, può reggersi senza il grande racconto delle origini.

«Forse avevano davvero ragione i Greci. Che in principio era il Chaos. Le molte osservazioni della fisica moderna sembrerebbero confermare che l’origine dell’universo materiale si nasconda nell’ipotesi più semplice. Che tutto, cioè, abbia avuto inizio da una minuscola fluttuazione quantistica del vuoto». Cos’è successo nei primi istanti di vita dell’universo? Davvero la scienza del Ventunesimo secolo fa ritornare d’attualità il racconto di Esiodo, che racchiude l’origine del tutto in un verso splendido e fulminante: «All’inizio e per primo venne a essere il Chaos»? E oggi l’universo è il sistema organizzato e affidabile che ci appare o è dominato ancora dal disordine? Per rispondere, ogni giorno schiere di uomini e donne esplorano gli angoli più reconditi della materia, usano i grandi telescopi o i potenti acceleratori di particelle per ricostruire in dettaglio i sottili meccanismi attraverso i quali la meraviglia che ci circonda ha acquistato caratteristiche che ci sono così familiari, per cercare di capire quella strana singolarità che ha dato origine all’universo e raccogliere indizi sulla sua fine. Dunque possiamo dirci che gli acceleratori di particelle oggi, come il racconto dei Greci ieri, stanno cercando di rispondere alla più antica fra tutte le domande? E allora si vede come costruire una cosmogonia non sia più affare per specialisti e il mito e la scienza abbiano in fondo la stessa funzione: permettere all’essere umano di trovare il proprio posto nell’universo, perché «nessuna civiltà, grande o piccola che sia, può reggersi senza il grande racconto delle origini».

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi Maurizio De Giovanni Einaudi 19,00
2 Il cuoco dell’Alcyon Andrea Camilleri Sellerio Editore Palermo 14,00
3 M. Il figlio del secolo Antonio Scurati Bompiani 24,00
4 I leoni di Sicilia. La saga dei Florio Stefania Auci Nord 18,00
5 La stanza delle farfalle Lucinda Riley Giunti Editore 17,90
6 L’enigma dell’abate nero Marcello Simoni Newton Compton 9,90
7 Entra nel mondo di Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te Me contro Te Mondadori Electa 16,90
8 Cinquanta in blu. Otto racconti gialli Sellerio Editore Palermo 15,00
9 Marie la strabica Georges Simenon; L. Frausin Guarino (cur.) Adelphi 18,00
10 Il confine Don Winslow Einaudi 22,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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CLASSIFICA: dal 13 al 19 maggio 2019 – segnaliamo “Nella notte” di Concita De Gregorio (Feltrinelli)

Nella Notte - Concita De Gregorio - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 13 al 19 maggio 2019

Questa settimana segnaliamo: “Nella notte” di Concita De Gregorio (Feltrinelli) – al 2° posto nella classifica generale

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Al 1° posto “Entra nel mondo di Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te” di Me contro Te (Mondadori Electa)

Entra in top ten al 2° posto “Nella notte” di Concita De Gregorio (Feltrinelli)

Al 3° posto (la settimana precedente era in 2^ posizione) “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” di Stefania Auci (Nord)

Entra in top ten al 4° posto “In mare non esistono taxi. Ediz. illustrata” di Roberto Saviano (Contrasto)

Al 5° posto (la settimana precedente era in 3^ posizione) “Linea di sangue” di Angela Marsons (Newton Compton)

Entra in top ten al 6° posto “Nel silenzio delle nostre parole” di Simona Sparaco (DeA Planeta)

Al 7° posto (la settimana precedente era in 5^ posizione) “La gabbia dorata” di Camilla Läckberg (Marsilio)

All’8° posto (la settimana precedente era in 4^ posizione) “Lena e la tempesta” di Alessia Gazzola (Garzanti)

Al 9° posto (nella rilevazione precedente era in 10^ posizione) “La versione di Fenoglio” di Gianrico Carofiglio (Einaudi)

Al 10° posto (la settimana precedente era in 8^ posizione) “The mister” di E. L. James (Mondadori)

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Nella Notte - Concita De Gregorio - copertinaQuesta settimana segnaliamo: “Nella notte” di Concita De Gregorio (Feltrinelli) – al 2° posto nella classifica generale

Un romanzo sul potere teso, elettrico, in cui Concita De Gregorio traccia con lucidità il quadro di un fallimento politico che collide con il criminoso, svelandone le dinamiche e le conseguenze. Senza fare sconti.

Sembrava la fine di un’epoca. Invece era solo l’inizio.

Nora è una ragazza brillante, appassionata al racconto della realtà e allo studio della politica. La sua tesi di dottorato, «Nella notte», è un’indagine sulle ore durante le quali l’elezione a presidente della Repubblica di Onofrio Pegolani, data per certa dagli analisti e dalla maggioranza dei parlamentari, è sfumata senza un apparente perché. È proprio grazie alla qualità della sua tesi che Nora viene convocata dal suo relatore, il professor Atzeni, che le offre un impiego di prestigio in un centro studi di Roma: dovrà raccogliere e archiviare informazioni riservate da vendere al miglior offerente, alimentando un sottobosco di ricatti e giochi di potere. Nora è pronta a rifiutare la proposta ma in quegli stessi luoghi ritrova Alice, la sua migliore amica degli anni del liceo: bellissima, a tratti cinica, molto abile nelle relazioni. Le due ragazze sono sempre state affascinate dalle reciproche diversità, il loro legame si riscopre intatto dopo anni di lontananza. Negli archivi del centro studi, Nora si imbatte in un fascicolo inaspettato: un capitolo inedito della sua tesi, espunto per volontà del professore e incentrato su un delitto scoperto la stessa notte in cui la carriera di Pegolani si è conclusa e il Partito dei Giusti, del quale era uno degli esponenti più prestigiosi, è caduto in una crisi irreversibile. Che cosa ci fa quel capitolo, in quell’archivio? Perché Atzeni ha deciso di non renderlo pubblico, consegnandolo invece a un organismo specializzato in ricerca di informazioni sensibili? A Nora non resta che tentare di scoprirlo, tornando a indagare. Una doppia indagine: su di sé, sulla vera natura delle relazioni di potere.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Entra nel mondo di Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te Me contro Te Mondadori Electa 16,90
2 Nella notte Concita De Gregorio Feltrinelli 16,50
3 I leoni di Sicilia. La saga dei Florio Stefania Auci Nord 18,00
4 In mare non esistono taxi. Ediz. illustrata Roberto Saviano Contrasto 21,90
5 Linea di sangue Angela Marsons Newton Compton 12,00
6 Nel silenzio delle nostre parole Simona Sparaco DeA Planeta Libri 18,00
7 La gabbia dorata Camilla Läckberg Marsilio 19,90
8 Lena e la tempesta Alessia Gazzola Garzanti 16,40
9 La versione di Fenoglio Gianrico Carofiglio Einaudi 16,50
10 The mister E. L. James Mondadori 19,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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PREMIO LETTERARIO CHIANTI 2019: vince ROSELLA POSTORINO

ROSELLA POSTORINO, con il romanzo “Le assaggiatrici” (Feltrinelli), vince la 32esima edizione 2018-2019 del PREMIO LETTERARIO CHIANTI

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E’ Rosella Postorino con il suo romanzo “Le assaggiatrici” (Ed. Feltrinelli, con una trama costruita sulle donne che dovevano assaggiare i cibi del Fuhrer e restare sotto osservazione per un’ora affinché le guardie si accertassero che non fossero avvelenati) la vincitrice della XXXII edizione del Premio letterario Chianti.

Le votazioni, con gli oltre 300 giurati, si sono svolte nei locali del “Giardino di Zago” a Greve in Chianti. I cinque autori finalisti della XXXII edizione del Premio erano: Carlo Carabba (Come un giovane uomo, ed. Marsilio), Valentina Farinaccio (Le poche cose certe, Mondadori), Lia Levi (Questa sera è già domani, E & O), Massimo Maugeri (Cetti Curfino, La nave di Teseo) e Rosella Postorino (Le assaggiatrici, Feltrinelli).
Gli autori finalisti hanno incontrato in cinque Comuni del territorio chiantigiano fiorentino e senese la giuria popolare di 350 lettori (con il coinvolgimento delle biblioteche locali), in confronti che si sono tenuti di sabato in località del Chianti fiorentino e senese

I cinque finalisti del Premio letterario Chianti Leggi tutto…

CLASSIFICA: dall’8 al 14 aprile 2019 – segnaliamo “Il filo infinito” di Paolo Rumiz (Feltrinelli)

Il filo infinito - Paolo Rumiz - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dall’8 al 14 aprile 2019

Questa settimana segnaliamo: “Il filo infinito” di Paolo Rumiz (Feltrinelli) – al 21° posto nella classifica generale

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Al 1° posto “«Christus vivit». Esortazione apostolica postsinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio” di Francesco (Jorge Mario Bergoglio) (Libreria Editrice Vaticana)

Si conferma al 2° posto “Km 123” di Andrea Camilleri (Mondadori)

Al 3° posto (la settimana scorsa era in 7^ posizione) “After. Ediz. speciale. Vol. 1” di Anna Todd (Sperling & Kupfer)

Al 4° posto Wow Collection (1 di 2). Titolo venduto esclusivamente nelle librerie Mondadori

Entra in top ten al 5° posto “La gabbia dorata” di Camilla Läckberg (Marsilio)

Al 6° posto (la settimana scorsa era in 3^ posizione) “La versione di Fenoglio” di Gianrico Carofiglio (Einaudi)

Entra in top ten al 7° posto “Le cose che bruciano” di Michele Serra (Feltrinelli)

All’8° posto (la settimana scorsa era in 5^ posizione) “A un metro da te” di Rachael Lippincott, Mikki Daughtry e Tobias Iaconis (Mondadori)

Al 9° posto Superinsuperabili (1 di 2) (Newton Compton)

Al 10° posto “«Christus vivit». Esortazione apostolica postsinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Con una guida alla lettura di Alessandra Smerilli” [Francesco (Jorge Mario Bergoglio); A. Smerilli (cur.)] (San Paolo Edizioni)

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Il filo infinito - Paolo Rumiz - copertinaQuesta settimana segnaliamo: “Il filo infinito” di Paolo Rumiz (Feltrinelli) – al 21° posto nella classifica generale

Dopo Appia e Come cavalli che dormono in piedi, un nuovo grande viaggio. Da Norcia e ritorno, attraverso l’Europa dei monasteri, alla riscoperta dei nostri valori fondanti.

«Che uomini erano quelli. Riuscirono a salvare l’Europa con la sola forza della fede. Con l’efficacia di una formula semplicissima, “ora et labora”. Lo fecero nel momento peggiore, negli anni di violenza e anarchia che seguirono la caduta dell’Impero romano, quando le invasioni erano una cosa seria, non una migrazione di diseredati. Ondate violente, spietate, pagane. Unni, Vandali, Visigoti, Longobardi, Slavi e i ferocissimi Ungari. Li cristianizzarono e li resero europei con la sola forza dell’esempio. Salvarono una cultura millenaria, rimisero in ordine un territorio devastato e in preda all’abbandono. Costruirono, con i monasteri, dei formidabili presidi di resistenza alla dissoluzione. Sono i discepoli di Benedetto da Norcia, il santo protettore d’Europa. Li ho cercati nelle loro abbazie, dall’Atlantico fino alle sponde del Danubio. Luoghi più forti delle invasioni e delle guerre. Gli uomini che le abitano vivono secondo una ‘regola’ più che mai valida oggi, in un momento in cui i seminatori di zizzania cercano di fare a pezzi l’utopia dei loro padri: quelle nere tonache monacali ci dicono che l’Europa è, prima di tutto, uno spazio millenario di migrazioni. Una terra ‘lavorata’, dove – a differenza dell’Asia o dell’Africa – è quasi impossibile distinguere fra l’opera della natura e quella dell’uomo. Un paradiso che è insensato blindare con reticolati. Da dove se non dall’Appennino, un mondo duro, abituato da millenni a risorgere dopo ogni terremoto, poteva venire questa formidabile spinta alla ricostruzione dell’Europa? Quanto è conscia l’Italia di questa sua centralità se, per la prima volta dopo secoli, lascia in macerie le terre pastorali da dove venne il segno della rinascita di un intero continente? Quanto c’è ancora di autenticamente cristiano in un Occidente travolto dal materialismo? Sapremo risollevarci senza bisogno di altre guerre e catastrofi?». All’urgenza di questi interrogativi Paolo Rumiz cerca una risposta nei fortini dove resistono i valori perduti, in un viaggio che è prima di tutto una navigazione interiore. I guardiani dell’arca costituisce, insieme al canto epico «Evropa», un dittico dedicato all’Europa, alle sue origini, al suo futuro.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 «Christus vivit». Esortazione apostolica postsinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio Francesco (Jorge Mario Bergoglio); G. Piccolo (cur.) Paoline Editoriale Libri 2,50 *
2 Km 123 Andrea Camilleri Mondadori 15,00
3 After. Ediz. speciale. Vol. 1 Anna Todd Sperling & Kupfer 15,90
4 Wow Collection (1 di 2). Titolo venduto esclusivamente nelle librerie Mondadori Mondadori 4,95 T
5 La gabbia dorata Camilla Läckberg Marsilio 19,90
6 La versione di Fenoglio Gianrico Carofiglio Einaudi 16,50
7 Le cose che bruciano Michele Serra Feltrinelli 15,00
8 A un metro da te Rachael Lippincott; Mikki Daughtry; Tobias Iaconis Mondadori 17,00
9 Superinsuperabili (1 di 2) Newton Compton 9,90 T
10 «Christus vivit». Esortazione apostolica postsinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Con una guida alla lettura di Alessandra Smerilli Francesco (Jorge Mario Bergoglio); A. Smerilli (cur.) San Paolo Edizioni 2,90 *

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LE ASSAGGIATRICI di Rosella Postorino (recensione)

LE ASSAGGIATRICI di Rosella Postorino (Feltrinelli)

Vincitore dell’edizione 2018 del Premio Campiello (qui lo speciale di Letteratitudine)

Finalista Premio Letterario nazionale Chianti 32ma edizione

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Quel male necessario da masticare

di Riccardo Piazza

La tana del lupo è vicina, terribilmente prossima. La caserma di Krausendorf non è che una fucina sistematica dove la prassi quotidiana ha assunto le fattezze di una illusione salvifica: l’evasione degli ordini, la logistica, le riunioni strategiche, le scientifiche coazioni a ripetere. Il Führer, del resto, con la coazione nevrotica ci andava a nozze. Rastenburg, Prussia orientale, è laggiù, nelle lande desolate degli anelli chiusi dalle foreste fredde e intricate e dal ferro dei bunker che Hitler brama il controllo, anela ancora, con ieratica convinzione, la gola del cervo europeo.
Si cinge di un gruppo apparati digerenti di fiducia, per lui non rappresentano altro che questo, mali necessari da sacrificare per il controllo di ogni suo singolo pasto. Dopo tutto, la tensione è massima, il tranello, il possibile avvelenamento sempre dietro l’angolo. Siamo nell’autunno del ’43 e Rosa Sauer è giunta da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ormai incessanti. Le SS la prelevano nella più annichilente delle brutalità conosciute, senza fornire spiegazioni logico-razionali. Incastreranno così la giovane all’interno di quell’ingranaggio malato che Simone Weil intravide fra le pieghe della necessità della follia naturale e della sofferenza. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 25 febbraio al 3 marzo 2019 – segnaliamo “L’isola dell’abbandono” di Chiara Gamberale

L' isola dell'abbandono - Chiara Gamberale - copertinaI primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 25 febbraio al 3 marzo 2019

Questa settimana segnaliamo: “L’isola dell’abbandono” di Chiara Gamberale (Feltrinelli) – al 2° posto in classifica generale

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[variazioni rispetto alla settimana precedente]

Si conferma al 1° posto “La versione di Fenoglio” di Gianrico Carofiglio (Einaudi)

In 2^ posizione (la settimana scorsa era al 4° posto) “L’isola dell’abbandono” di Chiara Gamberale (Feltrinelli)

Mantiene il 3° posto “Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani” di Matteo Renzi (Marsilio)

Entra in top ten al 4° posto “Doppia verità” di Michael Connelly (Piemme)

Al 5° posto “Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Marzo-aprile 2019” (Editrice Shalom)

Entra in top ten al 6° posto “Conversazione su Tiresia” di Andrea Camilleri (Sellerio)

Al 7° posto (la settimana scorsa era in 2^ posizione)”Le nostre emozioni” di Iris Ferrari (Mondadori Electa)

All’8° posto (la settimana scorsa era in 6^ posizione) “Fedeltà” di Marco Missiroli (Einaudi)

Al 9° posto, “TFA Insegnante di sostegno. Nella scuola secondaria di I e II grado” (Edizioni Giuridiche Simone)

Mantiene il 10° posto “Rien ne va plus” di Antonio Manzini (Sellerio)

 

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L' isola dell'abbandono - Chiara Gamberale - copertinaQuesta settimana segnaliamo: “L’isola dell’abbandono” di Chiara Gamberale (Feltrinelli) – al 2° posto in classifica generale

Un romanzo profondo e coraggioso sull’abbandono: che è il dolore più profondo con cui tutti, prima o poi, dobbiamo fare i conti. Ma che può rivelarsi una grande occasione per ritrovarci e capire finalmente chi siamo.

Pare che l’espressione “piantare in asso” si debba a Teseo che, una volta uscito dal labirinto grazie all’aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull’isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto. Proprio sull’isola di Naxos, l’inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente all’improvviso l’urgenza di tornare. È lì che, dieci anni prima, in quella che doveva essere una vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga. E restare. Ma come fa una straordinaria possibilità a rivelarsi un pericolo? E come fa un trauma a trasformarsi in un alibi? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell’isola? Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata madre, tutto dentro di sé si è allo stesso tempo saldato e infragilito, e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi una famiglia. Anche se non lo vorrebbe, così, è finalmente pronta per incontrare di nuovo tutto quello che si era abituata a dimenticare, a cominciare dal suo nome, dalla sua identità più profonda… Dialogando in modo esplicito e implicito con il mito sull’abbandono più famoso della storia dell’umanità e con i fumetti per bambini con cui la protagonista interpreta la realtà, Chiara Gamberale ci mette a tu per tu con il miracolo e con la violenza della vita, quando ci strappa dalle mani l’illusione di poterla controllare, perché qualcosa finisce, qualcuno muore o perché qualcosa comincia, qualcuno nasce. E ci consegna così un romanzo appassionato sulla responsabilità delle nostre scelte e sull’inesorabilità del destino, sui figli che avremmo potuto avere, su quelli che abbiamo avuto, che non avremo mai. Sulle occasioni perse e quelle che, magari senza accorgercene, abbiamo colto.

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 La versione di Fenoglio Gianrico Carofiglio Einaudi 16,50
2 L’isola dell’abbandono Chiara Gamberale Feltrinelli 16,50
3 Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani Matteo Renzi Marsilio 16,00 *
4 Doppia verità Michael Connelly Piemme 19,90
5 Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Marzo-aprile 2019 Editrice Shalom 4,00
6 Conversazione su Tiresia Andrea Camilleri Sellerio Editore Palermo 8,00
7 Le nostre emozioni Iris Ferrari Mondadori Electa 15,90 *
8 Fedeltà Marco Missiroli Einaudi 19,00
9 TFA Insegnante di sostegno. Nella scuola secondaria di I e II grado. Teoria e quiz per la preparazione alle prove d’accesso ai percorsi di specializzazione. Con software di simulazione Edizioni Giuridiche Simone 36,00
10 Rien ne va plus Antonio Manzini Sellerio Editore Palermo 14,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LA MALIGREDI di Gioacchino Criaco (recensione)

LA MALIGREDI di Gioacchino Criaco (Feltrinelli)

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di Maria Zappia

È una terra ripetutamente violata quella che emerge dalla narrazione di Gioacchino Criaco nel romanzo Feltrinelli, dal titolo “La Maligredi”, seppur la trama, che segue i canoni ed il ritmo del romanzo di formazione, si presenta avvincente e di agevole comprensione.
Ad apparire per primo è Nichino, un dodicenne dal carattere acerbo e dal temperamento sensibile che pian piano, a forza di lezioni acquisite sia ad opera dei grandi, sia a seguito di sollecitazioni dei compagni di giochi, diviene uomo e scopre che l’universo all’interno del quale ha compiuto le prime esperienze di vita è connotato da un forte dualismo: istanze solidaristiche all’interno del nucleo familiare, spietatezza e sopraffazione all’esterno, nell’ambito sociale.
Così l’iniziale incanto della festa paesana e della giostra degli zingari, che determina entusiasmo e trasgressione, trascolora nei capitoli successivi al primo, in una perdita di innocenza e in un’adesione ai piccoli progetti illegali di un gruppetto di compagni, rendendo la trama variegata e interessante in un crescendo di tensione narrativa, come accade nei romanzi dei grandi autori sudamericani.
E tuttavia gli strappi alle regole, se da un lato rendono smaliziato il protagonista consentendogli di non soccombere rispetto alla vera delinquenza mafiosa che prospera in Calabria, luogo che fa da sfondo all’intera narrazione, dall’altro costituiscono l’unico modo per portare un po’ di benessere in casa, per sollevare dal bisogno la madre Lidia operaia a giornata in una piantagione di gelsomino poco distante da casa. Leggi tutto…

PREMIO LETTERARIO CHIANTI 2019: i finalisti

PREMIO LETTERARIO CHIANTI 32esima edizione 2018-2019: i cinque finalisti

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Sono stati scelti i cinque autori finalisti della XXXII edizione del Premio Letterario Chianti:

Carlo Carabba con “Come un giovane uomo” (Marsilio)
Valentina Farinaccio con “Le poche cose certe” (Mondadori)
Lia Levi con “Questa sera è già domani” (Edizioni EO)
Massimo Maugeri con “Cetti Curfino” (La nave di Teseo)
Rosella Postorino con “Le assaggiatrici” (Feltrinelli).

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ROSELLA POSTORINO vince il PREMIO RAPALLO 2018

ROSELLA POSTORINO con “Le assaggiatrici”(Feltrinelli – romanzo finalista al Premio Campiello 2018) si aggiudica la 34^ edizione del premio letterario nazionale per la donna scrittrice “Rapallo 2018”. Le altre due attrici in lizza erano: Margherita Oggero con “Non fa niente” (Einaudi) e Maria Attanasio, con “La ragazza di Marsiglia” (Sellerio).

La Giuria dei critici del “Rapallo 2018” è composta da: Elvio Guagnini (Presidente), Maria Pia Ammirati, Mario Baudino, Francesco De Nicola, Chiara Gamberale, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri e Pier Antonio Zannoni aveva designato le tre finaliste e assegnato i premi speciali; a decidere la vincitrice la giuria popolare.

Sono stati riportati i seguenti voti

Rosella Postorino con “Le assaggiatrici” (Feltrinelli):19 voti

Margherita Oggero con “Non fa niente” (Einaudi): 15 voti

Maria Attanasio con “La ragazza di Marsiglia” (Sellerio): 11 voti.

Il Premio Opera Prima è stato assegnato a Sabrina Nobile “Per metà fuoco per metà abbandono” (Sem)

Il Premio speciale della giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, è andato a Ilaria Scarioni con “Quello che mi manca per essere intera” (Mondadori)

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Rosella Postorino“Le assaggiatrici” (Feltrinelli) – La scheda del romanzo Leggi tutto…

MOZIA di Gaia Servadio (intervista)

MOZIA. Fenici in Sicilia” di Gaia Servadio (Feltrinelli)

L’intervista. “I Fenici erano un popolo fantasioso”: Gaia Servadio, Mozia e altre storie.

a cura di Daniela Sessa

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Quello che colpisce di Gaia Servadio sono gli occhi da gatta. Non è solo il colore di un verde trasparente e striato di viola. È quel guizzo ironico e nient’affatto dolce di una donna che ne ha viste tante, ne ha raccontate tante. “Io ho incontrato tutti”: mi dice con un pizzico d’orgoglio e con uno sguardo schietto, citando le persone che ha incontrato nella sua gaia vita e, credeteci, citarle sarebbe un elenco troppo lungo. Incontro Gaia (un nome, un destino a sentire la risata aperta con cui interrompe il fiume di parole che è frenesia di raccontare e di ricordare) a Siracusa, dove ha presentato “Mozia. Fenici di Sicilia” (Collana UEF, Milano, Feltrinelli, 2018) chiudendo la rassegna “Je suis au jardin” promossa dalla Libreria Casa del Libro. E mai giardino dell’anima fu più adatto a ospitare una donna così eccezionale come Gaia Servadio,  se, prendendo spunto dagli scavi di quel piccolo e prezioso lembo di Sicilia che è l’isola di Mozia afferma  “Anche quando si scava una città, si scava dentro noi stessi”.  Ha scavato Gaia Servadio alla ricerca delle parole per raccontare la storia della scoperta di Mozia, città misteriosa e scomoda per i Siracusani che la distrussero nel 397, facendo dei suoi abitanti degli esuli (si rifugiano sulla terraferma nella colonia di Lilibeo, l’attuale Marsala), uomini senza patria, forse indesiderati seguendo quel destino dei popoli semiti, cui la stessa Servadio appartiene e che ha condiviso da ragazzina in fuga dalle leggi razziali. Ha trovato le parole della narrazione, della letteratura. Perché il suo libro ha il pregio di mescolare i piani della ricerca storico-archeologica con quello del racconto, di spargere qua e là nelle pagine un tocco di lirismo e di bozzettismo. Una scrittura fresca ed elegante restituisce al lettore la bellezza di un luogo unico della Sicilia “E io ci ero tornata, dopo tanti anni, tornavo e ritornavo. A Mozia, il lentisco era ancora in fiore… la pioggia aveva incoraggiato fiori variopinti, primule violacee, cespugli di mirto bianchissimo e orchidee selvatiche dai colori smaglianti… Respiravo l’odore del mare e della vegetazione disseccata; un miscuglio pungente che mi faceva immaginare scene che non avevo visto ma che erano state descritte dagli autori classici. Seduta su quelle pietre color ocra tagliate duemila e cinquecento anni prima, guardavo con gli occhi della fantasia e vedevo ombre.”

– Nella nota alla fine del suo libro lei afferma che “il segreto dello scrivere è leggere, imparare, ri-leggere, cercare di organizzare e poi dipingere una grande tela”. Un approccio alla scrittura che per molti versi si sta perdendo? Leggi tutto…

RICONOSCIMENTI LETTERARI DI FINE 2017: i libri dell’anno per “la Lettura” e “Fahrenheit”

Richard Ford con il romanzo “Tra loro” (Feltrinelli) è il libro dell’anno per “la Lettura” del Corriere della Sera. Il libro dell’anno per “Fahrenheit” (trasmissione radiofonica di Radio Rai 3) è “Il giardino dei musi eterni” (Salani) di Bruno Tognolini

Illustrazione di Antonello Silverini per «la Lettura» #315: al centro il vincitore Richard Ford.

[Illustrazione di Antonello Silverini per «la Lettura» #315: al centro il vincitore Richard Ford.
A sinistra Teresa Ciabatti; sulla destra Kent Haruf]

La copertina di Jim Dine per il numero #315 de «la Lettura», in edicola fino a sabato 16 dicembreLa Classifica di Qualità de «la Lettura» (300 votanti tra giornalisti, critici, scrittori, artisti, collaboratori de «la Lettura») hanno eletto come miglior libro del 2017 il romanzo dello scrittore americano Richard Ford intitolato “Tra loro”, edito da Feltrinelli (in coda al post, la scheda del libro). Si è qualificato al secondo posto il romanzo di Teresa Ciabatti “La più amata”, uscito per Mondadori (qui la puntata radiofonica di “Letteratitudine in Fm” con Teresa Ciabatti), e sul terzo gradino il libro di Kent Haruf Le nostre anime di notte edito da NN Editore (qui la recensione di Massimo Maugeri).
È stato votato come miglior traduttore dell’anno Fabio Cremonesi per la sua versione di “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf (NN Editore). Il podio dei traduttori vede un pari merito: al secondo posto si classificano con lo stesso numero di voti le traduttrici Susanna Basso per la traduzione di “Nel guscio” di Ian McEwan (Einaudi) e Martina Testa per la traduzione di “La ferrovia sotterranea” di Colson Whitehead (Sur).

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Il libro dell'anno di FahrenheitIn diretta su Rai Radio3 dalla Nuvola dell’Eur, dove si è conclusa la fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi”, il programma Fahrenheit ha proclamato il Libro dell’anno 2017. Il vincitore è: “Il giardino dei musi eterni” di Bruno Tognolini, edito da Salani (in coda al post, la scheda del libro). Leggi tutto…

FELTRINELLI SIGLA UN’ALLEANZA STRATEGICA CON MARSILIO

Il Gruppo Feltrinelli e Marsilio Editori hanno siglato oggi un accordo di lungo periodo per affrontare assieme le evoluzioni del mercato editoriale forti di tutte le possibili sinergie tra le due diverse realtà.

Venezia, 20 ottobre 2017 – L’accordo, soggetto alle usuali attività di verifica e due diligence, prevede l’acquisizione di una partecipazione iniziale del 40% della casa editrice veneziana da parte del Gruppo Feltrinelli, destinato ad arrivare al 55% dopo due anni; prevede inoltre la condivisione di competenze e know-how specifici nelle scelte editoriali, la promozione dei prodotti editoriali Marsilio da parte del Gruppo Feltrinelli e l’affidamento delle attività di distribuzione ad MF, joint venture tra Feltrinelli e Messaggerie Italiane.

L’operazione rappresenta un tassello di particolare rilevanza strategica nello sviluppo del Gruppo Feltrinelli che con Marsilio stringe un’alleanza sul fronte dei contenuti dopo aver annunciato recentemente la joint venture con il gruppo Messaggerie Italiane per la creazione del più grande polo di e-commerce italiano per la cultura e l’editoria.
L’esperienza, il contatto con il territorio, il rapporto con gli autori e la cura nel lavoro editoriale, che da sempre contraddistinguono Marsilio, rappresentano gli assi portanti di una collaborazione di lungo periodo tra il Gruppo Feltrinelli e la famiglia De Michelis, da sempre alla guida della casa editrice veneziana.

Risultati immagini per gruppo feltrinelliI libri costituiscono la parte più profonda della nostra identità: siamo ontologicamente editori, diffondere idee e sguardi è la nostra vocazione – ha dichiarato Roberto Rivellino, Amministratore Delegato di Gruppo Feltrinelli – Marsilio dispone di un catalogo di alta qualità, di una grande esperienza nell’editoria libraria, di un profondo radicamento territoriale. Questi elementi, integrati all’identità e al perimetro strategico di Gruppo Feltrinelli, lasciano presagire un percorso comune di grande valore, che possiamo immaginare di estendere anche ad altre esperienze editoriali di valore presenti nel nostro paese”.

Risultati immagini per marsilioQuesto accordo è un passo avanti importante del piano di crescita avviato tre anni fa da Marsilio con investimenti editoriali. Dopo la riacquisizione delle quote da Rizzoli un anno fa, è stato gratificante trovare nel Gruppo Feltrinelli il partner con cui avviare importanti sinergie industriali, nella comune visione del ruolo, dei compiti e delle sfide che attendono l’editoria. È una partnership che con mio padre Cesare – ha affermato Luca De Michelis, AD di Marsilio – abbiamo fortemente voluto per valorizzare la casa editrice e i suoi autori, e rafforzare, dalla storica sede di Venezia, il ruolo di primo piano di Marsilio nella produzione libraria”.

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GEORGE SAUNDERS vince il MAN BOOKER PRIZE 2017

Il MAN BOOKER PRIZE 2017 va a George Saunders autore del romanzo “Lincoln nel Bardo“, edito in Italia da Feltrinelli (traduzione di Cristiana Mennella).

Lo scrittore americano George Saunders, dunque, è il vincitore dell’edizione 2017 del celebre Man Booker Prize (l’edizione precedente era stata vinta da Paul Beatty): il più importante riconoscimento anglosassone tributato agli autori di libri in lingua inglese (che prevede il conferimento al vincitore dell’importo di 50.000 sterline).
Gli altri cinque finalisti erano: Paul Auster con “4321” (Einaudi), Mohsin Hamid con “Exit West” (Einaudi), Ali Smith con “Autumn”, Emily Fridlund con “History of Wolves” e Fiona Mozley con “Elmet”.

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Le prime pagine del libro sono disponibili qui

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Il libro Leggi tutto…

FEDERICA MANZON racconta LA NOSTALGIA DEGLI ALTRI

FEDERICA MANZON racconta il suo romanzo LA NOSTALGIA DEGLI ALTRI (Feltrinelli)

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di Federica Manzon

Ho iniziato a scrivere La nostalgia degli altri il 6 gennaio 2016. Ero appena arrivata a Milano dopo molti giorni a Trieste. La città era abbandonata per le feste, c’era quella pioggia costante da pianura che toglie ogni imprevedibilità e si incolla ai vetri, l’irakeno del negozio di telefoni sotto casa mi aveva chiesto se avevo bisogno di qualcosa e io, forse per rendere speranzosa la sua giornata e il mio rientro, avevo comprato una scheda da vecchio Nokia, mettendo insieme gli spiccioli come per un braccialetto portafortuna. Ero salita a casa senza molto da fare. Mi mancava Trieste. Non il mare o gli amici di là. Piuttosto il suo essere instabile, inquieta e adolescente, città più raccontata che vera, pronta a corrisponderti quando ti prende quel languore da fine estate o amori perduti. Una città impossibile da vivere senza uscirne matti. Pensavo a Bobi Bazlen che se ne era andato, a Saba che spesso fuggiva per poi tornarci perché “solo qui e non altrove” riusciva a scrivere, a Carlo Stuparich che ne conosceva l’anima più oscura, a Joyce che nei bordelli della città vecchia imparava il triestino e trovava l’inglese più suo. Però, mi chiedevo, poteva mancarmi in modo così fisico un mito letterario? La nostalgia non è forse un sentimento dedicato ai corpi e ai sensi?

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MAGARI DOMANI RESTO e LETTERATITUDINE 3: A TUTTO VOLUME il 16.06.2017

MAGARI DOMANI RESTO e LETTERATITUDINE 3: A TUTTO VOLUME

Doppio incontro “consecutivo” venerdì sera, 16 giugno 2017, nell’ambito del Festival “A Tutto Volume” di Ragusa, a partire dalle 21:30, nella splendida cornice offerta da via Roma

Alle h. 21:30 si svolgerà la presentazione del romanzo “Magari domani resto” di Lorenzo Marone (Feltrinelli). Sarà presente l’autore che dialogherà sul libro con Massimo Maugeri.

A seguire, alle 22:30, la presentazione del volume “Letteratitudine 3” curato da Massimo Maugeri (LiberAria). Ne discuteranno con Massimo Maugeri: Lorenzo Marone, Paolo Di Paolo e altri amici di Letteratitudine che hanno contribuito alla realizzazione del testo Leggi tutto…

UNA STORIA QUASI SOLO D’AMORE di Paolo Di Paolo (recensione)

UNA STORIA QUASI SOLO D’AMORE di Paolo Di Paolo (Feltrinelli)

Le prime pagine del libro sono disponibili qui

di Eliana Camaioni

Ruvido, scomodo, carico di tensione, una sfida continua per il lettore. Bellissimo.
Con “Una storia quasi solo d’amore” (Feltrinelli 2016) Paolo di Paolo opera un vero e proprio cambio di passo, lasciandosi alle spalle quel periodare sereno e rassicurante che tanto ci aveva fatto amare i suoi romanzi precedenti, ma porta con sé i temi a lui più cari: la Storia, le storie individuali, i giornali e i telegiornali, le polaroid di sere in famiglia, le adolescenze inquiete, l’amore e la morte, Dio, la caducità dell’essere umano, la memoria, la giovinezza, l’impegno civile.
Cinematografico nell’impianto – una narrazione che sa di montaggio: play, rewind e avanti veloce, play di nuovo, tagli, scene – e innovativo nella forma, fino al punto di fondere le esigenze del narratore (autodiegetico che sa farsi eterodiegetico, con una focalizzazione zero eppure parallittica, interna ed esterna al contempo, attenta a raccontare senza svelare) con l’uso dello spazio bianco, della posizione fisica del testo all’interno del foglio. Perché i capitoli non hanno nome né numero, iniziano in alto a sinistra anziché, convenzionalmente, al centro a destra: e ciò fa sì che il racconto sembri – cosa che vuole e deve essere- un discendere dall’alto, il grandangolo di un drone che tutto sa e ovunque vede, ma che all’occorrenza atterra in mezzo alla scena, divenendo personaggio fra i personaggi, se non protagonista fra i protagonisti.
I protagonisti, appunto.
Chi sono i protagonisti di questa storia quasi solo d’amore? Leggi tutto…

GRAZIA VERASANI racconta SENZA RAGIONE APPARENTE

grazia verasaniGRAZIA VERASANI racconta il suo romanzo SENZA RAGIONE APPARENTE (Feltrinelli)

Le indagini di Giorgia Cantini

Menzione speciale al Premio Scerbanenco 2015 con la seguente motivazione:
«Per il felice ritorno dell’originale investigatrice bolognese, questa volta a confronto con il tormentato mondo degli adolescenti».

Le prime pagine del libro sono disponibili qui

di Grazia Verasani

Da dove nasce un romanzo? Picasso diceva che un quadro gli arrivava da lontano. Per quanto riguarda me e i romanzi con l’investigatrice Giorgia Cantini, devo dire che è l’esatto contrario, mi basta osservare le cose che ho davanti agli occhi. Insomma, la realtà nel suo senso più prosaico. In fondo, è come aprire una finestra e fiutare l’aria, lasciar entrare tutto, interpretare il tempo reale assorbendolo totalmente, e entrando in empatia con chi lo abita. Ho scritto questo romanzo a istinto, come mi piace dire. Perché ogni volta che scrivo la mano va un po’ avanti da sola e non so mai come finirà una storia, o lo so solo vagamente. Mi lascio trascinare come se scrivesse qualcun altro al posto mio, eppure sono immedesimata, inchiodata, onnipresente. Una volta lessi che un libro, nel bene o nel male, è il risultato della personalità di chi lo scrive. Aggiungo: la sensibilità. Il modo di “sentire” le cose, non solo di razionalizzarle. Scrivere deve avere sempre, secondo me, un margine di magia, di ispirazione. Una necessità creativa che non dà risposte, solo suggerimenti. Per capire meglio il mondo e la vita che viviamo. Giorgia Cantini è donna che non giudica, rappresenta quello che vede intorno a sé e lo lascia sospeso, tenta di illuminare qualche luogo oscuro, lascia qualche traccia. Di sé e delle persone che incontra.
Questo 5° romanzo della serie con lei nasce da un articolo di cronaca. L’aumento di suicidi tra gli adolescenti nei cosiddetti “anni della crisi”. Nelle storie precedenti avevo già affrontato alcuni temi sociali di forte interesse per me, come la violenza sulle donne o l’omofobia, e in questo ho scelto i ragazzi. Cioè, banalmente, il futuro. Le loro emozioni, i loro problemi, lo spazio di opportunità che si restringe, l’agonismo obbligato, il rapporto fragilità/forza, il bullismo, la scuola, la famiglia. Insomma, il mondo che noi adulti gli abbiamo preparato, un mondo sempre più ostico e confuso, dove l’apparenza è diventata un valore, e la superficialità ha sostituito ogni tentativo di approfondimento.
Un amico poeta, di cui tra l’altro cito nel romanzo alcuni versi, mi ha detto che il plot è l’unica cosa non “nera” in un’atmosfera scurissima. Credo abbia ragione. Il mio approccio al genere noir è sempre esistenziale, svolgo indagini sui sentimenti. Per questo mi rivolgo anche a lettori che non amano il giallo in senso stretto, perché nei miei libri il sangue non abbonda, e il mero conflitto tra bene e male, crimine e soluzione del crimine, non mi interessano. Preferisco muovermi tra le ombre, i chiaroscuri, raccontare inquietudini, osservare la società tramite quella che io chiamo “una riflessione a freddo sui sentimenti”. Leggi tutto…

MARCO MISSIROLI vince il PREMIO MONDELLO 2015

MARCO MISSIROLI vince il PREMIO MONDELLO 2015

marco-missiroli

Ascolta la puntata radiofonica di “Letteratitudine in Fm” con Marco Missiroli dedicata a “Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli)

È Marco Missiroli con Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli) il vincitore del SuperMondello 2015 e del Mondello Giovani, doppio riconoscimento assegnato a Palermo all’Auditorium della Società Siciliana per la Storia Patria, nell’ambito della 41esima edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello. Missiroli si è affermato sugli altri due vincitori del Premio Opera Italiana, Nicola Lagioia con La ferocia (Einaudi) e Letizia Muratori con Animali domestici (Adelphi). I tre vincitori sono stati designati la scorsa primavera dal Comitato di Selezione composto dallo scrittore e saggista Marco Belpoliti, dal critico letterario Gianni Turchetta e dalla scrittrice Chiara Valerio. Promosso dalla Fondazione Sicilia con il Salone Internazionale del Libro di Torino, d’intesa con la Fondazione Premio Mondello e insieme con la Fondazione Andrea Biondo, il Premio Letterario Internazionale Mondello è una ricchezza del patrimonio culturale italiano e internazionale. Il SuperMondello e la Giuria dei 240 lettori qualificati Missiroli è stato votato da 125 su 240 componenti la Giuria dei Lettori Qualificati. I giurati, dislocati in tutta Italia, sono stati direttamente indicati dai librai di un circuito di 24 librerie segnalate dalla redazione dell’inserto culturale Domenica de Il Sole 24 Ore. Nei mesi scorsi, ognuna di queste librerie ha inviato alla Segreteria del Premio un elenco di 10 lettori ‘forti’, in grado di formulare un giudizio letterario critico e ragionato. I 240 lettori così selezionati hanno potuto esprimere la loro preferenza votando online in un’apposita sezione del sito www.premiomondello.it.

Il Mondello Giovani e la Giuria degli studenti 
La Giuria chiamata a decretare il Premio Mondello Giovani ha scelto Missiroli con 85 preferenze su 150 giurati. La Giuria è formata da studenti siciliani120 di dodici istituti superiori di Palermo (coinvolti grazie alla collaborazione con l’Associazione Teatro Scuola, presieduta dal professor Francesco Paolo Ursi), 10 di Enna, 10 di Noto e 10 di Marsala. Un modo per accrescere ancora di più il peso dei giovani lettori, nell’attribuzione dei riconoscimenti del Mondello. Gli studenti hanno letto i tre libri in gara e votato il loro romanzo preferito, motivando la scelta con un testo critico. Sono 143 gli studenti che hanno votato.

Il libro “super-premiato” 
Così recita la motivazione del premio a Missiroli: «La storia che racconta Marco Missiroli in Atti osceni in luogo privato fotografa perfettamente la condizione sentimentale delle nuove generazioni, il vagare nel labirinto delle affezioni sperimentando la divaricazione tra sentimenti e sessualità nella cocciuta intenzione, propria dei giovani, di trovare una perfetta sintesi tra questi due stati della vita, stati insieme dell’anima e del corpo. Dopo una sarabanda di amori e incontri, Libero corre verso un happy end che ricorda gli altri romanzi di Missiroli. Libero appare come un ragazzo d’oggi, incapace di fare i conti con il dolore e con i propri fallimenti, eppure veritiero e assoluto nella sua volontà di felicità. L’autore affida ai personaggi femminili un ruolo positivo, dalla madre di Libero alle donne che lo circondano, Marie e Anna. Scritto con grande maestria, racconta il nostro presente con efficacia e precisione».

Tutti i premiati  Leggi tutto…

ERRI DE LUCA ASSOLTO AL PROCESSO NO TAV

erri de luca 1ERRI DE LUCA ASSOLTO AL PROCESSO NO TAV

Lo scrittore napoletano Erri De Luca, accusato di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni pubbliche a sostegno del sabotaggio della Tav, è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Ri-proponiamo (al seguente link) lintervista su “La parola contraria” rilasciata a Letteratitudine.

Di seguito: il video del Tg di La7 e il testo pronunciato in aula da De Luca

 

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di Erri De Luca

Erri De Luca legge il testo in aulaSarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Perciò considero quest’aula un avamposto affacciato sul presente immediato del nostro paese. Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura. Sono incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e a quel periodo della storia d’Italia. Considero quell’articolo superato dalla successiva stesura della Costituzione della Repubblica. Sono in quest’aula per sapere se quel testo è in vigore e prevalente o se il capo di accusa avrà potere di sospendere e invalidare l’articolo 21 della Costituzione. Ho impedito ai miei difensori di presentare istanza di incostituzionalità del capo di accusa. Se accolta, avrebbe fermato questo processo, trasferito gli atti nelle stanze di una Corte Costituzionale sovraccarica di lavoro, che si sarebbe pronunciata nell’arco di anni. Se accolta, l’istanza avrebbe scavalcato quest’aula e questo tempo prezioso. Ciò che è costituzionale credo che si decida e si difenda in posti pubblici come questo, come anche in un commissariato, in un’aula scolastica, in una prigione, in un ospedale, su un posto di lavoro, alle frontiere attraversate dai richiedenti asilo. Ciò che è costituzionale si misura al pianoterra della società. Leggi tutto…

RIPARARE I VIVENTI, di Maylis de Kerangal

RIPARARE I VIVENTI, di Maylis de Kerangal

di Massimo Maugeri

“Chissà se ciò che chiamiamo vivere non significhi morire e morire vivere?” Mi è venuto in mente questo pensiero di Euripide, mentre leggevo il nuovo romanzo della scrittrice francese Maylis de Kerangal intitolato “Riparare i viventi”, edito in Italia da Feltrinelli (p. 224, € 16) e ben tradotto da Maria Baiocchi e Alessia Piovanello. Il tema trattato, forte e delicato al tempo stesso, è quello dell’espianto e del trapianto di organi.
«È una storia collettiva nata nel solco di un’esperienza di lutto e di perdita», mi confida l’autrice. «L’ho scritta proprio per dare forma, attraverso il linguaggio, a questa esperienza di morte di persone a me care che nel 2012 mi ha colpito a più riprese. E però, anziché raccontare le cose per come sono accadute realmente, ho cercato di metabolizzarle e di trasformare il dolore in un canto che ha dato vita a “Riparare i viventi”».
Nelle prime pagine del romanzo (ambientato a Le Havre, città natale dell’autrice) conosciamo Simon Limbres: un diciannovenne amante dello sport e pieno di voglia di vivere. Al ritorno da una sessione di surf, accade un brutto incidente automobilistico. Simon, che si trova nella vettura insieme a altri tre amici, subisce le conseguenze più devastanti: un gravissimo trauma cranico, segnato dalla morte encefalica.
I genitori vengono subito messi al corrente dell’accaduto. E qui la storia comincia a fluire nella sua intensa, struggente, coralità. I medici preposti, accertate le condizioni di Simon, chiedono ai genitori se il ragazzo avesse mai manifestato la volontà di donare gli organi. Non ci vuole molto a immaginare la drammaticità della scena.
«Un ruolo fondamentale è svolto da Marianne, la madre del ragazzo», mi dice Maylis. «È lei che per prima viene messa a conoscenza della tragedia. Ed è lei che, nel momento in cui capisce che lo stato di Simon è irreversibile, si prende il compito di trasmettere questa dolorosa consapevolezza agli altri, compreso il marito».
Peraltro, la situazione di coppia di questi due genitori è tutt’altro che serena. Quando accade l’incidente, Marianne e il marito (un tipo solitario e difficile) sono separati. Più in là, in un certo senso, l’esperienza che vivranno determinerà anche una sorta di “riparazione” della relazione. Nel momento, però, in cui viene domandato loro se il figlio avesse mai manifestato in passato il desiderio di donare i propri organi, Marianne mostra una maggiore apertura… mentre la reazione del marito va in direzione opposta.
«Sebbene avvolta da un dolore indicibile, Marianne si sforza di capire, di cercare un senso. Il padre di Simon, invece, non riesce ad accettare la tragedia. Poi, a mano a mano che la storia procede, decideranno insieme di relazionarsi al personale medico e paramedico in rappresentanza del figlio. Acconsentiranno all’espianto degli organi come se fosse una decisione dello stesso Simon… non la loro. Diranno: “noi stiamo parlando a nome suo”. E questo è un momento di forte unione della coppia, di ricomposizione. Quest’uomo e questa donna che, per varie ragioni, non riuscivano più a stare insieme, si ritrovano uniti da questa tragedia e da tutto ciò che essa comporta».
E però, come si diceva all’inizio, Leggi tutto…

LA PAROLA CONTRARIA, di Erri De Luca (articolo e intervista)

LA PAROLA CONTRARIA, di Erri De Luca (Feltrinelli)

di Eliana Camaioni

Sul banco degli imputati mi piazzano da solo, ma solo lì potranno. Nell’aula e fuori, isolata è l’accusa”. Erri de Luca chiude così il suo pamphlet “La parola contraria” (ed. Feltrinelli), cinquanta pagine di argomenti difensivi in risposta alla denuncia per istigazione a delinquere presentata nei suoi confronti dalla ditta LTF (Lyon Turin Ferroviaire) operante in Val di Susa. La denuncia parte da un’intervista, rilasciata all’Huffington post, nella quale Erri De Luca sostiene che “la TAV va sabotata”. Il termine sabotare risuona minaccioso alla ditta LTF, e diventa il corpo del reato, attorno al quale sono state messe le virgolette a mo’ di manette; termine che l’accusa interpreta in maniera restrittiva, vedendoci dentro l’istigazione rivolta dallo scrittore alla comunità a compiere atti criminosi contro i cantieri TAV.
Se avessi inteso il verbo sabotare in senso di danneggiamento materiale, dopo averlo detto sarei andato a farlo. In aula non vado a discolparmi ma a mettermi di traverso alla censura che vuole la parola contraria su un binario morto” afferma Erri de Luca a sua discolpa. Lo fa, prima ancora che in aula, con il suo pamphlet presentato in tour per tutta l’Italia; e a quel libretto i cittadini rispondono, da Nord a Sud, con una presenza calorosa e numericamente significativa, con letture spontanee, flashmob e gruppi social, al grido di #iostoconerri. Una vera e propria mobilitazione popolare, che sostiene la causa de “La parola contraria”.
erri de luca 1Incontro Erri De Luca al Feltrinelli point di Messina (una delle tappe del tour) straripante come di rado avviene in questa sonnecchiante provincia siciliana.
Per quasi un’ora, Erri tiene viva l’attenzione di una platea attenta ed emozionata.
Per quasi un’ora, Erri difende la parola contraria facendo un excursus sul concetto di parola, di come essa (in forma orale, prima ancora che scritta) sia la vera protagonista della sua formazione di scrittore, mescolando biografia e produzione letteraria.
Erri dice di dovere innanzitutto alle proprie origini napoletane il dono dell’ “utensile della parola”, quello strumento dialettale e orale col quale da sempre Napoli parla a se stessa e si prende per il bavero, e della quale diviene emblema.
Racconta di essere nato a metà del secolo scorso, secolo delle grandi migrazioni, entrate a far parte della narrativa napoletana nelle storie tramandate oralmente per generazioni; storie di migranti che Erri bambino sentiva raccontare nella casa paterna, mischiate a storie di fantasmi e di zii “assistiti” che ne percepivano la presenza nelle case: “le parole di quelle storie si ficcavano dentro le mie orecchie ed avevano la forza e la capacità di incontrare tutto il resto dei sensi. Non era semplicemente ricevere un racconto: era vivere un’esperienza completa, fisica, di quello che era successo. Per questo posso dire di aver avuto un’educazione sentimentale napoletana, perché si sono formati dei sentimenti attraverso quelle storie che stavo ascoltando”. Sentimenti di paura, di compassione, di collera, ma soprattutto “di vergogna: un sentimento che, a differenza degli altri, è inestirpabile, che ti si attacca addosso finché non reagisci, non cerchi di contrastare con una tua azione quella vergogna che stai sentendo. Ecco che il bisogno di dare una risposta diventa un bisogno politico”. Leggi tutto…

JOHN CHEEVER: Le lettere (un estratto della postfazione)

Pubblichiamo un estratto della postfazione del volume “LE LETTERE” di JOHN CHEEVER (Feltrinelli). La postfazione è firmata da Tommaso Pincio (che è anche il traduttore dell’opera). Per accedere allo “speciale” sul libro, cliccare qui…
Il volume è curato da Benjamin Cheever (figlio dello scrittore)

Il libro
“Conservare una lettera è come cercare di preservare un bacio” diceva John Cheever per esortare parenti e amici a gettare quelle che lui scriveva. E proprio perché convinto che i destinatari gli avrebbero dato ascolto, il Cˇechov dell’America suburbana ha confidato per lettera pensieri e timori, eventi importanti e cose di tutti i giorni, e lo ha fatto con un candore, una freschezza, un senso dell’umorismo, una verità che non si riscontrano neppure nei diari. Recuperata e riunita dal figlio dello scrittore, la corrispondenza di Cheever può essere considerata a tutti gli effetti un’autobiografia involontaria, e per questo più sincera e incantevole di una normale autobiografia”.

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La postfazione di “LE LETTERE di JOHN CHEEVER (Feltrinelli)

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L’AMICO RITROVATO di Fred Uhlman (una recensione)

L’AMICO RITROVATO di Fred Uhlman (Feltrinelli – traduz. Maria Giulia Castagnone)

Ritrovarsi eternamente
 
di Katya Maugeri

“Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti – giorni ad anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.”

Germania anni Trenta. L’ideologia nazista s’insinua e soffoca i rapporti umani, prende piede all’interno della società. Un’amicizia messa a dura prova da un clima di terrore. “L’amico ritrovato” di Uhlman è un concentrato di emozioni, di storia, di scelte e di coraggio. È la storia di Hans Schwarz, ragazzo che frequenta il Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda. Riservato, taciturno, ama trascorrere il proprio tempo tra le pagine dei libri, ma nella sua classe arriva un nuovo compagno: Konradin conte di Hohenfels. Diventano amici. Inseparabili.
La famiglia di Konradin è tra le più importanti e influenti, contrariamente agli Schwarz. Il padre di Hans è medico, tedesco ma di origini ebree. Nonostante ciò i due ragazzi sono uniti da interessi comuni condivisi nelle intere giornate trascorse insieme. Con il degenerare della situazione politica in Germania le cose si complicano. Le idee nazionalsocialiste disgregano la vita degli ebrei, anche di quelli tedeschi: a scuola e nella vita pubblica i segnali di questo cambiamento cominciano a palesarsi. Quando vengono promulgate le leggi razziali, i genitori di Hans decidono di mandare il ragazzo da uno zio in America. In seguito decidono di togliersi la vita.
Konradin e Hans si allontanano definitivamente a causa di scelte diverse, prospettive totalmente in contrasto dalle quali guardare. Trascorrono trent’anni. Hans è un cittadino americano, ha studiato legge all’Harvard University e realizzato la sua posizione. Non gli manca nulla, ma porta quel vuoto dentro di sé, avverte ancora il peso del tradimento di Konradin, fatto in nome di ideali inaccettabili, atroci soprattutto per lui, appartenente a un popolo sterminato, costretto alla discriminazione e alla derisione.
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GIUDA, di Amos Oz

GIUDA, di Amos Oz (Feltrinelli)

di Massimo Maugeri

«Questo romanzo in fondo parla delle grandi e semplici cose della vita», mi spiega l’autore. «Parla dell’amore, della perdita, della solitudine, della morte, del desiderio e della desolazione». L’autore in questione si chiama Amos Oz ed è uno dei massimi scrittori viventi. Uno di quelli, per dirla tutta, che ben figurerebbero tra i vincitori del Premio Nobel per la Letteratura. Il romanzo si intitola “Giuda” ed è appena stato pubblicato in Italia da Feltrinelli (traduzione di Elena Loewenthal, pagg. 336, € 18). Una storia forte, una scrittura sapiente, temi scottanti: questi, alcuni degli ingredienti che compongono il libro che, probabilmente, a dodici anni dalla pubblicazione di “Una storia di amore e di tenebra” (un milione di copie vendute), sarà considerato come il capolavoro del grande scrittore israeliano.
Siamo in inverno, a Gerusalemme, nel periodo a cavallo tra il 1959 e il 1960. «Ho scelto di ambientare il romanzo in questo arco temporale», mi spiega Oz, «perché lo Stato d’Israele è ancora giovane e non ancora corrotto dalla Storia e dalla violenza. E anche perché Gerusalemme, in quel momento, è una città sotto assedio: claustrofobica, aggredita su tre fronti».
È in questo contesto che, iniziando la lettura, incontriamo il giovane Shemuel Asch: uno studente universitario che sta attraversando una fase molto difficile della propria esistenza. La sua ragazza, Yardena, ha deciso di lasciarlo per convolare a nozze con un ex e la sua famiglia deve fare i conti con un improvviso e devastante dissesto economico. Per queste ragioni decide di abbandonare la città, gli studi e la sua attività di ricerca intitolata “Gesù visto dagli ebrei”. Poi, però, gli capita di leggere l’annuncio di un’offerta lavorativa piuttosto singolare indirizzata a uno studente di materie umanistiche che, in cambio di un modesto stipendio e di un alloggio gratuito, dovrà tenere compagnia nelle ore pomeridiane a un anziano disabile molto colto. Shemuel decide di accettare l’offerta. Si reca nella casa indicata nell’annuncio e si imbatte nel vecchio in questione: Gershom Wald; ma anche in Atalia: un’affascinante quarantacinquenne.
Da questo incontro, nasce la storia. Una storia basata sul confronto delle idee, sul contraddittorio, sull’incrocio di più punti di vista – spesso divergenti – che l’autore è bravissimo a esporre con pari credibilità. Su tutto si erge il concetto di “tradimento”. E qui veniamo a Giuda. Leggi tutto…

IL TEMPO DI BLANCA, di Marcela Serrano (recensione)

IL TEMPO DI BLANCA, di Marcela Serrano (Feltrinelli – traduzione di Simona Geroldi)

Il tempo di Blanca. Tra parole sospese e un’altalena di ricordi

di Katya Maugeri

“Mia nonna mi insegnò a leggere. Mia nonna mi mostrò i libri e mi trasmise il suo amore per loro. Non ebbi scelta, fu la sua eredità. Mia nonna mi disse che con i libri non mi sarei mai sentita sola. Mi insegnò ad avere cura dei miei occhi fino a farmi sentire padrona del luogo più prezioso, più limpido. Mi spiegò che se mai mi fosse venuto meno l’udito, non sarebbe stata una grave perdita, tutto quello che valeva la pena ascoltare era già stato scritto e l’avrei potuto riscattare con gli occhi. Mi disse che se mi fosse mancata la voce, non sarebbe stata la fine del mondo. Avrei registrato i suoni dall’esterno senza restituirli.”

Siamo un po’ tutte protagoniste delle storie raccontate da Marcela Serrano, per la sua capacità introspettiva di descrivere l’animo femminile.

La protagonista di questa storia è una quarantenne, una madre, una moglie, parte dell’alta borghesia della Santiago del Cile uscita dalla dittatura. È una donna di classe, con un marito – Jean Luis – che non la appaga come lei vorrebbe. È la storia di una donna che diventerà uno specchio nel quale riconoscere la propria immagine, un storia raccontata in maniera superlativa dalla scrittrice cilena, ne “Il tempo di Blanca”.
Blanca un giorno si sente male, in ospedale le viene diagnosticata la sua malattia, diventa una donna afasica. Un infarto cerebrale, un grumo di sangue arrivato al cervello danneggia la facoltà di espressione. Non è muta, non è sorda, è incapace di esprimere le proprie emozioni, ha perso la capacità di comunicare con le parole, ha perso tutto. L’incapacità di vivere come prima, riuscendo a percepire tutto come se nulla fosse cambiato, ma con l’impossibilità di esprimerlo. Basterebbe non capire, non sentire i discorsi di coloro che le girano intorno guardandola con pietà e tristezza, ignorandola come fosse una “cosa”, un complemento d’arredo all’interno di una grande casa.
Blanca comincia a vivere una vita inanimata. Inizia così un percorso a ritroso caratterizzato da rimpianti, tristezze, risentimenti, riflessioni interiori “qual è stato il momento preciso in cui ho attraversato la linea invisibile che separa la giovinezza dalla maturità”, crisi di coppia, incomprensioni. Leggi tutto…

RETE PADRONA, di Federico Rampini (la recensione)

RETE PADRONA, di Federico Rampini (Feltrinelli, 2014)

di Massimo Maugeri

L’abbiamo scritto altre volte. Ogni rivoluzione ha i suoi pro e i suoi contro: anche quella digitale. Federico Rampini lo sa benissimo, avendo grande consapevolezza di tutto ciò che riguarda gli aspetti meno nobili dell’evoluzione tecnologica. Ne parla abilmente nel suo nuovo libro: “Rete padrona. Amazon, Apple, Google & co. Il volto oscuro della rivoluzione digitale” (Feltrinelli, p. 278, € 18): «tutti promettono, all’inizio, di inventare un capitalismo nuovo. Disdegnano il profitto. Finché scopri che stanno creando una società diseguale quanto il vecchio capitalismo newyorchese. Perseguono gli stessi disegni egemonici, monopolistici».
Non è un saggio incentrato sul tecno-scetticismo, questo di Rampini (il quale peraltro tiene a precisare che, anche a suo giudizio, gli aspetti positivi della rivoluzione digitale superano comunque quelli negativi). Al tempo stesso, però, occorre puntare il dito su alcune distorsioni che sono profonde, in alcuni casi perfino inquietanti.
Bill Gates fu il primo. Spodestò l’Ibm e impose il marchio monopolista di Microsoft, che ancora oggi imperversa sugli schermi dei nostri pc. E questa è già storia. Poi fu la volta del visionario e istrionico Steve Jobs che, con la Apple, inserì nel mercato nuovi dispositivi che avrebbero cambiato le nostre vite: iPod, iPad, iPhone. Ma il compianto Steve è anche stato un mago dell’elusione fiscale e un campione di cinismo: il 2 maggio 2014 il New York Times ha scritto che se Jobs oggi fosse in vita rischierebbe di finire in galera. Google, che gestisce il più grande e noto motore di ricerca del mondo, è anche la più gigantesca macchina pubblicitaria del pianeta a dispetto dell’originario rifiuto della pubblicità, promesso come segno distintivo del marchio. Oggi la logica del marketing a scopo di profitto si insinua nei risultati delle nostre ricerche e li distorce a nostra insaputa. Di più. Leggi tutto…

GIOVANNI COCCO ci racconta IL BACIO DELL’ASSUNTA

GIOVANNI COCCO ci racconta il suo romanzo IL BACIO DELL’ASSUNTA (Feltrinelli). Le prime pagine del libro sono disponibili cliccando qui…

di Giovanni Cocco

Il bacio dell’Assunta è un romanzo ambientato in Tremezzina, sulla sponda occidentale del lago di Como, nel territorio compreso tra Ossuccio e Griante.
Questo piccolo lembo di terra che sorge proprio di fronte a Bellagio è diventata, a partire dalla fine del Settecento, meta di turismo aristocratico e luogo di soggiorno per celebrità provenienti da tutta Europa. I nomi delle dimore sono famosi nel mondo: Villa Carlotta, Villa Balbianello, Villa Balbiano, Villa Sola Cabiati, Villa La Collina. Senza dimenticare Villa D’Este a Cernobbio.
Nel tempo vi hanno soggiornato personaggi come Stendhal, Liszt, Churchill, Hitchcock, l’ex cancelliere tedesco Adenauer. Più recentemente – e in posizione leggermente defilata, a Laglio –, George Clooney.

Il giorno in cui mi sono cimentato per la prima volta con quel testo che, a distanza di mesi, avrebbe preso le sembianze de Il bacio dell’Assunta, avevo due idee chiare nella testa.
La prima era costituita dal desiderio di volermi cimentare con il genere della commedia, per proseguire quell’ideale cammino che, nel corso degli ultimi due anni, mi aveva visto affrontare generi tra loro agli antipodi come il postmodern novel di derivazione anglosassone (La Caduta) e il romanzo di genere (Ombre sul lago).
Ben conscio dei rischi che una tale scommessa poteva comportare (nessuno dei lettori dei miei precedenti lavori troverà in questo romanzo affinità con le cose scritte in precedenza), rimaneva da sciogliere una riserva, specie agli occhi del mio editore: cosa intendevo con il termine commedia?
Un romanzo popolare nel senso più nobile del termine. Qualcosa che fosse in grado di far sorridere senza cedere alle lusinghe del trivio o della risata a crepapelle. Una via di mezzo tra l’umorismo di certi romanzi scritti cinquant’anni fa e la migliore tradizione della commedia brillante. Leggerezza, in una parola. Che sta all’opposto di sciatteria. Come Giovanni Mosca (che ha fatto sorridere gli italiani anche nei momenti più cupi della Storia), per primo, ci ha insegnato.
E quale fosse la misura intermedia tra riso e sorriso, quella sintesi di grazia e delicatezza, la linea maestra che intendevo seguire, stavano a indicarlo alcuni romanzi e film che avevo amato.
Lo Steinbeck di Pian della Tortilla, innanzitutto. I film di Dino Risi, Pietro Germi, Mario Monicelli e Alberto Lattuada. Una linea narrativa tutta italiana che da Giovanni Guareschi arrivava, attraverso Piero Chiara, fino agli esiti più felici della commedia in lingua italiana, con i romanzi di autori come Stefano Benni, Andrea Vitali e Marco Malvaldi.
La seconda idea, invece, andava a integrare lo spunto iniziale. Quale genere di vicenda avrei voluto o dovuto raccontare? Leggi tutto…

IL BACIO DELL’ASSUNTA, di Giovanni Cocco (le prime pagine)

Pubblichiamo le prime pagine del romanzo IL BACIO DELL’ASSUNTA, di Giovanni Cocco (Feltrinelli). Nei prossimi giorni Giovanni Cocco ci racconterà il suo libro

La scheda del romanzo
Primi anni ottanta. Sulla sponda occidentale del Lago di Como, nel triangolo soleggiato compreso fra Menaggio, Bellagio e l’Isola Comacina, dentro il quadro fastoso del turismo internazionale e dei grandi personaggi che vi hannosoggiornato (Liszt, Stendhal, Churchill, Hitchcock e l’ex cancelliere tedesco Konrad Adenauer), vanno in scena le piccole vicende della Tremezzina. In quella provincia italiana dove il tempo sembra essersi fermato el’opulenza degli alberghi di Cadenabbia e di Villa Balbianello sembra lontanissima, irrompe sulla scena il piccolo borgo di Mezzegra.
Qui sono in gioco le dispute fra parroco e sindaco, le grazie non ancora onorate di Angela – l’organista –, la moto rombante dell’anarchico Bernasconi che quelle grazie vorrebbe onorare, le feste di paese, i traffici illeciti con la vicinaSvizzera, e poi corriere, biciclette, l’epopea del volo in idrovolante, milanesi e “teroni”, battelli della Navigazione Lago di Como e una galleria di personaggi irresistibili.
È proprio questo mondo che viene scosso dalla sparizione della statua della Madonna del Carmine. Chi ha commesso questo atto sacrilego? A che scopo? Che fine ha fatto la statua? Il bravo don Luigi, erede di tutti i curati di campagna che hanno lasciato traccia nella letteratura e nel cinema, non perde le staffe, cerca di capire, indaga, interroga e non dimentica che “il diavolo è nel dettaglio”. Una commedia degli errori che, in forza della macchina dell’indizio, lascia trapelare piccoli segreti, calde passioni, speranze e appetiti inconfessabili.
Cocco sonda ritmi e linguaggi da commedia, creando un nuovo luogo geografico-letterario, compreso tra il mondo in dialetto di Davide Van de Sfroos e la memoria di grandi scrittori lacustri come Piero Chiara. Ritmo impeccabile,personaggi incisi con gusto e maestria, un senso inedito della comunità e della narrazione, e un che di amaro, che arriva da più lontano.

* * *

Le prime pagine del romanzo IL BACIO DELL’ASSUNTA, di Giovanni Cocco (Feltrinelli)

Prologo

Sulla sponda occidentale del Lago di Como, nel territorio
compreso tra Cernobbio e Domaso, esiste una regione
chiamata Tremezzina, che include, risalendo la strada Regina
verso nord, gli attuali comuni di Colonno, Sala Comacina,
Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante.
Identificata in questo romanzo come luogo dell’anima e
non come circoscrizione territoriale, la striscia costiera del
Lago di Como è diventata, a partire dalla fine del Settecento,
meta di turismo aristocratico e luogo di soggiorno per celebrità
provenienti da tutta Europa. I nomi delle dimore sono
famosi nel mondo: Villa Carlotta, Villa Balbianello, Villa Balbiano,
Villa Sola Cabiati, Villa La Collina. Senza dimenticare
Villa d’Este a Cernobbio.
Nel tempo vi hanno soggiornato personaggi come Stendhal,
Liszt, Churchill, Hitchcock, l’ex cancelliere tedesco
Adenauer. Più recentemente – e in posizione leggermente
defilata, a Laglio –, George Clooney.
Dal 1928 i comuni di Lenno, Mezzegra e Tremezzo hanno
dato vita a quello che per vent’anni è stato il comune di
Tremezzina, sciolto nel 1947.
Nel dicembre del 2013 un referendum ha ribadito la volontà
della popolazione locale di procedere alla fusione dei
comuni (ai tre iniziali si è aggiunto quello di Ossuccio), per
dare vita a una nuova entità territoriale.
Di fronte alla Tremezzina, al termine di quella penisola
che culmina nel Monte San Primo e si tuffa nel lago all’altezza
della Punta Spartivento, c’è Bellagio.
La storia raccontata in questo romanzo è ambientata a
Mezzegra, l’unico borgo della Tremezzina che, non avendo
sviluppato un significativo approdo a lago, è cresciuto soprattutto
tra la montagna e la collina. Un mondo in cui l’orologio
della Storia sembra essersi fermato.

* * *

Autunno

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CHIARA GAMBERALE ci racconta PER DIECI MINUTI

CHIARA GAMBERALE ci racconta PER DIECI MINUTI (Feltrinelli).
Qui, le prime pagine del romanzo (vincitore del Premio Selezione Bancarella)

di Chiara Gamberale

Capita.
Che all’improvviso si spenga la luce. Poi si riaccende, ma tutto quello con cui eravamo abituati a identificare la nostra vita è sparito.
Capita che, per dirne una, lo spazzolino accanto al nostro, in bagno, ecco: non ci sia più.
O che magari arriviamo al lavoro, facciamo per sederci alla nostra scrivania, e invece no. Non è più nostra, quella scrivania: tante grazie, la sua esperienza finisce qui, arrivederci. Ci verrà detto, poi.
O che traslochiamo da un posto che era davvero casa e ci ritroviamo in un posto dove niente riesce a esserci familiare. O che i figli crescono: capita. Che se ne vadano e che i genitori pensino: e adesso? O che i genitori muoiano.
Capita che ci si lasci, capita che si parta, che si rimanga, che qualcosa si spezzi e non si ricomponga. Capita che si cambia, ecco.
Lì per lì sembra mortale.
Eppure non c’è niente di più vitale.
A me è capitato.
Diciamo che sono stata costretta a farlo: ben tre delle esperienze che ho snocciolato come esempi all’inizio di questo flusso di (in)coscienza, mi sono cadute addosso, insieme, senza nemmeno il buon gusto di mettersi in fila.
Per almeno un anno e mezzo non ho capito più niente di quanto mi succedesse dentro e attorno.
Niente.
Fatto sta che, giorno dopo giorno, a un certo punto arriva quello in cui ti svegli e scopri di essere sopravvissuta. Non è una bella scoperta, lì per lì: perché se il tuo cuore, lentamente, riprende a pulsare, se la tua testa riprende a girare, non hai comunque più una vita a cui metterli a disposizione.
Così dal dolore scivoli nello smarrimento.
Io stavo per affondarci, quando una donna straordinaria, il 3 dicembre scorso, mi ha buttato lì:- Sai cosa consiglia Rudolf Steiner, in momenti come questo? Di giocare.
–         Giocare?
–         Sì. Perché non provi a fare ogni giorno, per un mese, per dieci minuti, una cosa che non hai mai fatto prima?
–         Tipo? Leggi tutto…

PER DIECI MINUTI, di Chiara Gamberale (le prime pagine)

Per dieci minutiPubblichiamo le prime pagine del romanzo PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale (Feltrinelli), vincitore del Premio Selezione Bancarella 2014. Domani, Chiara Gamberale ci “racconterà” il suo libro.

Il libro
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l’hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Con la profonda originalità che la contraddistingue, Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.

 

* * *

Le prime pagine di PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale (Feltrinelli)

Abitavo nella stessa casa di campagna, alle porte di Roma,
da sempre, prima con i miei genitori, poi con una serie di
coinquilini, poi con l’uomo che sarebbe diventato mio marito.
Ero sposata da dieci anni, da otto tenevo una rubrica per
un settimanale, “Pranzi della domenica”, che mi portava
per una settimana, da domenica a domenica, a pranzare con
una famiglia normalissima o assurda, comunque uguale solo
a se stessa, e a raccontarla.
In meno di un anno, dall’ottobre del 2011 al settembre
del 2012, mio marito aveva insistito per traslocare in città,
poi era partito per fare un master a Dublino e il giorno prima
di tornare mi aveva telefonato per annunciarmi che no,
non sarebbe tornato, ma sì, stava bene, e se per un po’ non
l’avessi più sentito non dovevo preoccuparmi: anzi, il punto
era proprio che forse aveva scoperto di stare meglio senza di
me. Insomma, aveva bisogno di mettersi in aspettativa dal
suo lavoro e dal nostro matrimonio, e pensare. Da solo. In
Irlanda. Leggi tutto…

Intervista a SIMONETTA AGNELLO HORNBY (su Via XX Settembre)

Ieri abbiamo pubblicato le prime pagine di “VIA XX SETTEMBRE”, il nuovo libro di Simonetta Agnello Hornby. Oggi incontriamo l’autrice.

di Massimo Maugeri

Sappiamo che Via XX Settembre si trova poco lontano dal teatro Politeama, nel cuore di Palermo. E sappiamo che è proprio in questa via che, nel 1958, lasciata Agrigento, la giovane Simonetta Agnello Hornby (all’epoca tredicenne), viene a vivere con tutta la famiglia.
La storia di questi suoi anni, a partire da quel 1958, fino al momento in cui Simonetta decide di trasferirsi in Inghilterra, è raccontata tra le pagine di questo volume che ha per titolo lo stesso nome della via che abbiamo citato.
Ne parliamo con l’autrice.

– Cara Simonetta, raccontaci qualcosa sulla genesi del libro. Come nasce “Via XX Settembre”? Da quale idea, necessità o fonte di ispirazione?
Direi che nasce dal desiderio di onorare la memoria di mia madre e di mia zia Teresa, e di raccontare ai miei nipotini come era diversa la vita di un ragazza nella Palermo degli anni ’60. E dall’amore per Palermo.

– Che tipo di esperienza hai vissuto, anche dal punto di vista emotivo, nell’intraprendere questo viaggio della memoria?
Il ricordare è sempre dolce e triste allo stesso tempo. Più dolce che triste. E mi ha avvicinato ancora di più a mia sorella Chiara, e ai miei cugini Silvano e Maria. Loro tre hanno letto il manoscritto, togliendo e aggiungendo altre storie, e censurandone altre. Ho voluto che fossero loro a decidere se quanto scritto da me era esatto o appropriato, e ad aggiungere altro. Abbiamo riso tanto, e ci siamo commossi ricordando i nostri genitori. È stato pesante scrivere su mio padre, che spuntò sulla stampa italiana per una orribile storia di donne in cui lui era rimasto coinvolto.

– Che tipo di città è la Palermo del 1958 che si presenta agli occhi della giovanissima Simonetta? Leggi tutto…

VIA XX SETTEMBRE, di Simonetta Agnello Hornby (le prime pagine del libro)

In esclusiva per Letteratitudine, pubblichiamo le prime pagine di VIA XX SETTEMBRE, di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli editore)

di Simonetta Agnello Hornby

Mimì è una ragazza d’oro

Credevo che sarebbe stato difficile mettere mano a questo libro dopo la morte di mia madre. Completare i ricordi della mia infanzia e introdurre quelli dell’adolescenza era un lavoro strettamente legato a lei.
Mamma aveva perduto la memoria e questo mi era stato chiarissimo nell’inverno del 2012, quando aveva trascorso due mesi in casa mia, a Londra. Aveva ripreso a colorare e lavoravamo sedute a metà del tavolo da pranzo – le mie orchidee a un’estremità, l’altra estremità libera per apparecchiare –, ciascuna intenta al proprio compito. Mamma creava una sinfonia di colori sui disegni geometrici islamici, io scrivevo. Ogni tanto la guardavo: avrei voluto chiederle una conferma, una spiegazione. Lei mi sorrideva, come se fosse d’accordo e mi spronasse ad andare avanti. “Simonetta, aspetta che le cose si mettano a posto,” mi avrebbe detto in
altri tempi. E così è stato. Sei mesi dopo, il ricordo di mamma e quello di sua sorella, zia Teresa, morta da tempo e sempre presente nei miei pensieri, mi incoraggiavano a scrivere. Quando le cercavo era come se fossero vicine a me; piccoline, ambedue svanite ma sempre composte, collana di perle e ticchettio di tacchi mentre vagavano per casa. Rivedevo mamma nel mio soggiorno, davanti al quadro di Monte Pellegrino; in corridoio, davanti al busto di bronzo Liberty appartenuto a suo padre, nonno Gaspare; e più spesso nel bagno, la testa piegata di lato davanti alla cornice rettangolare con alcune fotografie di famiglia. La prima è di zia Teresa giovanissima, gli occhi brillanti e il sorriso dolce, splendida in una cuffietta argentata anni trenta. “È mia sorella Teresa,” mi diceva ogni volta mamma indicandola, senza ricordarsi chi fossi io. Non riconosceva la fotografia di papà, né quella del matrimonio di zio Piero e zia Tina. E nemmeno la sua con me piccola. Guardava attenta la foto di nonna Maria con lei minuscola in braccio.
“È mia madre,” diceva. “Si chiama Maria, come la figlia di Giovanni. Maria…” Poi rimaneva assorta, la mano sulla bocca, come se frugasse nella mente vuota. “Mimì,” diceva a un tratto chiamandola con il suo vezzeggiativo, “è buona come mamma.”
Dietro di lei, zia Teresa mi sembrava che sorridesse, a conferma. “Mimì è una ragazza d’oro.” Da lì in poi mi è stato facile continuare a scrivere. Le sorelle Giudice hanno passato il testimone a Maria.
La bontà, la discrezione, la prudenza, la tolleranza, la generosità, la dignità e la saggezza della nonna di cui porta il nome sono arrivate fino a lei attraverso quelle due zie che la amavano come una figlia: ecco perché questo libro non poteva non essere dedicato a lei, a Maria.

* * *

1.
Il trasloco a Mosè

Il trasloco a Mosè del giugno 1958 aveva un sapore diverso dagli altri. La gioia di rivedere i cugini palermitani – Silvano, figlio di zia Teresa, la sorella maggiore di mamma, e zio Peppino Comitini, che a Palermo era sempre vissuto; Maria, Gaspare e Gabriella, figli di zio Giovanni Giudice, il fratello maggiore di mamma, e zia Mariola, che a Palermo abitavano da nove anni – era offuscata da un velo di malinconia: il nostro appartamento, la sola casa di cui avessi memoria, era stato affittato al Banco di Sicilia, che anni prima aveva preso in affitto quello di zio Giovanni al piano di sotto. A fine agosto anche noi ci saremmo trasferiti a Palermo, dove avrei frequentato il liceo statale Garibaldi.
I preparativi procedevano come al solito. Nella nostra stanza da letto Giuliana, la bambinaia ungherese, riordinava le matite colorate con Chiara; Paolo, l’autista, sovraintendeva mentre Filippo il portiere e suo cognato Deco, chiamato ad aiutare, portavano a spalla gli scatoloni con le provviste per il riposto e quelli con i detersivi, insieme a valigie con borchie potenti e ceste piene di tovaglie e lenzuola da riportare a Mosè. Leggi tutto…

DI MAMMA CE N’È PIÙ D’UNA (le prime pagine del libro)

In esclusiva per Letteratitudine pubblichiamo le prime pagine del volume DI MAMMA CE N’È PIÙ D’UNA (Feltrinelli) di Loredana Lipperini

[Ulteriori informazioni sul libro, disponibili su Lipperatura]

Il libro
Il Palazzo d’Inverno di Pechino era luogo di meraviglie e splendore. L’imperatore della Cina, che deteneva il potere più alto, era prigioniero del suo palazzo, proprio in virtù di quel potere. Anche la maternità è un Palazzo d’Inverno: dove è splendido aggirarsi ma da dove non si può uscire. Per secoli è stato l’unico potere concesso alle donne, e oggi torna a essere prospettato come il più importante: l’irrinunciabile, anzi. Lo ribadiscono televisione, giornali, libri, pubblicità, blog. Alle donne, in nome del nuovo culto della Natura, si chiede di allattare per anni e di dedicare ogni istante del proprio tempo ai figli: si dice loro che tornando a chiudersi in casa, facendo il sapone da sole e lasciando libero il proprio posto di lavoro salveranno il paese, e forse il mondo, da una crisi economica devastante. Oppure, se proprio vogliono lavorare, devono diventare “mamme acrobate” in grado non solo di conciliare lavoro e famiglia, ma di farlo con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta, magari per raccontarsi su blog che sono il territorio di caccia preferito per tutte le aziende che producono passeggini e detersivi. Nell’Italia dove il mito del materno è potentissimo per le madri si fa assai poco sul piano delle leggi, dei servizi, del welfare, dell’occupazione, dell’immaginario. Ma invece di unirsi, le donne si spaccano: le fautrici dei pannolini lavabili contro le “madri al mojito”, madri totalizzanti contro le madri dai mille impegni, femminismi contro femminismi.

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Le prime pagine del volume DI MAMMA CE N’È PIÙ D’UNA (Feltrinelli) di Loredana Lipperini

0.1. Di muffin e di polli

Dove eravamo rimaste, e rimasti, tutti quanti? Me lo
chiedo il primo giorno del 2012, davanti a un cesto
foderato di tovaglioli rossi e traboccante di muffin. Due
gusti, vaniglia e cioccolato. I muffin sono al centro del
tavolo, illuminati dalle candele. Guardo i volti delle altre
donne chini sul cesto, con gli occhi brillanti di ammirazione
e invidia per chi ha preparato il dono. “Ancor che
falso, il dono / è reale e lo accetto,” scriveva Pessoa. Non
ha senso interrogarsi, mi dico ancora: sono solo dolcetti.
È stata una mamma a cucinare i muffin. Una mamma:
è così che si presenta e questo soltanto saprò di lei.
Sto bevendo un bicchiere di vino a casa di amici, nelle
Marche, per festeggiare un anno che si annuncia – e sarà
– difficilissimo. Gli amici hanno invitato i compagni
di scuola del figlio e i loro genitori, per non farlo sentire
solo, come spesso avviene ai figli unici. Dunque, le donne
che siedono con me al tavolo, davanti al cesto, alle candele
e alle briciole del panettone, sono presenti in quanto
madri di bambini che condividono la stessa sezione di
una scuola elementare romana. Questo è lo status che le
caratterizza in quel momento e che non si dissolverà nel
corso dell’intera serata. Né della cuoca, né delle altre, conoscerò
nulla: non il loro lavoro, non i loro gusti, i loro
sogni, i loro desideri. Non ne conoscerò neanche il no-
me: da frammenti di conversazione, saprò solo che sono
la mamma di Gianluca, la mamma di Paola, la mamma
di Francesco. Mentre Gianluca, Paola e Francesco si rincorrono,
litigano e giocano per le scale della grande casa
di campagna, le mamme esibiscono alla tavolata i propri
segni di riconoscimento e le proprie medaglie: una teglia
di lasagne, un torrone fatto in casa, il vassoio dei muffin.
È tutto normale, cosa c’è che non va? Leggi tutto…

RACCONTI PER SIGNORA, di Piersandro Pallavicini

In esclusiva per Letteratitudine, pubblichiamo “La corniche #1” dell’ebook RACCONTI PER SIGNORA, di Piersandro Pallavicini (Feltrinelli Zoom)

“…un sabato pomeriggio, sul Lago Maggiore, affacciato al parapetto del lungolago, mentre rimiravo la riva opposta con un gelato in mano, ero stato folgorato dall’idea che Romanzo per Signora non dovesse finire lì. Che il suo carico di storie, di ricordi diventati racconto, di omaggi espliciti o velati meritasse altre parole.”
[P.P.]

Da quella folgorazione dell’autore nascevano i tre racconti satellite usciti in rete nel febbraio 2012 insieme a Romanzo per Signora, e dedicati agli scrittori che abitano il romanzo: Frederic Prokosch, Pier Vittorio Tondelli, Piero Chiara. Tre omaggi affettuosi, e tre racconti di difficile reperibilità, riuniti qui per la prima volta in un corpo unico e collegati da una nuova, lunga, inedita corniche fatta di aneddoti, retroscena e tenere confessioni.

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La corniche #1

Nel giugno del 2011 avevo da poco terminato l’ultima revisione di Romanzo per signora. Il file era nelle mani sicure di Feltrinelli, c’era già una data di uscita e i giri di bozze sarebbero cominciati qualche mese dopo.
In una situazione come questa, di solito, ci si ritrova con nessuna voglia di scrivere. Si è spossati dal romanzo appena terminato, è estate, ci sono i festival, le vacanze, le case in montagna, quelle sul lago. Si ha voglia di riposarsi, distrarsi, fare altro. Tutto fuorché la fatica dello scrivere. Invece, un sabato pomeriggio, per l’appunto sul Lago Maggiore a Porto Valtravaglia, dove abbiamo una piccola casa, affacciato al parapetto del lungolago, mentre rimiravo la riva opposta con un gelato in mano, sono stato folgorato dall’idea che Romanzo per signora non dovesse finire lì. Che il suo carico di storie, di ricordi diventati racconto, di omaggi espliciti o velati meritasse altre parole.
Da quel torpido pomeriggio col gelato che mi colava sulla mano, mentre l’aria calda sopra il lago disegnava fate morgane, è nata l’idea dei racconti-satellite: i Racconti per signora che trovate riuniti in questo eBook. Ho buttato il gelato, sono salito a casa. Sapevo che storia dovevo scrivere. Mi sono messo al computer e ho cominciato Viaggio a Grasse (un remake).
Ci sono scrittori il cui fantasma infesta felicemente il mio immaginario, e per Romanzo per signora quei fantasmi li avevo convocati per una seduta spiritica lunga quanto l’intera stesura. Pier Vittorio Tondelli è il primo, ed è l’autore che se non avessi letto, mai avrei cominciato a scrivere. Frederic Prokosch è il secondo, nel mio cuore legato indissolubilmente a Tondelli, grazie al quale l’ho conosciuto: senza il pezzo del caro Pier Vittorio su “Panta” intitolato Viaggio a Grasse, come prova a spiegare il mio “remake”, non avrei mai saputo chi fosse Frederic Prokosch e, probabilmente, non avrei scritto Romanzo per signora nei luoghi e con il contorno di personaggi con i quali è stato dato alle stampe. Piero Chiara è il terzo, scrittore scoperto nell’adolescenza e affetto letterario coltivato per tutta la vita, per ragioni di vicinanza sia di gusto che di territorio (Porto Valtravaglia è a sette chilometri dalla Luino di Chiara), la cui divertita carnalità ha ispirato in modo diretto almeno un paio di capitoli di Romanzo per signora.
Tondelli, Prokosch, Chiara compaiono esplicitamente, per nome e cognome, nel mio romanzo, in alcuni casi vivendo avventure immaginarie, in altri limitandosi a partecipare con pezzi delle loro biografie, in altri ancora ricevendo l’omaggio di una sorta di alter ego a loro ispirato. I racconti-satellite, i Racconti per signora, nella mia idea di quel giugno 2011 erano una felice conclusione del mio perdurante omaggiare, un talismano con cui accompagnare benevolmente l’uscita del libro, degli amuse bouche di lusso per chi non avesse ancora letto Romanzo per signora e dei bonbon pregiati per chi l’avesse già terminato. Leggi tutto…

NEL VENTO, di Emiliano Gucci

Nel ventoIn esclusiva per Letteratitudine pubblichiamo il primo capitolo del romanzo “Nel vento” di Emiliano Gucci (Feltrinelli, 2013, pagg. 131, euro 12)

Ascolta l’intervista di Emiliano Gucci rilasciata a Fahrenheit di RadioRai3

Il libro
Quanto tempo impiega un centometrista per correre la sua gara perfetta? Circa dieci secondi. Oppure una vita intera, il tempo di questo romanzo, se sui blocchi di partenza, nella mente di un uomo tormentato dal passato, si spalanca la voragine dei ricordi. Il protagonista sa fin da bambino di essere consegnato alla corsa, e lo sa perché la velocità è il solo rimedio possibile per scappare dai mostri che gli hanno portato via il fratello, ammazzato a bastonate dal padre, una mattina, sulla neve fresca, e poi Caterina, il suo unico amore. Telecamere, sponsor, pubblico eccitato, anabolizzanti e combine, ci sono tutti gli ingredienti che fanno di questa finale la gara definitiva; soltanto il vento della vittoria può riaccendere la luce su un futuro diverso. La solitudine del centometrista come sottile e spietato ritratto di una condizione di vita: l’estraneità a se stessi, ai propri bisogni più intimi; la necessità della corsa come smemoratezza, come anestetico. Emiliano Gucci trasforma il passo dell’atleta in una ventosa metafora: si corre per esorcizzare il vuoto, per la paura di fermarsi a pensare. Si corre e basta, senza nemmeno chiedersi il perché.

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Il primo capitolo del romanzo “Nel vento” di Emiliano Gucci (Feltrinelli, 2013, pagg. 131, euro 12)

Nel 1992 mio padre uccise mio fratello nella neve. Nel
2007 ho perso Caterina per sempre. Io per questi motivi corro.
Ci penso mentre picchietto la punta delle scarpe chiodate
sui blocchi di partenza e ascolto il rumore che fa, lieve ma
riconoscibile nel baccano dello stadio. Mio fratello si teneva
le mani premute sulla testa spaccata e ansimava a fiotti. Sbatacchiò
con i gomiti e la schiena sui muri, sul mobile della
sala, fece cadere due sedie e poi riuscì ad aprire la porta finestra,
uscire nella neve. Lo vidi sbarrare gli occhi e precipitare
all’indietro, poi non lo vidi più. Non sentii neanche un rumore.
Sarebbe bastato sporgermi per guardarlo ancora, alzarmi
e muovere quei due passi che avrei dovuto compiere
prima, intervenendo, perché non si arrivasse a tanto. Invece,
paralizzato sulla sedia qualcosa scattò nella mia testa – ed era
il mio correre. Ci penso adesso mentre picchietto la punta
delle scarpe sui blocchi di partenza e poi faccio un passo indietro
e per un po’ non la picchietto più. Per me la concentrazione
è una cosa così: frequenze da sottrarre al mondo
d’intorno. Tutto fuorché pensare a ciò che sto facendo e che
tra poco accadrà: la gara definitiva. Io seduto su quella sedia,
al tavolo da pranzo, sotto il naso compiti di matematica, quaderno,
matita, gomma per cancellare, appunta-lapis incassato
in scatolina di metallo viola, due audiocassette registrate,
il diario che in quei mesi si faceva più segreto. La voce di mio
padre ridicola per natura che uscì come un sibilo. Prese la
stampella e la sbatté sulla testa di mio fratello, più volte, fino
al suono della tragedia. Neanche quello mi sbloccò. Paralizzato
sulla sedia desiderai di alzarmi e gettarmi fra loro ma
non lo feci. Soltanto abbassai gli occhi a rileggere quei numeri
sul quaderno di matematica come adesso li abbasso sulla
pista di tartan. Suppongo: una parte di me spinse davvero
per risolvere quell’equazione, un’altra continuò a gridare
muoviti, fai qualcosa, un’altra si godette la paralisi dello spavento.
Là dentro c’era la mia nuova verità: corri, da oggi corri
più veloce che puoi e per sempre. Leggi tutto…

MANDAMI TANTA VITA, di Paolo Di Paolo (il 1° capitolo)

In esclusiva per Letteratitudine, pubblichiamo il 1° capitolo del romanzo “Mandami tanta vita” di Paolo Di Paolo (Feltrinelli): uno dei 12 libri selezionati per l’edizione 2013 del Premio Strega.

Il libro
Febbraio 1926. Moraldo arriva a Torino per una sessione di esami, si porta dietro una strana rabbia e una valigia più pesante di quanto gli sembrasse alla partenza da Casale Monferrato. Dagli anziani coniugi Bovis, che lo ospitano, Moraldo apre la valigia e scopre che deve averla scambiata con quella di un fotografo di strada. Come per chiudere un conto in sospeso, Moraldo si mette ancora una volta sulle tracce di un suo coetaneo. Si chiama Piero. Moraldo gli ha scritto due lettere senza ottenere risposta, l’ha visto passare all’università circondato dal gruppo dei suoi amici. Qualcuno li definisce l’Accademia dei Patiti, ma Moraldo ammira quella vivacità intellettuale proteste, riunioni, giornali, libri. Ma l’ammirazione, nel silenzio, diventa invidia, e l’invidia diventa rancore. A volte si trova a spiarlo mentre passa sotto i portici, senza avere il coraggio di avvicinarlo. Ma adesso di Piero, a Torino, non c’è traccia. Con i suoi occhiali di miope, che sempre gli sfuggono dal volto, Piero ha percepito la minaccia e il pericolo di restare. Lo strappo non è facile: c’è Ada da lasciare sola, con il piccolo Paolo che ha appena un mese. Mentre Piero cerca una sistemazione e si ammala, Moraldo incontra il fotografo che ha preso la sua valigia. È una ragazza: leggera, disinvolta e imprendibile come un fantasma. Ma sarà proprio lei a tenere i fili del destino. Fino all’istante in cui Piero e Moraldo staranno finalmente per sfiorarsi.

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Il 1° capitolo di “Mandami tanta vita” di Paolo Di Paolo (Feltrinelli)

Fidarsi della prima impressione può portare fuori strada. Comunque, per lui, era stata antipatia. Istintiva, quasi feroce. Si era voltato, come tutti i presenti, per il chiacchiericcio insistente in fondo all’aula. La lezione su Dante durava già da un’ora, la noia lievitava insieme ai versi. L’impettito professore, con gli occhi fissi sul libro – la sagoma di un’upupa, la testa stretta e un pennacchio di capelli bianchi – commentava ostinato a voce bassa, gareggiando in monotonia con lo scroscio della pioggia. Poi dev’essere caduto un libro a terra: il rumore ha spezzato di colpo la voce e una terzina incomprensibile del Purgatorio. Allora l’upupa ha finalmente alzato gli occhi piccoli come spilli, e li ha visti.
Un gruppo di tre o quattro seduti alle ultime file – discutevano per fatti loro già da parecchio – aveva cominciato a sghignazzare. Prego lorsignori, ha scandito l’upupa ruotando il collo a scatti, verso destra e poi verso sinistra, se non fossero interessati alla lezione, di volere abbandonare l’aula. Leggi tutto…

Paolo Di Paolo vince il Premio SuperVittorini 2012

Paolo Di Paolo si aggiudica il Premio SuperVittorini 2012 con il volume “Dove eravate tutti” (Feltrinelli)

di Massimo Maugeri

Con il romanzo “Dove eravate tutti” (Feltrinelli), Paolo Di Paolo, uno dei giovani scrittori più interessanti del panorama letterario nazionale, ha vinto l’edizione 2012 del Premio SuperVittorini, ricevendo la maggioranza dei voti della Giuria dei Cento Lettori  e  prevalendo sugli altri due premiati: Pietrangelo Buttafuoco con “Il lupo e la luna”  (Bompiani) e Valeria Parrella “Lettera di dimissioni” (Einaudi).
Nonostante la “verde” età (è nato a Roma nel 1983), Di Paolo possiede un curriculum letterario molto articolato che inizia dall’entrata in finale al Premio Italo Calvino per l’inedito, siamo nel 2003, fino a giungere alla recentissima pubblicazione del volume “Dove eravate tutti” (pagg. 224, euro 15) con la conseguente vittoria del Premio Mondello e – appunto –  del SuperVittorini. Si tratta, questo suo ultimo libro, di un romanzo ambizioso e ben congegnato, caratterizzato da una scrittura lucida e cristallina e dalla voglia di riflettere e raccontare questi difficili e contraddittori anni a cavallo del millennio. Tale compito è affidato alla voce narrante del giovane Italo Tramontana, in un alternarsi tra esperienze personali e memoria collettiva scandita dalle prime pagine dei quotidiani che hanno segnato i grandi avvenimenti (alcune di queste riprodotte all’interno del libro): dalla caduta di Bettino Craxi, al crollo delle Torri Gemelle… fino all’elezione di Barack Obama. La storia di un ventennio contrassegnato, inevitabilmente, dalla presenza costante di Silvio Berlusconi. Leggi tutto…